Una ventina di pittori chiamati a dare la propria lettura degli States di oggi, con un’esposizione che prende spunto e titolo dal kolossal cinematografico C’era una volta in America” di Sergio Leone
La decisa connessione italiana si manifesta fin dal titolo della mostra, “C’era una volta in America”, con inequivocabile – e del resto dichiarato – riferimento al capolavoro cinematografico di Sergio Leone. Con questa impronta la Gallery Poulsen di Copenhagen mette insieme una ventina di pittori, alcuni già in rapporti con la galleria, altri nuovi per lo spazio danese, che “possiedono l’ingegno e l’elegante linguaggio dell’arte come arma principale”. Un articolato gruppo di artisti le cui “pennellate affilate come rasoi sottolineano come la lotta per il potere rimane squilibrata come sempre”: uno statement coraggioso, decisamente sincrono con le dinamiche socio-politiche dell’America attuale.
E a dargli sostanza visuale ecco le partiture pittoriche di artisti come Christian Rex van Minnen, Jean-Pierre Roy, Eric White, Monica Cook, Mu Pan, Rainer Hosch, Matt Hansel, Aaron Johnson, Angela Gram, Taylor Schultek e John Jacobsmeyer. Ma parlavamo di connessione italiana, che infatti non si esaurisce con l’evocazione del titolo. Ad esporre ci sono quindi due artisti italiani che gli States li conoscono assai bene, Nicola Verlato e Bernardo Siciliano: il primo con alle spalle 14 anni di vita oltreoceano, fra New York e Los Angeles, il secondo che nella Grande Mela ha ormai da tempo stabilito la propria base, abbandonata solo dai frequenti viaggi anche nella madrepatria. Ecco come loro hanno letto il tema della mostra…
