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Il Giappone sbarca a Milano

IL GIAPPONE SBARCA A MILANO


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Dalle armature dei Samurai alle ninfee di Monet, dai tamburi di Kodò ai fotografi contemporanei.Il Giappone a Milano, manifestazione promossa dal Comune ha proposto un anno di mostre, incontri, conferenze, proiezioni, concerti e spettacoli per scoprire e lasciarsi sedurre dall’arte e dalla millenaria cultura del Sol Levante. Tra pochi giorni saranno due le mostre a Palazzo Reale in contemporanea con la già inaugurata Shunga arriva infatti Giappone. Potere e splendore. A queste iniziative hanno risposto le gallerie di & – to bring you more, progetto che vede coinvolte sette gallerie milanesi e londinesi che hanno pensato ad un percorso di mostre dedicate al paese del Sol Levante unite sotto al titolo di PASSIONE GIAPPONE. Aperte fino al 31 dicembre 2009 le sei esposizioni propongono Paraventi, Armature, Dipinti, Netsuke, Oggetti e Tappeti per raccontare cinquecento anni di cultura, tradizioni e storia. Oltre a questa iniziativa a Milano proseguono inoltre la personale di Yayoi Kusama al Pac e alla galleria Zonca&Zonca, sempre nel contemporaneo la mostra dedicata a Takako Kimura.

Il progetto PASSIONE GIAPPONE vede gallerie e antiquari, concorrenti tra loro, sotto il nome di& – to bring you more creano un insieme più grande per offrire di più. Adottare il simbolo & significa intuire che il futuro di ognuno di noi è nel valorizzare l’individualità di ciascuno, per fonderla poi in un nuovo, più emozionante e coinvolgente, insieme.

 

Le Gallerie private coinvolte sono: Gregg Baker Asian Art, La Galliavola Arte Orientale, Illulian Tappeti – Tessuti – Interior Design, Katie Jones Japanese Art, Helena Markus Antique Japanese Screens e Giuseppe Piva Arte Giapponese a lavorare in partnership, stabilendo un legame di cooperazione assai diverso dalla solita partecipazione a un’esposizione collettiva.
Sarebbe pretenzioso o quantomeno prematuro parlare di un’Asian Week milanese, ma seppur con piccoli numeri è senz’altro un buon avvio. Le Gallerie che hanno dato vita al progetto credono nella possibilità di costruire ogni anno, con l’efficace contributo di altri mercanti d’arte, un appuntamento tematico incentrato su una delle culture del polimorfo mondo orientale. Di volta in volta contano di offrire a Milano, e non solo, un evento d’interesse, connesso all’attualità culturale ed espositiva metropolitana, in particolare istituzionale. Nel 2009 non poteva che essere rivolto al Giappone. A dicembre, infatti, a Palazzo Reale s’inaugura “Giappone. Potere e splendore 1568 – 1868”, mostra che conclude “Il Giappone a Milano”, ciclo felicemente ideato dall’Amministrazione Comunale e appoggiato dalle Istituzioni giapponesi in Italia. “Passione Giappone” e le sue sei mostre ben si integra nello spirito degli appuntamenti dedicati al Paese nipponico e da forza al pensiero di Hiroshi Azuma, Console Generale del Giappone a Milano, quando scrisse: “Milano palpiterà di un cuore giapponese a tutto tondo”

Itinerario tra le mostre delle quattro gallerie milanesi 
L’arte del Giappone si può studiare e ammirare come a Palazzo Reale. Poi c’è un altro modo di avvicinarsi all’arte del Giappone, un modo che alcuni (Honoré de Balzac, tra gli altri) giudicano maniacale: amarla appassionatamente. A chi condivide questa adorabile patologia, “Passione Giappone” offre un’occasione unica: entrare – graditissimo ospite – in Gallerie milanesi che propongono capolavori rari e segreti lungo un percorso che attraversa il centro di Milano disegnando il lato di un triangolo al cui ideale vertice c’è Palazzo Reale e la sua mostra.
Da quest’ultima si può partire o arrivare passando per: &geniale sintesi. Storia e cultura del Giappone nell’Arte dei Netsuke da La Galliavola in Via Borgogna, &Di Ferro e di Oro. Arte giapponese tra armature e paraventi da Giuseppe Piva in Via San Damiano, &Natura e poesia. Affinità elettive in una collezione di paraventi presentata da Helena Markus in Via Manzoni nello spazio di Illulian che a sua volta propone &FILI INTRECCIATI. Poesia e magia tra lana e seta, mentre &L’impero dei sensi. L’anima immortale del Giappone antico di Gregg Baker e &ContemporaneoMillenario. Antica bellezza del Giappone moderno di Katie Jones saranno allestite in Via San Simpliciano dalla Galleria Gracis che, ospitando i due importanti galleristi britannici nella loro incursione milanese, festeggia i suoi 50 anni di attività interamente dedicata all’arte d’Oltremanica.

“Passione Giappone” è l’insieme di collezioni private e personali che non sono e non vogliono essere alternativa e sostituzione all’importante mostra istituzionale ma di essa un compendio, forse più immediato, probabilmente più intimo. La galleria privata, differentemente da Museo e Mostra Istituzionale offre l’occasione di innamorarsi di un oggetto, corteggiarlo, toccarlo, sentirlo proprio fino al punto di ambire possederlo…

 

____LE 6 MOSTRE di PASSIONE GIAPPONE____

 

GENIALE SINTESI. STORIA E CULTURA DEL GIAPPONE NELL’ARTE DEI NETSUKE 
Un intero mondo, immenso, maestoso e ricco d’infinite sfaccettature, è raccontato con raffinata minuzia nei piccoli e raccolti netsuke. Un’arte geniale che racchiude la grandezza del creato in un caleidoscopico universo di minuscole sculture. Personali, talvolta addirittura intime sono raffigurazioni di ogni genere di soggetto, rappresentazioni, storie, leggende, tradizioni mai sopite, e semplici attimi di vita quotidiana.
A questo fantastico teatro di personaggi – protagonisti di una collezione Privata – si affiancano inro, ojime e lacche: un corredo culturale frutto dell’accurata ricerca storico-stilistica che la Galleria esegue da sempre quando presenta oggetti affascinanti in occasioni particolari, come è questo appuntamento milanese dedicato al Giappone.
La Galliavola  Arte Orientale
Via Borgogna,9 – 20122 Milano
tel +39 02 76007706     info@lagalliavola.com     www.lagalliavola.com
orari: da lunedì a venerdì 10.30/19, sabato 10.30/13

 

clicca qui per sfogliare il pdf dedicato ai netsuke della galleria La Galliavola

 

 
Pannocchia, netsuke in legno colorato e bronzo, Giappone, XIX – XX sec, mm 57, courtesy La Galliavola Arte Orientale

DI FERRO E DI ORO. ARTE GIAPPONESE TRA ARMATURE E PARAVENTI 
La mostra ripercorre cinque secoli di produzione di opere giapponesi, spaziando dall’arte pittorica dei paraventi a quella decorativa della lacca maki-e, fino alla produzione di spade e di armature per samurai di alto rango. Caratteristica di ogni tipo di manifattura del Sol Levante è infatti la strettissima relazione tra funzionalità ed estetica, per cui – secoli fa come oggi – ogni oggetto diventa una sorta di scultura da capire, amare e collezionare. Catalogo in galleria.
Giuseppe Piva Arte Giapponese
Via San Damiano, 2 – 20122 Milano
tel +39 0236564455     info@giuseppepiva.com     www.giuseppepiva.com
orari: da lunedì a venerdì 10.30/19

 

Armatura da samurai del XVII secolo, Giappone, 
sullo sfondo un paravento del XVIII secolo, courtesy Giuseppe Piva

NATURA E POESIA. AFFINITÀ ELETTIVE IN UNA COLLEZIONE DI PARAVENTI
Ah, che meraviglia
sulle verdi, tenere foglie
la luce del sole!
(Bashò)

I paraventi sono mondi nei mondi.  Sulle loro ante si srotolano immagini di una natura che non rappresenta semplicemente se stessa bensì una visione filtrata dall’astrazione poetica. Imprescindibile sembra in quest’arte l’unione tra poesia e natura: un fiore non è solo un fiore ma un universo carico di rimandi simbolici o letterari. In un paravento degli iris blu rimandano a un episodio legato alla ‘Storia di Ise’: nella loro rappresentazione pittorica non c’è narrazione, il soggetto è trattato in modo puramente decorativo mentre la fonte letteraria rimane, tra le righe, una suggestione lontana. L’occhio percepisce il colore intenso, la luminosità dell’oro, il tema narrativo diviene disegno astratto mentre quello letterario resta, per noi, un’eco distante sullo sfondo.
La mostra incanta con paraventi dove i fiori e i colori si alternano ritmicamente sull’oro scintillante creando composizioni pittoriche che sembrano seguire il ritmo di una musica, di una poesia lontana.
Helena Markus Antique Japanese Screens
Via Finocchiaro Aprile, 14 – 20124 Milano
tel +39 026575794     hm.byobu@gmail.com     info@arteorientale.it     www.orientalart.it
presentata presso la Galleria Illulian 
orari: da lunedì a sabato 10.30/19

 

Arcieri sui cavalli, Giappone, Scuola di Tosa, periodo Kan’ei (1624-1643), paravento a due ante in carta con fondo in foglia d’oro dipinto a inchiostro, colori minerali e vegetali, h cm. 116,5 x 103.0, courtesy Helena Markus, esposto da Illulian

FILI INTRECCIATI. POESIA E MAGIA TRA LANA E SETA 
La galleria Illulian, tempio del tappeto antico, da alcuni anni ha inaugurato una nuova sede in cui propone tappeti contemporanei di grande eccellenza considerati, come dal Paul Getty Museum, “eredità culturale universale”.
In occasione di “PASSIONE GIAPPONE” presenta una particolare collezione di tappeti tibetani tutti ispirati alla cultura giapponese, più propriamente ai motivi decorativi di sete e tessuti.
Di fatto, l’intreccio di lane e sete – cardate e filate a mano da pastori tibetani – reinterpreta in campiture moderne le trame e i disegni di antichi kimono e obi. L’armonia seducente di questi nuovi-antichi disegni deriva in larga misura dalle sfumature della gamma cromatica, del tutto particolare e unica perché ottenuta, ancor oggi, da tinte vegetali.
Illulian  Tappeti – Tessuti – Interior Design
Via Manzoni, 37 – 20121 Milano
tel +39 026570108     illulian@illulian.com      www.illulian.com
orari: da lunedì a sabato 10.30/19

 

Simdu Coral, Tibet, XXI secolo, 
tappeto della collezione Youngtse in lana himalaiana con inserti in seta 
ispirato ai disegni di antichi kimono giapponesi, courtesy Illulian

 

L’IMPERO DEI SENSI. L’ANIMA IMMORTALE DEL GIAPPONE ANTICO 
Il desiderio di realizzare una mostra titolata L’impero dei sensi affiorava periodicamente nella mente di Gregg Baker, da sempre affascinato dal Giappone: un mondo in cui particolari e perfezione estetica sono molto importanti, dove i sensi sono costantemente stimolati, e non per caso. Coscienti dell’universo mondo e presenti al divenire del quotidiano i giapponesi amano rappresentarlo e narrarlo in ogni sua creatura, forma o rituale. I sensi sono il lessico del vedere e narrare, sia esso il susseguirsi delle stagioni, il modo d’indossare un kimono, quello di scrivere o il cibo che mangiano. Con questa presenza a Milano – che segue la mostra tenutasi nella Galleria londinese – Baker intende educare, prima di tutti se stesso, alla passione che i Giapponesi hanno nel cogliere attraverso l’esperienza sensoriale la natura ed il quotidiano. 
Gregg Baker Asian Art
132 Kensington Church Street – London, W8 4BH – United Kingdom
tel +44 20 72213533     info@japanesescreens.com     www.japanesescreens.com
presentata presso la Galleria Gracis
orari: da lunedì a sabato 10/13 e 15/19

 

*Giappone, Periodo Edo, XVIII secolo, Uno di una coppia di paraventi a quattro ante con ventagli e calligrafie dipinti a inchiostro e colori su fondo oro, cm 110 x 256, courtesy Gregg Baker, Galleria Gracis  

CONTEMPORANEOMILLENARIO – L’ANTICA BELLEZZA DEL GIAPPONE MODERNO 
Katie Jones da più di venticinque anni si occupa di arte giapponese. In un quarto di secolo ha compiuto molti viaggi nel Paese del Sol Levante sviluppando una profonda conoscenza della Creatività orientale – intesa come capacità di vedere, interpretare e rappresentare – tale da permetterle di tradurla in una prospettiva occidentale. Da circa dieci anni si è fatta “ambasciatrice” dell’arte contemporanea giapponese nel Regno Unito, e non solo, rappresentando nella sua Galleria di Notting Hill alcuni tra i più affermati o promettenti artisti nipponici. Quasi interamente focalizzata sulle Arti applicate giapponesi contemporanee, la sua ricerca è incentrata su opere e soggetti insoliti ed eclettici. 
Sono pezzi unici di design e opere d’arte contemporanea che parlano un antico linguaggio di bellezza, grazia e armonia; alla lunga storia della cultura nipponica si rifanno per soggetti, forme o materiali come il bambù, la lacca, la ceramica affiancati da metallo, vetro, fibre naturali e tessuti.
Katie Jones Japanese Art
68 Elgin Mansions – Elgin Avenue – London W9 1JN – United Kingdom, tel +44 20 72891855    kjoriental@lineone.net     www.katiejonesjapan.com
presentata presso la Galleria Gracis
Via San Simpliciano, 6 – 20121 Milano
tel +39 02877807     gracis@gracis.com     www.gracis.com

orari: da lunedì a sabato 10/13 e 15/19

 

 
Shouchiku Tanabe, Giappone, XXI secolo, Yuusei o un pianeta, 
scultura in bambù di, madake e rattan eseguita con la costruzione a mille linee, 
h. cm 56, diametro cm 26, courtesy Katie Jones, esposto da Galleria Gracis

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SHUNGA. ARTE ED EROS NEL GIAPPONE DEL PERIDO EDO

 

La più grande esposizione mai realizzata dedicata alle stampe giapponesi di soggetto erotico, le Shunga, è a Palazzo Reale: 100 opere, 30 libri originali, 10 preziosissimi Kimono insieme con una selezione di antiche pitture, per riscoprire un’arte antica quanto affascinante. Prodotta da Palazzo Reale e Fondazione Mazzotta e frutto della collaborazione tra Milano e Lugano, che l’accoglierà nell’autunno del 2010, la mostra ripercorre l’evoluzione di opere a lungo considerate al limite con la pornografia, nonostante il loro altissimo valore artistico, e rivalutate da più di venti anni come espressione “alta” della cultura giapponese, specchio raffinato dei costumi del proprio tempo. 
Le Shunga, termine giapponese che letteralmente significa “immagini della primavera”, sono opere a soggetto erotico considerate tra le più significative espressioni della corrente artistica dell’ukiyo-e. Create con la tecnica della stampa xilografica (dal 1791 anche policroma), esse raggiunsero la loro massima fioritura nel periodo dello shogunato dei Tokugawa, tra il 1603 e il 1867, dando voce ai valori del nuovo ceto borghese delle grandi città che promuoveva una concezione edonistica dell’esistenza in contrasto con la rigida morale neoconfuciana, sostenuta dalla classe guerriera dei Samurai.

Superando i divieti e gli ostacoli del potere politico, le Shunga si affermarono come componente fondamentale della produzione dei più importanti artisti del tempo come Harunobu, Koryusai, Kiyonaga, Utamaro e Hokusai. Collezionate segretamente in Europa, a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, dopo che il Giappone fu costretto ad aprire le sue isole alle navi straniere e agli scambi commerciali col mondo occidentale, esse furono motivo di ispirazione diretta di letterati e artisti della levatura di Zola, di Van Gogh, di Toulouse-Lautrec e di Klimt, e influirono in modo significativo sulla riflessione artistica nell’ambito dell’Orientalismo della fine del XIX e dell’inizio del  XX secolo.

Il percorso espositivo, all’interno dei maestosi appartamenti storici di Palazzo Reale, sottolinea la forte interazione tra stampe, pitture e libri e analizza l’evoluzione delle Shunga dal loro momento formativo, che affonda le sue radici nella pittura di soggetto erotico, fino all’influenza che ebbero nell’arte realista del periodo Meiji. Il visitatore scoprirà il fascino delle Shunga attraverso quattro sezioni: dagli  esordi tecnici e stilistici del genere, passando per l’evoluzione dell’ideale femminile del tempo, fino alle opere più mature di Utamaro e dei suoi contemporanei, che posero l’attenzione sullo studio psicologico dell’amore, soffermandosi infine nella sezione conclusiva che affronta l’amore affettuoso e provocante, che talvolta diventa passione e furore. Il percorso espositivo sarà costellato dalla presenza di Kimono di squisita fattura provenienti dalla collezione romana “Antichi Kimono”.

Per tutto il percorso il visitatore potrà usufruire dell’audioguida gratuita – compresa nel prezzo del biglietto – per poter meglio comprendere e apprezzare l’arte sottile del genere shunga. Nel periodo d’aperutra della mostra sarà inoltre possibile assistere a conferenze e incontri di approfondimento sui temi trattati nell’esposizione. Una rassegna cinematografica al Cinema Gnomo di Via Lanzone a Milano farà infine da corollario alla mostra approfondendone alcune tematiche.

Pur trattandosi di espressioni storicizzate di un erotismo di alto significato e valore culturale e sociale, che apre una finestra sui costumi del Giappone dell’età moderna, la possibilità di vedere esplicitamente immagini erotiche ne suggerisce la visione ad un pubblico adulto o ai minori adeguatamente guidati nell’interpretazione del genere shunga.

21 ottobre 2009 – 31 gennaio 2010
Palazzo Reale
Piazza Del Duomo, 12 
orario di apertura: lunedì 14.30-19.30; da martedì a domenica 9.30-19.30; giovedì e sabato 9.30-22.30
biglietti: ridotto 4,00 euro, intero 8,00 euro
tel. 02.804062

 

 
Keisai Eisen, 1835-1840 c., Oban yoko-e. Nishiki-e., Collezione Museo delle Culture 

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IL GIAPPONE. POTERE E SPLENDORE. 1568/1868

 

Palazzo Reale presenta, dal 7 dicembre 2009 all’8 marzo 2010, “Giappone. Potere e splendore 1568 -1868” a cura di Gian Carlo Calza, una selezione ineguagliata di oltre duecento capolavori provenienti dai più prestigiosi musei giapponesi, quali il Tokyo National Museum, il Kyoto National Museum e l’Osaka Municipal Museum of Art. In mostra tutte opere mai esposte in Italia, fra cui un “Tesoro Nazionale” e diverse “Proprietà Culturali Importanti”.

La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale con 24 ORE Motta Cultura – GRUPPO 24 ORE, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha il privilegio di illustrare per la prima volta la trasformazione della società giapponese in Stato moderno attraverso gli stessi secoli in cui tale fenomeno si verificava in Europa (1568 – 1868).

“Dalla natura alla città, dal potere alla tradizione, dalle arti applicate alla ‘scienza olandese’, ossia alle prime relazioni anche conflittuali con l’Occidente, potremo ritrovare nei colori, nelle figure e nelle forme la sensibilità estetica e la profondità filosofica e letteraria di una Terra affascinante e misteriosa – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory – Ospitare a Milano questa importante iniziativa significa promuovere e consolidare ancora con maggiore forza le relazioni d’amicizia con il Giappone che lungo tutto quest’anno è stato per la nostra città “all’onore” con una serie di eventi, mostre, incontri, conferenze, concerti, proiezioni cinematografiche. Per vivere, in un clima di approfondimento etico, la seducente esperienza del confronto fra le culture”.

Paraventi di imponenti dimensioni, rotoli verticali e orizzontali dipinti su carta e seta, ma anche preziose lacche e ceramiche, armi, tessuti e maschere racconteranno quell’affascinante capitolo della storia giapponese identificato con la nascita del mondo moderno, che si costruì intorno ai due fondamentali nuclei culturali e di potere: Edo (attuale Tokyo), capitale amministrativa, e Kyoto, capitale imperiale.

La mostra chiude in modo spettacolare l’iniziativa Giappone a Milano – il quadro delle attività culturali dedicate nel 2009 dal Comune di Milano alla cultura del Sol Levante – e copre un arco di tre secoli, dal periodo di Momoyama (1568-1615) al periodo di Edo (1615-1868), individuando sei percorsi tematici: Natura, Potere, Occidente, Città, Arti Decorative e Tradizione.

Partendo dal rapporto con la natura si arriva all’immagine della città e delle attività che vi si svolgevano; si passa dalla rappresentazione del potere e della religione, ai capolavori della pittura, con le correnti pittoriche più significative, e alla vita quotidiana; dall’affascinante mondo del teatro sino al rapporto conflittuale con l’Occidente.

Accompagna la mostra l’ampio catalogo con testi di Gian Carlo Calza, Rossella Menegazzo, Masatomo Kawai, Hiroyuki Shimatani, Yasumasa Oka, Akira Nagoya, pubblicato da 24 ORE Motta Cultura – Gruppo 24 ORE con marchio Federico Motta Editore.

 

GIAPPONE. Potere e splendore 1568- 1868
A cura di Gian Carlo Calza
Palazzo Reale
7 dicembre 2009 – 8 marzo 2010
Orari lunedì 14.30 – 19.30

martedì, mercoledì, venerdì,

domenica 9.30 – 19.30

giovedì e sabato 9.30 – 22.30
La biglietteria chiude un’ora prima
Ingresso 9 € intero 7.5 € ridotto studenti, minori di 14 anni, ultra 65enni

4.5 € ridotto speciale scuole e gruppi, abbonati annuali ATM
Info www.mostragiapponemilano.it
Infoline e prevendita:
tel. 02 54917 www.ticket.it/giappone

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La mostra curata da  presenta una delle protagoniste dell’arte contemporanea giapponese, Yayoi Kusama con una serie di
fino al 14 febbraio, il Padiglione d’Arte Contemporanea ospita la mostra di Yayoi Kusama “I want to live forever”, un evento in esclusiva per l’Italia promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune assieme a 24 Ore Motta Cultura.
Curata da Akira Tatehata (direttore del National Museum of Art di Osaka), la mostra è dedicata alla protagonista indiscussa dell’arte contemporanea giapponese. Oltre a dipinti figurativi e astratti di recente realizzazione, sculture di grandi dimensioni e installazioni create nell’ultimo decennio, sarà esposta anche una selezione di disegni risalenti agli anni ’50 e ’60.
“Nei suoi giochi di specchi e nei riflessi del tempo si scrive la storia di Yayoi Kusama, una delle più importanti artiste giapponesi dei nostri giorni che ha portato in America ‘una certa immagine’ del Giappone – spiega l’assessore Massimiliano Finazzer Flory -. Un’immagine segnata dalle battaglie dell’impegno civile, colorata dall’indagine sul ruolo della donna, attraversata dalla malattia mentale. Yayoi Kusama pone se stessa all’interno delle opere, ma afferma che in esse non vi sono un inizio, una fine o un centro precisi. Per di più, ricorre a tecniche diverse: disegno, pittura, scultura, installazioni, film, poesie e racconti, in cui la cifra stilistica della ripetizione si afferma con forza”.
In mostra anche Narcissus Garden, l’installazione-scultura presentata per la prima volta alla XXXIII edizione della Biennale di Venezia (1966). Kusama produsse questo ambiente interattivo composto da 1500 sfere metalliche con l’assistenza di Lucio Fontana. In una presentazione improvvisata sul prato del Padiglione Italiano, Kusama, vestita in kimono, puntò l’attenzione sugli aspetti commerciali usualmente velati della Biennale, vendendo ogni sfera a 1.200 lire. Più di quaranta anni dopo, Narcissus Garden arriva per la prima volta a Milano.
Kusama produsse i suoi primi enormi dipinti “infinity” alla fine degli anni ’50 a New York. Oggi compone ancora questi quadri, come lo spettacolare I Want to Live Forever a cinque pannelli (2008). I suoi ultimi lavori figurativi, come Cosmic Space (2008), riflettono un’ossessione per la mortalità, oltre che per la solitudine, il vuoto e i misteri dell’universo fisico e metafisico.
Nelle sue sculture, Kusama fa uso continuo di specchi, come nell’opera Passing Winter (2005) o nel complesso ambiente Aftermath of Obliteration of Eternity (2008), che utilizza un sistema di semplici ma ingegnosi strumenti ottici per creare un’interazione senza fine di luce riflessa. Il più recente gruppo di sculture monumentali di Kusama – Flowers that Bloom at Midnight – sono fiori barocchi dai colori accesi, che misurano in altezza tra 1.5 e 5 metri.
Sostenuta da un narcisismo divertito, devastata da una sensibilita’ ossessionata, aiutata dal suo talento multiforme, Yayoi Kusama e’ la piu’ importante artista giapponese vivente. Yayoi Kusama. Si trasferisce negli Stati Uniti nel 1957, dove rimane fino al 1973. Successivamente vivra’ tra Londra e Tokio. Il suo lavoro e’ ampiamente riconoscibile per l’utilizzo di pallini, reticoli, specchi e tutto cio’ che mette in crisi la percezione, nel tentativo di comunicare il proprio disagio con opere che generano da una parte un vissuto giocoso, dall’altra una perdita dell’orientamento. La sua poetica si e’ incrociata con quella di molti protagonisti del nostro tempo, quali il musicista Peter Gabriel, il fotografo Nobuyoshi Araki, lo stilista Issey Miyake. Dopo la grande notorieta’ raggiunta grazie a mostre tenute nei maggiori musei del mondo, in Italia viene conosciuta per la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, nel 1966 e nel 1993.
 
Yayoi Kusama nel suo Giardino di Narciso alla XXXIII Biennale di Veneziadel 1966 
courtesy AAF – ARCHIVIOARTE FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI MODENA
28 novembre al 14 febbraio 2010
PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea
via Palestro 16
Orari: lunedì 14.30-19.30; 
martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30-19.30; 
giovedì 9.30-22.30
Informazioni: 02.76020400
Biglietti: intero 6 euro, ridotto 4 euro, ridotto speciale per gruppi di studenti 3 euro
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura della mostra 
 
Yayoi Kusama, Aftermath of Obliteration of Eternity, 2009, installazione mixed media 
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TAKAKO KIMURA. NIPPON ALL STARS

Zonca & Zonca è lieta di presentare la prima mostra personale in Italia dell’ artista giapponese Takako Kimura. Piccoli e coloratissimi adesivi popolano ed animano l’ universo creativo di Kimura. In Stickers, serie di lavori realizzati appositamente per la galleria, l’artista assembla adesivi di forma diversa raffiguranti un unico soggetto al fine di creare una composizione la cui sagoma rimanda a quella del singolo elemento. Il risultato di questo minuzioso processo di aggregazione è una forma unica, ideale e stilizzata, in cui la comune identità intrinseca dei singoli elementi tiene uniti i diversi soggetti della composizione. Orsetti, coniglietti, farfalle, coccinelle fluttuano in una dimensione fantastica e surreale dove l’ aspetto ludico della composizione formale rimanda inequivocabilmente alla tradizione fumettistica giapponese dei manga.

Attraverso una estetica vivace e puerile, Kimura veicola un concetto fortemente radicato nella cultura giapponese: il senso di “appartenenza”, l’ idea di “gruppo” inteso come espressione di una moralità superiore ed unico mezzo di raggiungimento dell’ obiettivo comune. Nelle sue opere le singole identità sembrano dunque dialogare, unirsi, fondersi e collaborare al raggiungimento di una unità superiore, alla creazione di un mondo ideale. La trasposizione tridimensionale del processo di aggregazione dà vita alle sculture che Kimura ha realizzato per lo spazio. Tanti piccoli animali di peluche tenuti uniti da un involucro trasparente che li costringe ad una vicinanza forzata formano esseri appartenenti ad una nuova inquietante specie. Diversi mondi ideali si costituiscono invece in “galassie” e “costellazioni” in Atlas Celeste dove i diversi macro-soggetti assemblati compaiono in relazione tra loro ed ingabbiati in un unico piano d’ azione generando nuovi ed inaspettati rapporti.

Nata a Chiba in Giappone nel 1974, vive e lavora tra Berlino e Tokyo.

12 novembre 2009 – 29 gennaio 2010
Galleria Zonca&Zonca
Via Ciovasso, 4 
tel. +39 02 72003377
fax +39 02 72003369
Orario: Lun – Ven 10.00 – 19.30 orario continuato
Sab 15.00 – 19.00, chiuso Dom e festivi 

www.zoncaezonca.com

Kimura Takako, Bear, 2009 

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