Cubismo
Il Cubismo nacque a Parigi nel 1907 dalle ricerche di Pablo Picasso e Georges Braque e si concluse nel 1914. Fu il critico d’arte Louis Vauxcelles a dare il nome al movimento, osservando alcune opere di Braque, in cui si vedevano “solo cubi e schemi geometrici”. Il cubismo fu anche suggestionato dai post-impressionisti, che sostenevano che l’arte non doveva imitare la natura ma tendere a costruire un universo formale parallelo.
Georges Braque, Viadotto all’Estaque 1908, Parigi, Musée National d’Art Moderne, Centre Pompidou
I pittori cubisti si proponevano di rappresentare la realtà raffigurando gli oggetti non come appaiono ma come li percepisce la nostra mente. L’artista dipingeva lo stesso oggetto come se fosse visto contemporaneamente da vari punti di vista; inoltre queste immagini venivano intersecate per ricomporre la totalità dell’immagine. È una percezione del tutto nuova per lo spettatore, accentuata dall’utilizzo di una gamma cromatica ridotta, dai toni sobri.
Les demoiselles d’Avignon 1907, Pablo Picasso, MoMA, New York
Un ruolo fondamentale nello sviluppo del Cubismo ebbero la pittura di Cézanne, con la sua rigorosa sintesi di volumi geometrici, e lo studio delle culture primitive e della scultura africana.
Paul Cézanne, Mill on the River, 1900–06, Watercolor, Marlborough Fine, London
Il fenomeno fu caratterizzato da alcuni temi di ricerca che appartenevano ai Fauves, come l’abolizione della profondità illusoria e la cultura “negra”, che suggestionava gli artisti del tempo per la sua essenzialità e stilizzazione.
Il processo di distruzione della prospettiva cominciato dai Fauves, veniva reimpostato dai Cubisti che partirono dallo studio di un oggetto, o di una figura umana, e la scomposero per poi ricomporla sulla tela secondo un nuovo ordine annientante la distinzione spazio-oggetti. Si tese inoltre a rappresentare il soggetto in più vedute contemporaneamente. Il cubismo, includendo nuove dimensioni nella composizione, come il movimento e il tempo, tendeva a comunicare la totalità delle percezioni, ottenute come girando attorno al soggetto. Infatti si trattava di rappresentare l’oggetto non in una tradizionale collocazione spaziale di tipo monocentrico, ma in una simultaneità di visioni che ne consentivano la visualizzazione secondo molteplici aspetti. I piani intermedi e quelli di sfondo venivano così, progressivamente annullati. La forma appariva ora come discretizzata, e il soggetto rappresentato non era più riconoscibile. La rivoluzione si attua con un’opera dai contenuti sconvolgenti per il modo di concepire la rappresentazione dell’epoca.
Il cubismo può distinguersi, nella sua evoluzione in due fasi sostanziali denominate: cubismo analitico e cubismo sintetico. La prima fase si svolse dal 1907 al 1911. Le forme si scompongono in piani che intersecandosi e compenetrandosi sembrano spezzarsi dando luogo a delle sfaccettature che dissolvono gli oggetti. Una nuova immagine plastica, priva, o quasi del colore. La seconda fase che dura fino al 1913 mira a ricomporre le forme che sono caratterizzate da un maggiore cromatismo. Si inseriscono elementi materiali direttamente sulla tela e si tenta di pervenire alla essenzialità delle cose. Abbandonato il ruolo imitativo della realtà, lo spazio del quadro viene ora visto come spazio nel quale si può materialmente agire.
Still Life before an Open Window (Place Ravignan) 1915, Juan Gris, Philadelphia Museum of Art, Philadelphia
Gli esponenti più significativi sono: Georges Braque, Pablo Picasso, Juan Gris, Marcel Duchamp, suo fratello Raymond Duchamp-Villon, Jacques Villon, Francis Picabia, Robert Delaunay, Marie Laurencin, Fernand Léger, Jean Metzinger, André Lhote, Natalia Goncharova, Gino Severini.
Robert Delaunay, La città di Parigi, 1910-12, Musée d’art moderne de la ville de Paris
Gino Severini Il gatto nero (1911) National Gallery of Canada, Ottawa
Disgregatosi il gruppo cubista allo scoppio della guerra, il movimento costituisce comunque un fondamentale punto di riferimento per numerosi fenomeni artistici europei.
Nel suo generale atteggiamento antinaturalistico, preludio ad un nuovo modo di entrare in contatto con la realtà moderna, il cubismo ha variamente influenzato le avanguardie architettoniche. In polemica con il cubismo è l’Esprit Nouveau, anche se nel giovane Le Corbusier il metodo scompositivo di Picasso e Braque lascia molte tracce. Affini alle ricerche cubiste sono quelle del primo Jacobus Johannes Pieter Oud (progetto di fabbrica, 1919); è però Raymond Duchamp-Villon a tentare una trasposizione letterale dei principi del cubismo in architettura con il progetto di una villa cubista (1912). In qualche modo affini a questo esperimento isolato di Duchamp-Villon sono le realizzazioni dell’unica scuola architettonica esplicitamente ispirata al cubismo: quella cecoslovacca. La casa della Madre Nera, a Praga, di Josef Gocár (1911-12),
Praga, Casa della Madre Nera di Dio 1911-1912, arch. Josef Gočár
la villa di Josef Chochol ai piedi della collina Vysehrad (1913), i progetti di Jirí Knoha si presentano come volumi scomposti, sfaccettati e deformati: espressioni di un’ansia di rinnovamento architettonico che non ha ancora individuato adeguati strumenti d’espressione.
Link utili:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cubismo
http://www.francescomorante.it/pag_3/309.htm
http://www.treccani.it/enciclopedia/cubismo/