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Da Frangi a Schnabel. Intersezioni e interazioni di 28 artisti da tutto il mondo, a Napoli

Interaction Napoli 2022_ph Francesco Squeglia Interaction Napoli 2022_ph Francesco Squeglia
Interaction Napoli 2022_ph Francesco Squeglia
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Installazioni site specific, ma anche tele e sculture, realizzate per interagire tra loro e con la struttura rinascimentale del Chiostro di Santa Caterina a Formiello a Napoli; 28 artisti da tutto il mondo sono i protagonisti di INTERACTION NAPOLI 2022, prima edizione di una rassegna internazionale con cadenza biennale, promossa da Fondazione Made in Cloister e curata da Demetrio Paparoni, che dal 12 marzo al 17 settembre 2022 abita gli spazi del Chiostro, sede della Fondazione.

Laurie Anderson, Ljubodrag Andric, John Armleder, Paolo Bini, Maurizio Cattelan, FrederikDe Wilde, SergioFermariello, Giovanni Frangi, Georg Oskar Giannakoudakis, Wang Guangyi, Peter Halley, Gottfried Helnwein, Paolo Iacchetti, Ruprecht von Kaufmann, Liu Jianhua, Iva Lulashi, Jason Martin, Rafael Megall, Marco Neri, Mimmo Paladino, Nicola Samorì,Julian Schnabel, Vibeke Slyngstad, Natee Utarit, Joana Vasconcelos, Ronald Ventura, Nicola Verlato, Serena Vestrucci

Interaction Napoli 2022_ph Francesco Squeglia

Il dialogo degli artisti con gli spazi della Fondazione e con il territorio di Porta Capuana è sempre stato al centro della mission di Made in Cloister e INTERACTION NAPOLI 2022 ne diventa una nuova ambiziosa estensione: in una città da sempre globale come Napoli, in cui linguaggi differenti si confrontano senza perdere le proprie peculiarità e convivono al di sopra di ogni conflitto, la mostra cerca di trasmettere un preciso messaggio sociale, culturale, politico e dialogico.

Buona parte degli artisti, infatti, fanno interagire tra loro le opere presentate, opere che partono da poetiche spesso lontane sia dal punto di vista formale che concettuale; dunque, le singole opere, seppur espressione del lavoro personale di ogni artista, non vogliono essere percepite singolarmente ma in relazione all’insieme.

“La mostra propone il concetto di “azione” unito a quelli di “cooperazione”, di “fare”, di “costruire”. – afferma il curatore Demetrio Paparoni – Il titolo della mostra rimarca infatti l’esigenza di coniugare il “fare” con il “costruire insieme. INTERACTION NAPOLI ha un’identità talmente marcata da non poter essere replicata in altri spazi, con la stessa struttura e offrendo la stessa percezione”.

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