Frieze Master 2018. Oltre 130 gallerie provenienti da tutto il mondo e un solo giorno ancora per visitare gli stand della fiera prima della chiusura prevista fra poche ore, le 18 di domenica 7 ottobre. Da Artemisia Gentileschi a Man Ray, da Alighiero Boetti a Dubuffet. Tra le migliaia di opere presenti -che spaziano dall’arte antica al Novecento- abbiamo selezionato 14 opere assolutamente da non perdere.
1) Pieter Claesz, “Still Life with lemon, bread and knife”. (1632 circa). Da Richard Green
L’ineguagliabile natura morta di Pieter Claesz, pittore olandese che trascorse quasi tutta la sua carriera a Haarlem, celebra la bellezza del quotidiano. Forme forti e definite, colori tenui, sfumature di grigio, verde e bianco, ravvivate dal luminoso giallo del limone, rendono armonico il dialogo tra gli oggetti ritratti. La luce -proveniente da un’invisibile finestra sulla sinistra- è resa grazie alla morbida lucentezza della caraffa di peltro, e ripresa poi nei più forti riflessi del bicchiere di vetro. La galleria londinese Richard Green a Frieze Masters propone una serie di interessanti confronti (di cui vi parliamo qui) tra cui il binomio Pieter Claesz – Ben Nicholson.
2) Man Ray, Vénus restaurée, (ideata 1936; realizzata 1971), da Gagosian
3) Jean Dubuffet, Touring Club, (febbraio 1946), da Acquavella
4) Enrico Baj – Piero Manzoni, Arrivo dell’ultracorpo, 1958, da Mazzoleni
5) Artemisia Gentileschi, La morte di Cleopatra, 1639-1640 circa, da G. Sarti
6) Oskar Kokoschka, Young girl in a blue coat, 1907, da Wienerroither e Kohlbacher
7) Lee Ufan, With Winds, 1990, da Hyundai Gallery
8) Alighiero Boetti, Titoli, 1978, da Tornabuoni Art
9) Paul Delvaux, La Visite, 1939, da Olivier Malingue
10) Jusepe de Ribera, Aesop, 1620 circa, da Colnaghi
11) Antoni Tàpies, Matèria de les sabates, 1987, da Nahmad Contemporary
12) Barbara Hepworth (solo show),River Form (1965), da Dickinson
13) Bernd e Hilla Becher, Industrial Facades (1970-73), da Sprueth Magers
14) Solo show di Avigdor Arikha, da Blain Souther
