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Sulla fotografia e oltre. Enrico Gusella racconta le storie dei grandi della fotografia

Carlo Naya, Venezia al chiaro di luna, 1870 circa. Stampa all'albumina con viraggio su carta colorata. Collezione della Fondazione di Venezia – Archivio Italo Zannier
Sulla fotografia e oltre

Enrico Gusella racconta i grandi interpreti della fotografia e le loro storie con una narrazione di ampio respiro attraverso le 532 pagine di un volume uscito in una nuova edizione aggiornata, grazie alla collaborazione di Silvana Editoriale e Fondazione Alberto Peruzzo

Sulla fotografia e oltre, come spiega lo stesso autore Gusella  “è un excursus lungo il quale ho narrato gli interpreti della fotografia. Ma non solo, in quanto altre discipline o generi sono stati investiti (l’architettura, il paesaggio, i corpi e i ritratti, l’astrazione e le collezioni, e in questa nuova edizione il campo d’indagine si è esteso ai rapporti con la letteratura e la sociologia), dentro ai quali ho focalizzato forme e caratteri dell’immagine fotografica, ovvero i segni a cui ricondurre un percorso autoriale e un’intuizione concettuale”.

Mimmo Jodice, Frattura op. 1, 1971 © Mimmo Jodice

Il volume stimolante per la serie di saggi e di storie, esordisce con un’intervista a Mimmo Jodice, uno dei più noti fotografi sulla scena internazionale che si autodefinisce in modo conciso e illuminante rispondendo a Gusella che gli chiede: Lei è in un certo senso una delle memorie di Napoli … “Nel racconto della mia città mi sono sempre posto, come si diceva una volta, in maniera istintiva. Ho attraversato la contestazione degli anni Sessanta e Settanta, il terremoto dell’Ottanta. Parallelamente a questo impegno sociale e politico si è svolta anche la mia attività di fotografo, partendo da un ambito di sperimentazione che investiva i linguaggi concettuali”.

Gabriele Basilico, Milano, ritratti di fabbriche, 1978-1980 © Archivio Gabriele Basilico

Seguono diverse sezioni come Paesaggi, da Gabriele Basilico a Marco Maria Zanin, da Nadar a Erwitt, da Vittorio Storaro a Joseph Beuys, da Franco Fontana a Mario Cresci. Dopo le pagine dedicate al Reportage a partire da autori come Gianni Berengo Gardin, la geometria narrativa fotografica e gli attori che la rappresentano si può trovare in Corpi a cominciare da Helmut Newton fino a Facce/Emozioni 1500-2020: dalla fisiognomica agli emoji.

Marco Maria Zanin, Chiesa di Sant’Agnese/ Officina, 2019 © Marco Maria Zanin

Si apre poi un nuovo capitolo dal titolo Astrazioni dove Gusella scrive di Leo Matiz o di Man Ray, di Italo Zannier o del mondo di William Klein. E poi estende la sua analisi, da critico e storico dell’arte e della fotografia ai parallelismi tra Fotografia e letteratura dove si sofferma tra l’altro sulle Polaroid Stories di Wim Wenders e più avanti in Fotografia e società indaga il nostro tempo durante la pandemia in: Estetiche del vuoto o il silenzio imperfetto Le città all’epoca del coronavirus.

Italo Zannier, Valcellina, 1954. Collezione della Fondazione di Venezia – Archivio Italo Zannier

La parte finale del volume è dedicata alle Collezioni con uno sguardo alle raccolte più significative come quelle di Mario Trevisan o Fabio Castelli per concludere con le Gallerie e le collezioni museali italiane focalizzate dall’artista Mauro Fiorese.

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