I flussi di energia di Aaron Garber-Maikovska sublimano Palazzo Belgioioso, a Milano

Yucaipa, Aaron Gerster-Maikovska — Yucaipa, Aaron Garber-Maikovska

Fino al 15 maggio si può visitare da Massimo De Carlo a Palazzo Belgioioso la mostra personale di Aaron Garber-Maikovska, intitolata “Yucaipa” (città statunitense in cui l’artista ha realizzato diverse performance).

Aaron Garber-Maikovska è un artista nato a Washington D.C. nel 1978. Questa è la sua seconda personale organizzata da De Carlo, la prima a Milano.

Sei grandi e colorati oli su polipropilene illuminano le due stanze della galleria di Palazzo Belgioioso, accompagnati da due sculture: due schermi posti in posizione orizzontale in cui si mostrano due performance dell’artista. La scelta di questa disposizione è dovuta a un voler rappresentare due “flussi di energia”, quello verticale, dei quadri, e quello orizzontale, degli schermi.

I quadri ci ricordano alcuni lavori di artisti del movimento dell’espressionismo astratto, come De Kooning. Sono opere dinamiche e piene di colore, senza una composizione chiara: l’olio, fabbricato direttamente dall’artista, si distribuisce su quasi tutta la superficie del quadro. Sono stati eseguiti con movimenti ampi e ritmici (come facevano gli artisti della “action painting”) ed è stato detto che la sua pittura “rispecchia il suono”, con le sue curve e ondulazioni.

Le video-performances dell’artista documentano il suo approccio al mondo sensibile e alla pittura, attraverso quei movimenti organici e dinamici che cercano di rifiutare la meccanicità. L’artista, seduto davanti a un tavolo in mezzo a un grande magazzino, gesticola e si muove mentre la prospettiva della telecamera cambia.

L’intera mostra è un gioco di movimenti, dinamiche e flussi che interagiscono tra di loro. Gli schermi e i quadri sicuramente dialogano ma possono anche essere letti indipendentemente: lo spettatore trova sempre diversi modi di guardarli, ma il fil rouge della mostra è certamente il concetto di energia e movimento del corpo come forma di comunicare, che si traspone sui quadri, che si trasmette attraverso lo spazio e che si traduce nella plasticità delle pitture di Garber-Maikovska. Quando uno attraversa la soglia della galleria percepisce subito una atmosfera diversa, carica di dinamismo e vigore.