ARTE CAROLINGIA
Il concetto di arte carolingia si riferisce all’arte prodotta durante la dinastia carolingia, così definita dal nome del più eminente fra i suoi rappresentanti, Carlo Magno. Sotto il profilo cronologico, nelle regioni centrali franche la sua durata va dal principio del regno di Pipino (751), sancito con l’unzione da parte del pontefice Stefano II, fino alla scomparsa dell’unità dell’impero nell’887.
La Torhalle di Lorsch
Nelle regioni occidentali e meridionali dell’impero sovrani di stirpe carolingia continuarono a regnare fino al principio del 10° secolo. Le tappe fondamentali dello sviluppo dell’arte carolingia sono contrassegnate da significative personalità di sovrani: lo stesso Carlo Magno, Ludovico il Pio, Lotario I e Carlo il Calvo.
Illustrazione della Bibbia che presentava Charles il Calvo circondato dai suoi cortigiani, 851 d.C.
L’arte carolingia nacque nei centri del potere imperiale, dove risiedeva Carlo e la sua corte (ad Aquisgrana, a Nimega, a Ingelheim) e nei grandi monasteri in rapporto con l’imperatore e la sua famiglia, in Francia (Saint-Denis, Reims, Metz, Saint-Riquier, Tours, Magonza, Lione) in Germania (Fulda, Reichenau, Lorsch), in Svizzera (San Gallo e San Giovanni a Mustair) e in Italia settentrionale (Milano). Caratteristica dell’arte carolingia è la forte impronta classica intrecciata alla permanenza di influssi celtici e bizantini. La Renovatio Romani imperii prende l’avvio con numerosi complessi monumentali, prima tra tutti la Cappella Palatina di Aquisgrana e parecchi edifici sacri.
La Cappella Palatina di Aquisgrana
Anche se attualmente l’arte carolingia viene considerata in genere un fenomeno storico circoscrivibile, il processo di evoluzione storiografica che ha condotto a questo riconoscimento non è stato privo di controversie.
Luke the Evangelist, from the Evangéliaire dit de Charlemagne 781-783 d.C., Bibliothèque Nationale de France, Paris
Per quanto riguarda l’usuale suddivisione in periodi storici, l’arte carolingia appare collocata entro l’Alto Medioevo e costituisce, in quanto prima cultura pienamente sviluppata comune a tutta l’area europea, l’evento più importante tra il declino del Tardo Antico e il Romanico.
Nell’ambito della valutazione complessiva dell’arte altomedievale, oscillante dal punto di vista concettuale e storico, all’arte carolingia è stato riconosciuto in misura crescente un carattere precipuo e un suo proprio valore, anche se non pochi fattori distintivi dell’Alto Medioevo conservano in quest’epoca la loro validità. Una definizione più precisa dell’arte carolingia, della sua posizione nel panorama della storia dell’arte europea e del suo ruolo nel generale processo di sviluppo non è possibile se non si tiene presente il perdurare di determinate tradizioni e il loro mutarsi attraverso l’azione di nuove forze, l’alternarsi cioè di continuità e innovazione.
Arte Carolingia sec.IX, Corona “ferrea”
Accanto all’architettura, dall’iconografia romana viene sviluppata la grande pittura murale, in gran parte scomparsa, che prevedeva cicli di affreschi con soggetti religiosi per gli edifici sacri e soggetti storici e mitologici per i palazzi. Anche gli esempi di scultura rimasti fino a noi sono rari ma sappiamo da antichi documenti che era largamente impiegata soprattutto con opere in pietre, stucco e bronzo. Molto raffinata era la produzione delle arti applicate, come l’oreficeria e soprattutto la miniatura che ha avuto un forte peso sulla riforma culturale. Ricca e di alto livello tecnico era la produzione di oreficeria.
Lik utili:
https://it.wikipedia.org/wiki/Arte_carolingia
http://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=carolingia
http://www.treccani.it/enciclopedia/arte-carolingia_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Medievale%29/