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Il kouros di Lentini ritrova la sua testa. In mostra a Catania la statua greca riassemblata

Il Kouros di Leontinoi (foto Associazione LapiS) Il Kouros di Leontinoi (foto Associazione LapiS)
Il Kouros di Leontinoi (foto Associazione LapiS)
Il Kouros di Leontinoi (foto Associazione LapiS)

Il kouros in mostra fino a novembre a Catania al Museo Civico di Castello Ursino, dopo il “ricongiungimento” della testa rinvenuta nel Settecento con il torso acquisito nel 1904 da Paolo Orsi

Un evento che diventa un omaggio all’assessore ai Beni culturali della Sicilia Sebastiano Tusa, scomparso tre mesi fa nel tragico incidente aereo in Etiopia. Fu lui infatti a raccogliere l’idea lanciata da Vittorio Sgarbi e dal Sindaco di Catania, promuovendo il “ricongiungimento” della “Testa apollinea” rinvenuta nel Settecento da Ignazio Paternò Castello, principe di Biscari, e conservata nel Museo di Castello Ursino, con il torso di efebo acefalo acquisito nel 1904 da Paolo Orsi e conservato nel Museo Archeologico Regionale di Siracusa che porta il suo nome.

Il Kouros di Leontinoi (foto Associazione LapiS)
Il Kouros di Leontinoi (foto Associazione LapiS)

Il risultato è il cosiddetto Kouros di Leontinoi, ora in mostra a nelle prestigiose sale del Museo Civico di Castello Ursino fino al prossimo 3 novembre, dopo anni di querelle nella comunità scientifica circa l’effettiva pertinenza dei due reperti a unica statua di età arcaica. Imprescindibile presupposto per l’iniziativa di ricongiungimento sono state infatti le indagini petrografiche e geochimiche, grazie alle quali si può oggi affermare che entrambi gli elementi sono stati ricavati da uno stesso blocco di marmo, prelevato nell’isola greca di Paros.

Il Kouros di Leontinoi (foto Associazione LapiS)
Il Kouros di Leontinoi (foto Associazione LapiS)

Per il ricongiungimento dei due reperti con sistemi reversibili si è utilizzato il foro già esistente alla base della testa, troncata nettamente nel Settecento, colmando “la brevissima lacuna” con una protesi in materiale plastico ad alta resistenza appositamente progettata e prototipata. Dopo l’esposizione di Catania, l’opera continuerà a essere concepita come una realtà unitaria, non più come due distinti reperti conservati in musei diversi, e trasferita al Museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa, dove un convegno internazionale concluderà l’evento.

Il Kouros di Leontinoi (foto Associazione LapiS)
Il Kouros di Leontinoi (foto Associazione LapiS)

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