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XXV Biennale des Antiquaires – 2010

15 – 22 Settembre 2010, Grand Palais, Parigi

 

 <GUARDA IL FILMATO>
con interventi di Dominique Levy (gallerista), Cesare Cunaccia  (esperto d’arte), Fabrizio Moretti (antiquario),Giovanni Pratesi (Presidente Ass. Antiquari d’Italia), Roberta Olcese (giornalista).

PRIMI DATI DALLA XXV BIENNALE DI PARIGI:
VOLANO I GIOIELLI E LE ARTI DECORATIVE;
GRANDE INTERESSE MA ALTRETTANTA CAUTELA NELL’ACQUISTO DEI DIPINTI E DEI MOBILI ANTICHI

Venerdì 17 settembre 2010 – Le prime giornate di apertura al pubblico hanno confortato gli oltre 80 galleristi che hanno dato vita alla XXV Biennale des Antiquaires nello spettacolare scenario del Grand Palais di Parigi.

Già durante l’esclusiva cena di Gala, Lunedì 12 Settembre, i 1.200 selezionatissimi invitati da ogni parte del mondo hanno brindato ai primi cinquant’anni della manifestazione acquistando gioielli straordinari (oltre 10 milioni di Euro fra le prestigiose collezioni presentate da Cartier e Dior).

E se l’Alta gioielleria è stata presa d’assalto dai collezionisti americani ma ancor più dai molti russi e cinesi che si affacciano sul mercato europeo, gli europei (musei, interior designer, banche ma anche privati) continuano ad essere il mercato di riferimento per l’Arte Antica e Moderna e le Arti Decorative di ogni secolo.

Sfoggiavano il classico bollino rosso (che indica il “venduto” accanto alla didascalia dell’opera) la particolare Valet Chair di Hans J. Wegner del 1953 nella Galleria Dansk MobelKunst e l’eclettico letto-gabbia di Max Ernst del 1974 presentato dalla Galleria di Yves-Gastou. Ieri anzi il gallerista (uno dei pochi ad avere grandi pezzi di design italiano degli anni ’50-’70) stava riallestendo lo stand per sostituire i non pochi mobili già venduti nei primi due giorni di apertura!

Molto soddisfatto anche il belga Axel Vervoordt, che il secondo giorno di apertura aveva già registrato la vendita di un pregiatissimo tavolo neoclassico di manifattura italiana del 1820 valutato 95.000 €, ma anche di una delicata Venere romana in marmo (II-I secolo a.C.) acquistata da un collezionista europeo per 120.000 € e di una statuetta Thailandese in arenaria raffigurante il torso di Maitreya risalente al periodo Koh Ker (10° secolo a.C.) valutata 140.000€.

Fra le vendite anche la grande Statua Asiatica del III° millennio a.C. della Galleria Kevorkian (oltre 500.000 €), uno straordinario Anish Kapoor (Untitled, 2010) proposto dalla newyorchese L&M e il delicato Portraits de Jeunes Enfants di Marie-Elisabeth Lemoine (Parigi, verso 1754-1812) presentato dalla galleria del Presidente Del Syndicat Nationale des Antiquaires, Hervé Aaron (Didier Aaron & Cie).
Ancora nessuna notizia di vendita per l’opera più quotata della Biennale l’imponente trittico di Francis Bacon del 1970 proposto dalla Marlborought Gallery a 50 milioni di Dollari, né per il Cavallo Ferghana in terracotta smaltata di epoca Tang (618-907 d.C.) valutato 8,5 milioni di Euro circa presentato da Christian Deydier, che ha invece venduto a 800mila euro la statuetta del Buddha Shakyamuni in meditazione (Cambogia, Periodo Angkor Wat, XI secolo).

Restano ancora top secret le vendite dell’eccezionale Picasso di Krugier (Les Mains, valutato 10 milioni di €) e quelle di  Tornabuoni Art, che espone accanto ad alcune  tavole del ‘400 italiano, opere di grandi maestri del ‘900 come Fontana, De Chirico, Alighiero Boetti (la sua Mappa del 1979 è valutata 1,5 Milioni di Euro).   Non nasconde però grande soddisfazione Michele Casamonti, che corona con i grandi consensi raccolti alla sua prima partecipazione alla Biennale des Antiquaires da colleghi e pubblico, il successo della sua galleria parigina di Avenue Matignon aperta nel 2009. Fra le opere che hanno raccolto maggiori richieste:  i tre “Concetto spaziale” del 1964 di Lucio Fontana; una “Natura Morta” di Giorgio Morandi del 1958 e la straordinaria “Marina” di Giacomo Balla (1919).

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13 settembre 2010

Da Mercoledì 15 Settembre 2010 il Grand Palais di Parigi ospiterà la XXV edizione della Biennale des Antiquaires,  prestigioso appuntamento per curatori museali, collezionisti e appassionati d’arte.
Organizzata dal Syndicat National des Antiquaires (SNA: l’associazione che raccoglie una selezionata rosa di galleristi internazionali con 365 membri di cui 9 italiani) dal 1956 come momento d’incontro fra i professionisti del settore e il grande pubblico, a Biennale è da allora una vetrina dell’eccellenza del settore, rappresentandone via via l’evoluzione del gusto e del mercato.

SEI PARTECIPAZIONI ITALIANE ALLA BIENNALE DI PARIGI 

 

La Biennale vedrà quest’anno sei gallerie italiane provenienti da Milano, Roma e Firenze, di cui 3 sono membri del Syndicat National des Antiquaires (Fabrizio Moretti, Cesare Lampronti e Robilant+Voena). Ci sono anche delle new entry come Tornabuoni Art, nata a Firenze e da un anno con una sede a Parigi e il gradito ritorno di Maurizio Canesso insieme a Giovanni Sarti.

In occasione della sua prima partecipazione alla Biennale degli Antiquari, la galleria Tornabuoni Art di Roberto Casamonti (fondata a Firenze nel 1981), presenterà una selezione di capolavori dell’haute époque italiana di Giovan Battista Caporali (1476-1560) e Antonio Tempesta (1555-1630), in dialogo con alcune opere scelte dei maestri delle più importanti tendenze del ventesimo secolo. La galleria parigina presenterà infatti tre tavole di Giorgio de Chirico (La Grande tour, 1915, olio su tela; Natura morta, 1934, olio su tela e Piazza d’Italia con monumento di un uomo politico, 1965-75, olio su tavola), un Wassily Kandinsky (Le milieu sombre, 1943, tecnica mista su cartone), due Picasso, un Giacomo Balla (Marina, 1919, olio su cartone), ma anche Fontana e Alighiero e Boetti e un’importante scultura di Alberto Giacometti (Donna in piedi, 1956, bronzo).

 

La galleria di Fabrizio Moretti (Firenze, Londra e New York), ormai figura storica della Biennale, presenterà invece alcune importanti madonne quattrocentesche: un olio su tavola di Neri di Bicci raffigurante la Madonna col Bambino e uno di Scolaio di Giovanni raffigurante la Natività risalente al 1369 ma documentato a partire dal 1434.

Neri di Bicci (1414-1492), Madre e bambino, courtesy, Galleria Moretti

Altro celebre italiano, Cesare Lampronti (Roma e Milano), si caratterizza invece per la scelta di vedute settecentesce minuziosamente rifinite: oltre a Roma, l’Arco di Settimio Severo dipinto su tela da Giovanni Antonio Canal detto Canaletto ( 1697-1768), porterà a Parigi uno splendido olio su tela di Roma, vista del Tevere dal Porto di Ripa Grande di Gasper Van Wittel, meglio conosciuto come Vanvitelli.

 

Giovanni Antonio Canaletto (Venezia 1697 – 1768), Roma l'Arco di Settimio Severo, courtesy Cesare Lampronti

 

Della galleria Robilant+Voena (con sede a Londra e Milano), la cui attività nasce dall’incontro dei due collezionisti milanesi, a Parigi presenta un favoloso olio su tela del pittore francese Nicolas Ragnier (Maubeuge, 1590 circa – Venezia, 1667) risalente al periodo caravaggesco dell’artista, La Farse, in cui il soggetto profano e licenzioso ricorrente tra i primi seguaci romani del Caravaggio, viene reinventato in una nuova scena che non trova alcun precedente in questo genere di pittura.

 

Nicolas Regnier (1590-1667), La Farse, courtesy Robilant+Voena

Da ricordare anche la presenza di due italiani ormai parigini a tutti gli effetti: Maurizio Canesso e Giovanni Sarti, che hanno portato sulle rive della Senna i migliori esponenti dell’arte rinascimentale italiana. Dalla sua galleria al di rue Laffitte Maurizio Canesso porterà una Sacra Famiglia con Santa Dorotea di Angelo Caroselli (1585-1652) dipinta su legno, ma anche un olio su tela di Pseudo Salini, pittore attivo a Roma verso la metà del XVII secolo, raffigurante Giovani ragazzi che giocano a carte e uno di Francesco Montelatici detto Cecco Bravo (1601-1661) raffigurante Una flautista.

Angelo Caroselli (1585-1652), La Sacra famiglia con Santa Dorotea, courtesy Galerie Canesso

Giovanni Sarti  esporrà, nella cornice delle suggestive vetrate del Grand Palais, uno dei suoi pezzi forti: una tempera di Francesco Traini raffigurante la Vergine col Bambino del 1325 circa.

 

Francesco Trani, Vergine e bambino, 1325 circa, courtesy Galerie Giovanni Sarti

CAPOLAVORI DELL’ARTE MODERNA ALLA BIENNALE DI PARIGI
TRA PICASSO, BACON, DE KOONIG MA ANCHE FONTANA E BOETTI

 

Così, esaltate dalla cornice del Grand Palais e dal rapporto dialettico con le opere più antiche, le tele firmate dai grandi protagonisti dell’Arte Moderna sono da tempo fra le protagoniste di questa manifestazione: una delle rare occasioni in cui i visitatori possono osservare da vicino (fuori da case d’asta, musei o caveau) opere straordinarie di Matisse, Picasso, Kandinsky, Braque, Bacon, De Chirico, Balla, Fontana e perfino Le Corbusier.

La newyorkese Marlborough Gallery per la sua prima partecipazione alla Biennale di Parigi presenterà Tre studi del corpo umano di Francis Bacon realizzati nel 1970, proprio all’inizio del decennio che  l’artista dedicò alla raffigurazione del corpo umano, caratterizzandolo con le sue tipiche storpiature ed esaltandone la solitudine naturale.

 

Francis Bacon, Three studies of the Human Body, 1970, courtesy Galerie Marlborough

Altra new entry per l’italiana Tornabuoni Art, che a fine 2009 ha aperto una seede a Parigi dopo circa 20 anni dall’apertura della prima galleria a Firenze. A fare da fil-rouge alla presentazione parigina la dialettica fra Modernità e Contemporaneità, con Mappa di Alighiero Boetti (un importante ricamo su tessuto del 1979) accanto a un’opera di Kandinsky: Le milieu sombre, tecnica  mista su cartone del 1943; un Concetto spaziale di Lucio Fontana del 1964 accanto a un olio su cartone di Pablo Picasso, Busto d’uomo del 1969.

 

Alighiero e Boetti, Mappa, 1979, courtesy Galleria Tornabuoni Art

Fondata nel 1998 e alla sua prima Biennale anche la parigina Zlotowski specializzata in pitture anni ’50 e ’60 e in particolar modo di Le Corbusier, di cui presenterà due importanti dipinti su carta dedicati alle figure femminili: Le tre grazie del 1948 e Busto di donna del 1949.

La neworkese L&M Arts porterà a Parigi alcune opere degli anni ’60: Due donne (Studio per Clamdigger) dell’olandese Williem de Kooning del 1961-62 e l’olio su tela senza titolo del 1964 dell’espressionista astratta Joan Mitchell, la pittrice americana più importante del XX secolo.

Williem de Kooning, Two Women (Studio per Clamdigger), 1961-62, courtesy Galerie L&M Arts

Storiche presenze della manifestazione le parigine Applicat-Prazan e Berès.
Applicat-Prazan riserva fino all’apertura della Biennale (come peraltro molti galleristi) le grandi sorprese a cui ha abituato il pubblico, per ora ha infatti anticipato solo la presenza dell’operaFiori bianchi e gialli, un olio su tela che il russo Nicolas de Staël dipinse nel 1953, due anni prima del suicidio; mentre Anisabelle Berès, che gestisce la galleria fondata nel 1952 a poche centinaia di metri dal Louvre, porterà al Grand Palais una statua in bronzo di Baltasar Lobo (1919-1993) raffigurante una giovane donna con le mani incrociate e un Alberto Magnelli (Composizione del 1937).

 

Fleurs blanches et jaunes, Nicolas de Stael, 1953, courtesy Galerie Applicat Prazan

 

GIOIELLERIA, ARTE MODERNA E DESIGN PER I 50 ANNI DELLA BIENNALE DI PARIGI 

La Biennale des Antiquaires è un evento che va ben oltre la fiera d’antiquariato a cui siamo abituati e rappresenta invece una delle esposizioni più prestigiose e complete d’arte,arredamentodesign e altissima gioielleria. Poco più di 80 i selezionatissimi professionisti (tutti rigorosamente appartenenti al SNA) che portano a Parigi ciò che di meglio possono presentare al pubblico degli amanti del Bello oltre che ai numerosi collezionisti, enti museali e interior designer che da oltre 50 anni si danno appuntamento nella Ville Lumière per acquisti e scambi da milioni di Euro.

Cresce però l’attenzione al Design come espressione di grandi creatori degli anni compresi fra i ’30 e i ’60… e in particolare André Sornay, Ado Chale, Max Ernst, Charlotte Perriand ed Eugène Printz. Saranno infatti almeno 10 gli specialisti di Arti decorative del XX Secolo presenti alla Biennale, tra cui: Down Town, Yves Gastou (fra i primi a portare nel 2008 un intero arredamento firmato Carlo Scarpa) Alain Marcelpoil, Vallois, Michel Giraud, Jousse Entreprise, Franck Laigneau, Marcilhac, Yves Macaux e il danese Dansk Mobel Kunst.

Scrivania in legno e alluminio, André Sornay, ca. 1930 - Galerie Alain Marcelpoil

Emblematico in tal senso anche l’atteso ritorno del belga Axel Vervoord -arredatore, collezionista, raffinato interprete della tendenza a fondere con gusto Arte Contemporanea e sculture d’epoca romana, oggetti d’archeologia e sedie degli anni ’30.

 

La Collation du Prince, inizio XVIII sec., (Hadjer & Fils)

6 MAISON DELL’ALTA GIOIELLERIA INTERNAZIONALE
PER LA BIENNALE DI PARIGI
 

La «Biennale des Antiquaires» è certamente l’appuntamento più atteso per il mercato antiquario ma allo stesso tempo è occasione imperdibile per appassionati e collezionsti del mercato del lusso. Basti pensare all’ingresso quest’anno di Louis Vuitton Malletier, mentre sono ormai di casa le francesi Maison Dior e Chanel con la Gioielleria.

Bamps Véronique, bracciale, René Boivin, circa 1933

Cartier esporrà quest’anno 60 gioielli inediti con diamanti e zaffiri straordinari montati su anelli e collier in oro e in platino. Van Cleef & Arpels (che firma gioielli dal 1906) e Harry Winston, esporranno pezzi storici da grandi collezionisti.In particolare dall’archivio Winston i gioielli disegnati da Ambaji Shinde, con Zaffiri e Granati arancioni accostati in combinazioni sensuali che ricordano New York, vera musa del gioielliere che si impose sul mercato nel 1932 come precursore di una gioielleria moderna e innovativa.

La secolare tradizione orafa dello svizzero Piaget si inserirà armoniosamente fra capolavori dell’Arte Moderna e Antica con alcuni pezzi della collezione Limelight, ispirata al colore verde giallo dell’agrume. Fra questi il collier con 426 diamanti e due smerali (18 carati) o i due anelli, “Mojito” e “Cosmopolitan”, che riproducono i colori e le decorazioni dei famosi cocktail.

 

Spilla a forma di teschio in corallo e diamanti, 1860 circa, courtesy Galerie Faerber

COLLEZIONE CINESE DEL 400 d.C. ALLA BIENNALE DI PARIGI

Una straordinaria collezione con le 12 figure dello zodiaco cinese in terracotta risalenti alla Dinastia Wei (IV – VI sec. d.C.) perfettamente conservate, sarà fra i protagonisti della 25° edizione della Biennale des Antiquaires a Parigi (15-22 Settembre 2010).

12 statuette dello zodiaco cinese in terracotta smaltata, Dinastia Tang, 618-907 a.C., courtesy Galerie Christian Deydier

In un allestimento rarefatto ed elegantissimo, all’interno del Grand Palais, la galleria Christian Deydier presenterà le 12 piccole sculture (sono alte tra i 22 e i 24 cm) in terracotta smaltata in tre colori (tecnica sancai) e blu raffiguranti gli animali dell’oroscopo cinese: topo, bue, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, montone, scimmia, gallo, cane e maiale. Di queste figure ibride, composte da una testa animale finemente scolpita su un corpo umano, è narrata negli antichi testi taoisti la natura divina e la capacità di incarnarsi sotto forma umana o divina. Secondo le credenze che la tradizione millenaria cinese ha ricamato intorno ad esse, questi personaggi facilitano la protezione degli dei e allontanano gli spiriti malvagi, assicurando una perfetta armonia tra l’ordine cosmico e l’ordine umano. Già a partire dalla Dinastia Wei (IV – VI sec. d.C.) si diffuse l’utilizzo di queste statuette come oggetti funerari in terracotta, con o senza policromia e molto raramente smaltate.
La completezza di questa collezione (tutti e 12 gli animali dello Zodiaco sono presenti), unita alla raffinatezza della tecnica e al perfetto stato di conservazione dei materiali danne fanno una collezione particolarmente preziosa.

Coppia di dragoni dorati, Dinastia Tang (618-907 a.C.), courtesy Galerie J.Lally

 

clicca qui per sfogliare l’elenco degli espositori 2010

Statuetta Kota, Gabon, XIX secolo, Galerie Bernard Dulon

 clicca qui per sfogliare il comunicato
della nuova sezione Trampolino

 

 

Testa di donna in alabastro, Sabaean, II secolo a.C., courtesy Ariadne Gallery



INFORMAZIONI UTILI:

Biennale des Antiquaires

15-22 Settembre 2010

Parigi
Grand Palais
Avenue Winston Churchill

Vernissage a inviti: Martedì 14 Settembre
Orario: 11-20 Giovedì 16 e Martedì 21 fino alle 22

 

mezzi pubblici:
Metro: Champs Elysées-Clémenceau / lines 1 & 13
Train: RER C Invalides
Bus: lines 72, 28, 83
Parking: Invalides, Concorde, François Ier, Franklin Roosevelt
Vélib station No. 8029, 1, avenue Franklin-D.-Roosevelt (near the Palais de la Découverte)
Vélib station No. 8001, avenue Dutuit (near the Petit Palais)

Biglietti:
€25 singolo
€20 per gruppi di almeno 10 persone
€20 per possessori tessera Amis des Arts Décoratifs e Amis du Louvre
gratuito per bambini al di sotto dei 12 anni
Catalogo: €45
Offerta speciale: €75 per 2 biglietti + catalogo

 

www.bdafrance.eu

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