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Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa in mostra a Palazzo dei Diamanti

Ercole de’ Roberti Dittico Bentivoglio (Giovanni II e Ginevra Bentivoglio), 1473-74 Tempera su tavola, cm 54 x 38, 1, 53,7 x 38,7 Washington, National Gallery of Art, Samuel H. Kress Collection
Ercole de’ Roberti
Dittico Bentivoglio (Giovanni II e Ginevra Bentivoglio), 1473-74
Tempera su tavola, cm 54 x 38, 1, 53,7 x 38,7
Washington, National Gallery of Art, Samuel H. Kress Collection

Si apre il 18 febbraio 2023 a Palazzo dei Diamanti di Ferrara una grande mostra dedicata a due protagonisti del Rinascimento ferrarese, Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa

Si tratta di una mostra importante che conclude un complesso intervento di restauro e riqualificazione nel Palazzo stesso e inaugura un ampio progetto di mostre sul Rinascimento a Ferrara, tra il 1471, quando la città diventa ducato estense, e  il 1598, quando passò allo Stato Pontificio. Un secolo e mezzo di arte smagliante e originale, che vede all’opera artisti dalla forte personalità e duchi illuminati che, sull’arte, puntavano per il proprio prestigio.

La prima tappa ideale era stata nel 2007 la rassegna Cosmè Tura e Francesco del Cossa. L’arte a Ferrara nell’età di Borso d’Este. La seconda, questa, riguarda Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa, la terza si occuperà di pittori attivi nella prima metà del’500, Mazzolino, Ortolano, Garofalo, Dosso, Girolamo da Carpi e Bastianino.

Cosmè Tura
Madonna dello Zodiaco, c. 1470-75
Olio su tavola, cm 61 x 41
Venezia, Gallerie dell’Accademia

Oltre cento opere provenienti da musei e collezioni internazionali ripercorreranno l’attività dei due protagonisti, Ercole de’ Roberti (Ferrara, 1450 circa-1496) e Lorenzo Costa (Ferrara, 1460-Mantova, 1535). Dieci le sezioni che presenteranno il lavoro dei due pittori legandolo al contesto di una città, che già nel ‘400 era un crocevia di linguaggi, in scambio con centri vicini e lontani, da Padova a Venezia, da Bologna a Roma al nord. La prima sezione è infatti dedicata al Rinascimento padano, per ricordare questi legami, in particolare con Venezia (con cui Ferrara è però spesso in guerra), dove dal 1443 lavorava Donatello i cui riflessi sono evidenti nella Crocifissione di Vicino a Ferrara prestata dal Musée des Arts décoratifs di Parigi.

Vicino da Ferrara
Crocifissione, c. 1465
Olio su tela, cm 312 x 214
Parigi, Musée des arts décoratifs

A Ercole de’ Roberti, pittore estroso, dai timbri metallici ed espressivi, sono dedicate più sezioni, che ne ripercorrono l’intera biografia, con un numero notevole di opere. L’esordio a Ferrara, giovanissimo, negli ultimi anni del governo di Borso d’Este, il duca committente della decorazione de Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia, realizzata nel 1469-1470, dove il pittore inizia affrescando il mese di Settembre con un suo stile personale. La prima maturità (1471-1485), e i proficui rapporti con Bologna, dove si trasferisce, saranno testimoniati da parti del Polittico Griffoni lavorato con Francesco del Cossa, dal Dittico Bentivoglio con i ritratti di Giovanni II e Ginevra Bentivoglio, giunti dalla National Gallery di Washington, dalla Pala Portuense del 1481, dalla predella per la chiesa bolognese di San Giovanni in Monte, alla quale è collegato un disegno degli Uffizi (unica prova grafica certa). Infine la piena maturità con il Ritorno a Ferrara (1486-1496), quando de’ Roberti diventerà il pittore ufficiale degli Este, partecipando alla loro vita. Perdute le decorazioni della cappella e degli appartamenti in Castello affidatigli da Eleonora d’Aragona, rimangono altre testimonianze come Porzia e Bruto del Kimbell Art Museum di Fort Worth, del 1490-1493 e la preziosa Madonna con il Bambino della Gemäldegalerie di Berlino.

Ercole de’ Roberti
Porzia e Bruto, c. 1490-93
Olio su tavola, cm 48,7 x 34,3
Fort Worth, Kimbell Art Museum

Altrettanto ricca la selezione di opere di Lorenzo Costa, il vero erede di Ercole de’ Roberti, appartenente ad una famiglia di pittori. Trasferito a Bologna con la famiglia nel 1483, Costa lavora in contemporanea a Ferrara, dove ha importanti incarichi. Quindici opere testimoniano la veloce evoluzione del suo linguaggio verso la modernità. Saranno riuniti per la prima volta quattro pannelli delle Storie degli Argonauti, opere come San Sebastiano del 1492-1493, prestato dagli Uffizi, la delicata e classicheggiante Natività del Musée des Beaux-Arts di Lione, del 1494, la Madonna con il Bambino del 1492 del Philadelphia Museum of Art.

Lorenzo Costa
San Sebastiano, c. 1492-93
Tempera su tavola, cm 55 x 49
Firenze, Gallerie degli Uffizi

Il decennio 1496-1506, che precede il trasferimento di Costa a Mantova, segna un avvicinamento ai modi classicheggianti di Francesco Francia, pittore e orefice con una grande bottega a Bologna. È il momento di grandi pale d’altare, bellissime, come la Pala Ghedini della chiesa di San Giovanni in Monte a Bologna, del 1497, o l’Incoronazione della Vergine, in cui il pittore sperimenta influenze diverse, dal vecchio Mantegna a Perugino.

Nell’ultima sezione della mostra, sarà presentata l’ultima stagione di Costa, dal 1506 al 1535. Dopo la cacciata dei Bentivoglio da Bologna, il pittore riallaccia i rapporti con Isabella d’Este trasferendosi a Mantova, alla corte dei Gonzaga, dove colma il vuoto del morto Mantegna.  Un periodo poco noto, studiato negli ultimi due decenni, che riserva sorprese: una quindicina di dipinti riveleranno infatti il nuovo interesse di Costa per Leonardo   e Correggio, e permetteranno di ammirare opere affascinanti come il Ritratto di cardinale nello studio (1518-1520)  giunto da Minneapolis.

Lorenzo Costa
Natività, c. 1494
Olio su tavola, cm 64,5 x 85,8
Lione, Musée des Beaux-Arts
Ercole de’ Roberti
Adorazione dei pastori, 1486-93
Tempera su tavola, cm 17,8 x 13,5
Londra, National Gallery

Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
18 febbraio-19 giugno 2023
A cura di Vittorio Sgarbi e Michele Danieli
Organizzata da Fondazione Ferrara Arte

www.palazzodiamanti.it

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