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Nudo, mani in alto! Tra realtà, social e vulnerabilità. Stefano Scheda a Milano

Stefano Scheda Galleria Fumagalli Milano Stefano Scheda, Meteo, 2004 (still) Stefano Scheda, Meteo, 2004 (still)
Stefano Scheda Galleria Fumagalli Milano Stefano Scheda, Meteo, 2004 (still)
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Alla Galleria Fumagalli di Milano arriva Nudo, mani in alto! Naked, hands up!, personale dedicata a Stefano Scheda e alla sua riflessione sul concetto di nudità in relazione al panorama artistico e a quello, più contemporaneo, dei social media.

«Perché nessuno si scandalizza di fronte ai Bronzi di Riace, perché nessuno urla all’orrore di fronte al David di Michelangelo o ai nudi maschili dell’arte neoclassica mentre Same same but different, l’opera di Stefano Scheda con due uomini nudi che si salutano uscendo dall’acqua, crea tanto scompiglio in chi la vede? Perché è oscurata dai social? Perché dà vita a pubbliche proteste?» Queste le premesse da cui prende avvio la riflessione di Stefano Scheda, che la sera del 16 gennaio ha sorpreso i visitatori accorsi all’inaugurazione della sua mostra presso la Galleria Fumagalli di Milano con una performance molto particolare.

In mezzo a una folla intenta a osservare le grandi fotografie di uomini completamente svestiti appese alle pareti da Scheda, un ragazzo inizia improvvisamente a svestirsi. Tra gli sguardi che man mano si volgono verso di lui, si toglie la maglietta, i pantaloni, i calzini, fino a distendersi, completamente nudo, sul liscio parquet della stanza, dove resta poi come sopito. Mentre ancora intorno a lui si concentra una folla di curiosi, ecco che un seconda ragazza ripete la performance, togliendosi con calma ogni abito, ammonticchiandoli di volta in volta sul pavimento di fianco a lei. È da questa pila che una signora prende una sciarpa che getta sul seno della ragazza per coprirla (poi prontamente rimossa da un altro spettatore). C’è chi ride, chi propone al vicino di seguire i performer e iniziare a spogliarsi, chi osserva e non dice nulla. Quale che sia la reazione, indubbiamente una reazione c’è.

Same Same but Different (Bianco) e Terramare 1

Strano come il corpo umano, di cui pur ognuno di noi è provvisto, desti tanto stupore nel momento in cui si presenti davanti ai nostri occhi senza la mediazione dei vestiti. Lo stesso corpo che, realizzato in marmo con la massima fedeltà possibile a ogni dettaglio, susciterebbe l’ammirazione di chiunque, visto nella sua vera natura viene immediatamente additato dalla mente come disturbante e da censurare. Stefano Scheda vuole mettere alla prova l’osservatore, vedere fin dove la sua tolleranza può arrivare davanti a dei corpi mostrati in tutta la loro vulnerabilità. Viene a mancare la protezione dei vestiti, così come quella dei gesti. Mani in alto! dice il titolo, togliendo ai due giovani fotografati mentre emergono dall’acqua la possibilità di riparare le zone che non vanno mostrate.

Vulnerabili davanti agli sguardi che colpiscono come colpi di proiettile, il cui scoppietto fa da sottofondo musicale a Meteo (2004), il video dove corpi nudi di uomini e donne ritti sul bagnasciuga si susseguono investiti da un circolo luminoso che trapassa il loro ventre. Privati da ogni difesa, come l’uomo di  Figura 1 (1996), le cui mani alzate sono segno del suo arrendersi allo scorrere dell’esistenza.

Stefano Scheda Galleria Fumagalli Milano Veduta della mostra
Veduta della mostra

*Meteo, 2004 (still)

Informazioni utili 

Stefano Scheda. Nudo, mani in alto! Naked, hands up!

Dal 17 gennaio al 18 aprile 2020

Galleria Fumagalli, Milano

Da martedì a sabato, 11.00-19.00

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