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Le mostre (in galleria) da non perdere a Milano

Vita su TralfamadoreThe Flat
Vita su TralfamadoreThe Flat
The Flat – Vita su Tralfamadore

Il dpcm del 3 novembre 2020, a causa dell’emergenza Covid, sospendeva le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura. Le gallerie, in quanto esercizi commerciali privati, continuano a restare aperte (nelle zone gialle e arancioni), fornendo al pubblico il loro regolare servizio. Abbiamo selezionato le 10 gallerie d’arte contemporanea più interessanti nella città di Milano.

10 A.M. ART – La pittura come sublime luminosità. 1970-1979 

Potremmo intendere l’opera di Vincenzo Satta (Nuoro, 1937) come un setaccio dell’esistente, che libera le forme dall’ingombro dell’eccesso e ne denuda l’essenziale. Le sue sperimentazioni geometriche sono il nettare geometrico del mondo, tornato al suo embrionale stato intriso di sola semplicità. Queste sono oggi raccolte in mostra dalla galleria 10 A.M. ART, che presenta La pittura come sublime luminosità. 1970-1979 fino al 29 gennaio 2021.

Un percorso a ritroso nella meccanica del mondo, dove si presentano come protagoniste le forme geometriche essenziali (quadrato, rettangolo, cerchio, fasce orizzontali e trasversali), incaricate di raccontare al meglio le infinite sfumature della luce. In sostanza, sono contenitori di colore.

Vincenzo Satta, Senza titolo, 1975:76, olio su tela, 200x200 cm
Vincenzo Satta, Senza titolo, 1975:76, olio su tela, 200×200 cm
The Flat – Massimo Carasi – Vita su Tralfamadore

Tralfamadore è il nome del pianeta immaginato dallo scrittore di science-fiction Kurt Vonnegut e  descritto in diversi dei suoi romanzi, Mattatoio n. 5 quello più famoso e amato. Distante dalla terra miliardi di anni luce e munito di un’atmosfera letale per l’uomo, il pianeta è abitato da creature aliene che credono in una concezione circolare del tempo: cioè passato, presente e futuro esistono contemporaneamente.

La mostra di The Flat – Massimo Carasi ha chiamato  quattro artisti – Paolo Cavinato, Daniel Mullen, Sali Muller, Stefan Milosavljevic – per cercare di restituire visivamente questo misterioso pianeta. Fino al 19 dicembre è possibile perdersi negli spazi illusori che le opere in mostra riescono efficacemente a figurare.

Vita su TralfamadoreThe Flat
Detail of Paolo Cavinato, Solaris, 2020, enamel and acrylic on fluorocarbon line, Museum glass, frame, aluminium background, 60x140x10 cm
Dep Art Gallery – Turi Simeti. 1960-2020

Turi Simeti. 1960-2020 non vuole celebrare solo i sessant’anni di carriera dell’artista siciliano, ma anche la collaborazione con la galleria che la ospita, con la quale Simeti intrattiene da diversi anni un rapporto di proficua collaborazione oltre ad essere la sede dell’Archivio.

In mostra fino al 22 dicembre 2020 una ventina di opere rappresentative della sua produzione, alcune delle quali provenienti da importanti collezioni private, realizzate dagli esordi della propria carriera a oggi. Partendo dai primi lavori come Collage di carta bruciata su tela del 1961, l’esposizione offre l’opportunità di ripercorrere le fasi più salienti del percorso artistico di Simeti, personaggio chiave nell’ambito della pittura aniconica e volumetrica degli anni sessanta che si è sviluppata a Milano attorno alla figura di Lucio Fontana.

Turi Simeti, Collage di carta bruciata su tela, 1961, 64x80 cm
Turi Simeti, Collage di carta bruciata su tela, 1961, 64×80 cm

Galleria Milano – Falce e Martello. Tre dei modi con cui un artista può contribuire alla lotta di classe 

La Galleria Milano celebra la propria storia e quella di Enzo Mari con la riproposizione filologica della mostra Falce e Martello. Tre dei modi con cui un artista può contribuire alla lotta di classe inaugurata la prima volta nel lontano 1973.

É una immersione nel passato, in una coscienza artistica totalizzante, partecipe e attiva. É uno spettro dei tempi che furono, dell’idea con cui Enzo Mari si approcciava all’arte e al design: la mostra, visibile fino al 16 gennaio 2021, è uno di quei punti cardine attorno ai quali vanno ricostruite le storie, le idee.

Enzo Mari
Enzo Mari, Falce e martello, prova della bandiera, 1973. Foto di Aldo Ballo. Courtesy Galleria Milano, Milano.
Galleria Giampaolo Abbondio – The Body as Language

La Galleria Giampaolo Abbondio prosegue nel suo programma di presentare, in vari luoghi espositivi della città di Milano, progetti dedicati a grandi protagonisti dell’arte contemporanea internazionale. É il turno dell’artista cinese Zhang Huan (Henan, 1965), la cui mostra The Body as Language – il titolo è un tributo a Lea Vergine – è visibile fino a 16 gennaio 2021 alla Galleria Giovanni Bonelli.

A cura di Flavio Arensi, l’esposizione ripercorre gli anni di formazione di Zhang Huan tra la Cina e New York. Una serie di opere fotografiche documentano le sue performance più famose, da quelle degli anni novanta fino a My Rome, prodotta nel 2005 dalla Galleria Giampaolo Abbondio. L’artista è solito esplorare le potenzialità del corpo come incontro e scontro di diverse culture e temporalità.

Zhang Huan, To raise the water level in a fish pond (close up), 1997, courtesy the artist and Galleria Giampaolo Abbondio
Tempesta Gallery – La Ragazza di Città

L’esordio di Tempesta Gallery vede protagonista Lucia Leuci con la mostra La Ragazza di Città. Una citazione voluta del celebre film Il ragazzo di Campagna in cui un ingenuo Renato Pozzetto si sposta dalla tranquilla e rurale campagna alla metropoli meneghina alla ricerca di affermazione personale ed economica attratto da una modernità mitizzata come una divinità pagana.

Varcata la soglia della sala espositiva principale l’audio del film cult degli anni Ottanta accoglie e fa calare il fruitore, fino al 19 dicembre 2020, in una dimensione prettamente domestica. Ed è proprio l’insieme delle opere a costruire un ambientazione unica, ogni elemento, infatti, è un frammento archetipico che concorre a comporre una scena casalinga.

Massimo De Carlo (viale Lombardia) – Chess Game

Massimo De Carlo presenta Chess Game, una mostra dedicata a Carl Andre (1935) e Alighiero Boetti (1940-1994), due artisti che hanno avuto un ruolo fondamentale nella scena artistica internazionale del XX secolo.

La mostra si concentra sulle affinità e sui contrasti nella pratica dei due artisti durante il rinnovamento del linguaggio artistico nato in America e in Europa tra gli anni ’60 e ’70, presentando fino al 16 gennaio 2021 una selezione delle opere più significative nei primi vent’anni di produzione di ciascun autore.

Alighiero Boetti, Aerei
Monica de Cardenas – Rä di Martino

In questa nuova serie di opere Rä di Martino – in continuità con i suoi precedenti progetti legati al paesaggio e alle mitologie collettive generate dall’industria cinematografica e televisiva – indaga e rielabora lo scenario lunare, restituendolo in una luce senza precedenti e inaspettata.

I paesaggi rappresentati nelle opere della mostra, visibile fino al 23 dicembre 2020 alla galleria Monica de Cardenas, non fanno più da cornice a una conquista epica che ci proietta nel futuro, ma descrivono invece una realtà domestica, quotidiana, accomodante. Il mito, così facendo, si rinnova.

Rä di Martino, Allunati
Rä di Martino, Allunati
Galleria Tommaso Calabro – Casa Iolas. Citofonare Vezzoli 

Alexander Iolas (1907-1987) fu uno dei più importanti mercanti d’arte della seconda metà del Novecento. Tra i primi a creare un sistema internazionale di gallerie satelliti, introdusse il Surrealismo negli Stati Uniti e organizzò la prima e l’ultima mostra personale di Andy Warhol.

La mostra Casa Iolas. Citofonare Vezzoli – alla Galleria Tommaso Calabro fino al 16 gennaio 2021 – intende rievocare gli spazi perduti di Villa Iolas attraverso lo sguardo di Francesco Vezzoli, artista contemporaneo che da sempre si interroga sulle complessità psicologiche di personaggi celebri.

Galleria Tommaso Calabro. Foto Riccardo Gasperoni
Galleria Fumagalli – Cat Doucet Drawings

Galleria Fumagalli presenta fino al 18 dicembre 2020 la seconda mostra personale dell’artista americano Keith Sonnier. L’esposizione, organizzata in collaborazione con l’artista poco prima della sua scomparsa avvenuta il 18 luglio a Southampton NY, raccoglie una selezione di disegni di piccolo e grande formato della serie Cat Doucet, realizzati a metà anni Novanta, che ben documentano il suo processo creativo.

Keith Sonnier, Cat Doucet Drawing XI, Cat Doucet Series, 1995. Evidenziatore su carta millimetrata, 40,5x31 cm. Courtesy Keith Sonnier Studio e Galleria Fumagalli
Keith Sonnier, Cat Doucet Drawing XI, Cat Doucet Series, 1995. Evidenziatore su carta millimetrata, 40,5×31 cm. Courtesy Keith Sonnier Studio e Galleria Fumagalli
Futurdome – ATU XIV ‘ART’ (alchemy)

FuturDome presenta ATU XIV “ART” (alchimia), mostra in cui l’artista Lea Porsager (1981,Danimarca) espone il suo più esteso contributo mai realizzato nell’area mediterranea.

Tra i lavori dell’artista danese, in mostra fino al 15 dicembre 2020, spicca un’opera monumentale, composta da pali di metallo pesanti 500 chili che reggono sul cartongesso delle pareti. L’installazione sovverte visivamente i fenomeni fisici come la gravità, esaltando il rapporto tra spazio e vuoto e creando un campo di battaglia di forze invisibili.

In quanto organizzazione no-profit, lo spazio attende però ancora l’autorizzazione ufficiale a procedere con la riapertura.

Lea Porsager
Lea Porsager

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