Indirizzo
Corso Leoniero 2
Tortona
Italia
Italia
La Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona (Al) ha debuttato il 25 maggio 2012 con una esposizione permanente: “Il Divisionismo”.
La Pinacoteca, aperta ufficialmente nel 2001, ha conseguito lʼobiettivo di valorizzare un importante primo nucleo di dipinti del grande maestro Giuseppe Pellizza da Volpedo, arricchendolo con lʼaggiunta di oltre ottanta significative opere di altri celebri artisti italiani che hanno aderito al divisionismo quali Carlo Fornara, Emilio Longoni, Angelo Morbelli, Plinio Nomellini, Gaetano Previati, Giovanni Segantini e molti altri. Nel percorso espositivo oltre venticinque sono le opere del Pellizza, che, con le opere conservate nellʼAtelier dellʼartista a Volpedo, a pochi chilometri da Tortona, formano una raccolta davvero straordinaria.
Riferisce Andrea Crozza durante la conferenza stampa di presentazione: “Si tratta di un’esposizione permanente che cercheremo di allargare nel tempo. Questo è un centro di valorizzazione e di studio del periodo Divisionista” e, dunque, presentiamo quello che per noi, Cassa di Risparmio di Tortona, era un sogno , cioè tenere a Tortona un nucleo di opere di Pellizza da Volpedo e di altri artisti. Purtroppo il nostro Presidente è morto da poco”.
E inoltre, Paul Nicholls, curatore ma che si sente più collaboratore della Fondazione: “E’ un insieme di testimonianze correlate. Le opere non Divisioniste presenti suggeriscono un dialogo con le opere di Pellizza”. Il catalogo Skira è strettamente cronologico, e dà un senso a tutta la collezione che va dalla Scapigliatura alla Grande Guerra mondiale. E’ lo specchio di un’epoca. L’allestimento è stato creato con un occhio anche alle tematiche. Gli accostamenti tra le opere sono stati creati per stimolare una riflessione”.
Il Divisionismo è stato il fenomeno artistico più importante in Italia tra la fine dell’800 e i primi del 900. L’atto ufficiale che sancisce la nascita del divisionismo è alla Triennale di Milano dove, nel 1891 viene esposto il quadro “Le due madri” di Giovanni Segantini. È la prima effettiva cesura rispetto agli stili del passato, prima delle avanguardie artistiche del Novecento. Verso la fine del secolo, l’aggravarsi dei problemi sociali viene registrato dagli artisti i cui contenuti pittorici si fanno più tragici, la scienza, invece che sanare la triste condizione delle masse, diventa mezzo per accrescerne lo sfruttamento. L’arte è ora interpretata come una via di salvezza, per cui si estende ad ogni aspetto della vita.
Per Previati:« Compito dell’artista non è quello di copiare letteralmente tutto ciò che si vede, ma è una funzione intellettiva sulle forme e i colori del vero… L’artista deve anzitutto rinunciare alla speranza di ritrovare nel mondo esteriore il quadro già composto. La verità dell’arte è lontana dalla contraffazione del vero. »
Nel Divisionismo italiano i puntini e le barrette colorate dei francesi (pointillisme) diventano filamenti frastagliati che invece di accostarsi spesso si sovrappongono.
Ma ciò che è veramente diverso è lo spirito: qui la nuova tecnica pittorica aiuta a rappresentare, meglio di altre, l’intimità, l’allegria, lo spiritualismo, il simbolismo,
l’ideologia anche politica, ovvero i sentimenti, le passioni, le istanze che univano quella generazione di artisti. Pittura di luce, colore e soprattutto pittura di emozioni.
Sono infatti queste tensioni sociali che porteranno Pellizza da Volpedo (1868-1907) a formulare “Il quarto stato o Il cammino dei lavoratori”, dove una massa ordinata di contadini avanza compatta nel quadro di considerevoli dimensioni. E’ nell’estate del 1886 che Pellizza vuole dare forma ai suoi pensieri. L’artista corre verso lo studio ad alleviare con i colori le sofferenza di gente assetata di giustizia. Dal primo pensiero di ribellione spontanea e compatta matura l’idea di coscienza di classe e dei diritti dei lavoratori. L’esecuzione del quadro tormenta il pittore, sempre alla ricerca di un perfetto equilibrio tra luce e colore. Il risultato sarà una meravigliosa visione della sua interpretazione che il futuro dei lavoratori con moglie e figli è illuminato dalla luce della speranza.
Colpisce per la sua drammaticità l’ opera esposta alla Pinacoteca “Il ritorno dei naufraghi al paese o L’annegato o I naufraghi” 1893 (carboncino e matita su carta beige applicata su tela, 765×134 mm) dove Giuseppe Pellizza testimonia la fatica del lavoro che a volte accidentalmente e sfortunatamente può portare alla morte.
Il progetto è stato realizzato anche grazie ad alcuni collezionisti privati che hanno generosamente partecipato agli obiettivi culturali della Fondazione attraverso il comodato di opere altamente significative e più di recente con il contributo del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano con la concessione in comodato de La processione di Giuseppe Pellizza insieme ad altre quattro opere affascinanti dellʼartista, tra cui Lʼappeso ed Il ritratto del mediatore Giuseppe Giani. Il loro apporto conferma tangibilmente lʼimportanza dellʼiniziativa per Tortona e il suo territorio, regalando agli appassionati dʼarte e agli studenti e studiosi, un polo di riferimento per questo significativo capitolo dʼarte e storia italiana.
Poco distante dal nucleo centrale di Volpedo si può visitare lo Studio di Giuseppe Pellizza, dove ancor prima di accedere si trova la scritta: “G.Pellizza da Volpedo in questo eremo asilo del suo genio sofferse e creò la sua arte immortale – Il comune pose il 14-6-1947”. Un tributo straordinario a un artista che seppe cogliere e fiutare anticipatamente il dolore e la sofferenza dei lavoratori e dei loro diritti negati, trasformando attraverso il linguaggio artistico i loro sentimenti.
Sede: Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, Palazzetto medievale, Corso Leoniero 2, angolo Piazza Duomo, Tortona (Al). Orari di apetura: Maggio-Settembre, sabato e domenica, dalle 15.30 alle 19.00 Ottobre-Aprile, sabato e domenica, dalle 15.00 alle 18.30 chiusura Natale e Capodanno. Prezzo dei biglietti: gratuito. Informazioni: Fondazione C.R. Tortona, tel.0131.822965, fax 0131.870833, info@fondazionecrtortona.it
(scritto da Masha Sirago, mashasirago@gmail.com)