Bernini non “solo” come sommo scultore, ma come colui che – dalle arti decorative agli apparati effimeri e all’architettura, passando per la pittura – ha lasciato un’indelebile traccia di sé in tutte le espressioni figurative della sua epoca. Una traccia che la mostra ospitata al Palazzo Chigi di Ariccia – dal titolo Bernini e la pittura del ‘600. Dipinti dalla Collezione Koelliker – intende indagare in modo preciso e peculiare, non “limitandosi”, però, alla sola produzione del Maestro, ma creando dialoghi intensi e profondi con capolavori d’artisti – italiani e stranieri – trasversalmente operanti nella Roma seicentesca.
L’esposizione, a cura di Francesco Petrucci – conservatore di Palazzo Chigi e uno dei massimi esperti del Barocco romano – presenterà alcune rare opere autografe del Bernini – come l’Autoritratto mentre disegna, il Ritratto del poeta Virginio Cesarini, uno splendido Levantino sdraiato, ecc… – accanto ad un Sansone che sbrana il leone di Giovanni Lanfranco, il Battesimo di Cristo di Pietro da Cortona, una sensuale Venere con il pomo d’oro di Andrea Sacchi, ecc…
Una mostra dunque, in cui il talento del Bernini si fonderà e s’intreccerà con le produzioni dei suoi contemporanei, delineando così la “traccia d’un artista” che non fu solo un sommo scultore, ma un poliedrico e multiforme autore.
Bernini e la pittura del ‘600
Dipinti dalla Collezione Koelliker
A cura di Francesco Petrucci
7 dicembre 2024 – 18 maggio 2025
Palazzo Chigi, Ariccia