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Biennale di Architettura 2012

13. Mostra Internazionale di Architettura

Common Ground

29 agosto > 25 novembre 2012

 

Premi della 13. Mostra Internazionale di Architettura Common Ground

29/08/2012

La Giuria internazionale della 13. Mostra Internazionale di Architettura composta da Wiel Arets (Presidente, Olanda), Kristin Feireiss (Germania),Robert A.M. Stern (USA), Benedetta Tagliabue (Italia), Alan Yentob (Gran Bretagna)ha deciso di attribuire nel modo seguente i premi ufficiali:
Leone d’Oro per la migliore Partecipazione nazionale al Giappone
Architecture possible here? Home-for-All
Naoya Hatakeyama; Kumiko Inui; Sou Fujimoto; Akihisa Hirata
(Padiglione ai Giardini)
Commissario: Toyo Ito. Commissari Aggiunti: Atsuko Sato, Tae Mori.
Leone d’oro per il miglior progetto della Mostra Internazionale Common Ground
Justin McGuirk e Urban-Think Tank (Alfredo Brillembourg,  Hubert Klumpner)
(Gran Bretagna e Venezuela espongono alle Corderie dell’Arsenale)
Torre David / Gran Horizonte, 2012
Leone d’argento per un promettente studio di architettura della Mostra Internazionale Common Ground a Grafton Architects (Yvonne Farrell e Shelley McNamara)
(Irlanda espongono al Padiglione Centrale ai Giardini)
Common Ground, 2012
 
La Giuria ha inoltre deciso di assegnare quattro menzioni speciali a:

 

Polonia
Making the walls quake as if they were dilating with the secret knowledge of great powers
Katarzyna Krakowiak
(Padiglione ai Giardini)
Commissario: Hanna Wróblewska. Curatore: Michal Libera
Stati Uniti d’America
Spontaneous Interventions: Design Actions for the Common Good
596 Acres; AFHny Studio; Mouna Andraos; Ants of the Prairie; Architecture for Humanity Chicago; Austin Urban Solutions & Rosner Studio; Manuel Ávila; Baltimore Development Cooperative; Barkow Leibinger Architects & Kyle Talbott; David Benjamin and Natalie Jeremijenko; BK Farmyards; BroLab; Brooklyn Night Bazaar; Eduardo Cachucho; Center for Urban Pedagogy; Candy Chang; and Civic Center; Cheng+Snyder; Chicago Loop Alliance; City Repair; City Fabric; Cleveland Urban Design Collaborative at Kent State University; CMG Landscape Architecture; Come Out and Play; COMMONstudio; Graham Coreil-Allen; Crookedworks; Nicholas de Monchaux; Department of Urban Betterment; Depave; Design 99; Design That Moves You; Do Tank; DSGN AGNC, ENS_Projects; envelope A+D; Jason Eppink;
Jason Eppink and Posterchild; Free Agents Imbert and Meijerink; Free Art and Technology Laboratory (F.A.T: Lab); Freecell; French 2Design; Futurefarmers; Evan Gant and Alex Tee; Ghana ThinkTank; GOOD; Guerrilla Grafters; HabitatMap; Fritz Haeg; Hellmuth; Obata + Kassabaum; Hester Street Collaborative; HOK; Howling Mob Society; ICE-POPS; Institute for Urban Design; Interboro Partners; International Design Clinic; Jackson Heights Green Alliance; Kingshighway Vigilante Transitions; LA Department of DIY; LA Green Grounds; Lang Architecture; Make It Right Foundation; Street Plans Collaborative; M12; Macro Sea, MAS Studio, MIT Media Lab; Molly Dilworth Studio; Ken Mori & Jenny Liang; Eve Mosher; MyBlockNYC; Neighborland; No Longer Empty; Normal Projects; Object Orange; Occupy Wall Street 8various, including inflatable General Assembly and OWS Screenprinters’ Guild; OpenPlans; Philadelphia Horticultural Society; PlanningCorps; Popularise; Public Architecture; Public Laboratory for Open Technology and Science; Public Media Institute; Alexandra Pulver; Rebar; Rebuild Foundation; Red Swing Project; Resource Center; Rockwell Group; James Rojas; SanFranStudios; Sensemakers; Shared Spaces Landscape Architecture and ‘Hood Builders; SLO Architecture; Stamen; Streetfilms; Syracuse University School of Architecture; Team Better Block; Matt Tomasulo/CityFabric; TreeKIT; TheUni Project with Howeler + Yoon Architecture; Urban Operations; Urbano Activo; UrbanUXd; Rob Walker & Ellen Susan; Dave Winslow and Loring Sagan; Ed Woodham; WORKac; youarethecity; Z-A Studio
(Padiglione ai Giardini)
Commissario/Curatore:Cathy Lang Ho. Curatori: Ned Cramer, David van der Leer.
Curatori Aggiunti: Paola Antonelli, Anne Guiney, Zoe Ryan, Michael Sorkin
Russia
i-cityi-city
AREP; SPEECH Tchoban/Kuznetsov; David Chipperfield Architects; Valode& Pistre; Mohsen Mostafavi; OMA; SANAA; Herzog& de Meuron; Stefano Boeri architetti; Project MEGANOM; MDP/Michel Desvigne paysagiste; BERNASKONI architecture bureau
(Padiglione ai Giardini)
Commissario: Grigory Revzin. Curatore: Sergei Tchoban.Curatori Aggiunti: Sergey Kuznetsov, Valeria Kashirina
 
Cino Zucchi
(Milano, Italia, espone alle Corderie, Arsenale)
Copycat. Empatia e invidia come generatori di forma, 2012
 
 
La cerimonia di premiazione della 13. Mostra si tiene oggi, mercoledì 29 agosto 2012 ai Giardini alle ore 11.00. Sarà inoltre consegnato il Leoni d’Oro alla carriera attribuito dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore David Chipperfield a:
Álvaro Siza Vieira
 
Queste le motivazioni della giuria internazionale
Leone d’oro per la miglior Partecipazione nazionale della Mostra Internazionale Common Ground
Il Leone d’oro per la miglior Partecipazione nazionale, che cattura lo spirito di Common Ground, viene assegnato al Padiglione giapponese, nel quale uno dei maggiori architetti internazionali, Toyo Ito, ha collaborato con architetti più giovani e con la comunità locale per affrontare in modo pratico e inventivo la progettazione di un nuovo centro per una regione devastata da una catastrofe nazionale.
La presentazione e il racconto nel padiglione sono straordinari e ampiamente accessibili a un vasto pubblico. La giuria è stata colpita dall’umanità di questo progetto.

 

 

Leone d’oro per il miglior progetto della Mostra Internazionale Common Ground

Il Leone d’oro per il miglior progetto rappresentante il tema di Common Ground va a Torre David / Gran Horizonte di Justin McGuirk e Urban-Think Tank (Alfredo Brillenbourg, Hubert Klumpner) e agli abitanti di Caracas e alle loro famiglie che hanno creato una nuova comunità e una casa a partire da un edificio abbandonato e incompiuto.
La giuria elogia gli architetti per aver riconosciuto la potenza di questo progetto trasformazionale: una comunità spontanea ha creato una nuova casa e una nuova identità occupando Torre David, e lo ha fatto con talento e determinazione. Questa iniziativa può essere intesa come un modello ispiratore che riconosce la forza delle associazioni informali.
 
Leone d’argento per un promettente studio di architettura della Mostra Internazionale Common Ground
Il Leone d’Argento della Mostra Internazionale di Architettura Common Ground è assegnato al promettente studio emergente Grafton Architects (Yvonne Farrell e Shelley McNamara) per la loro notevole presentazione di un nuovo campus universitario a Lima, che si ricollega alle idee di Paulo Mendes da Rocha. La giuria ritiene che le qualità concettuali e spaziali di questa installazione dimostrino il considerevole potenziale di questo studio di architettura nella reinvenzione del paesaggio urbano.
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13. Mostra Internazionale di Architettura
Common Ground
direttore David Chipperfield
aperta al pubblico dal 29 agosto al 25 novembre 2012
vernice: 27-28 agosto
cerimonia di premiazione e di inaugurazione: 29 agosto

La Mostra sarà affiancata, come di consueto, negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, da 55 Partecipazioni nazionali. Le nazioni presenti per la prima volta sono 4: Angola, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Perù.
Il Padiglione Italia all’Arsenale è organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la PaBAAC – Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee, e curato da Luca Zevi.
Gli Eventi collaterali ufficiali della 13. Mostra Internazionale di Architettura saranno proposti da enti e istituzioni internazionali che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative in vari luoghi della città.

Common Ground formerà un unico percorso espositivo dal Padiglione Centrale ai Giardini all’Arsenale: David Chipperfield presenterà una Mostra con 63 progetti realizzati da architetti, fotografi, artisti, critici e studiosi. Molti di loro hanno risposto al suo invito presentando proposte originali e installazioni create espressamente per questa Biennale e coinvolgendo nel proprio progetto altri colleghi con i quali condividono un Common Ground. I nominativipresenti sono in totale 110.

CLICCA QUI PER VEDERE IL FILMATO
con le dichiarazioni del Presidente Paolo Baratta e del Direttore David Chipperfield sulla 13. Mostra Internazionale di Architettura in occasione della conferenza stampa tenutasi a Roma il 2 maggio 2012

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Common Ground

di David Chipperfield
Il tema centrale di questa Biennale 2012 è ciò che abbiamo in comune. L’ambizione di Common Ground è soprattutto quella di riaffermare l’esistenza di una cultura architettonica costituita non solo da singoli talenti, ma anche da un ricco patrimonio di idee differenti riunite in una storia comune, in ambizioni comuni, in contesti e ideali collettivi.
In architettura tutto inizia dal terreno. È il punto di partenza fisico in cui tracciamo il primo segno scavando le fondamenta che sosterranno il nostro riparo. Nel terreno tracciamo la linea che definisce il confine tra ciò che è privato e ciò è che comune. Oggi la nostra relazione con il terreno non è più così diretta, ma rimane fondamentale per capire come e dove siamo.
Il processo fisico di delimitazione non solo protegge ma definisce anche l’interno dall’esterno, il privato dal pubblico, l’individuo dalla comunità. Mentre il mondo sembra assecondare sempre più gli obiettivi del singolo, appare sempre più difficile definire l’idea di comunità, di città, di pubblico e di comune.
In una città desideriamo ancora trovare i simboli che suggeriscono l’identità collettiva: le grandi istituzioni, il centro urbano, le piazze e i luoghi di pubblico incontro. Le nostre città possono essere interpretate come la forma fisica di una tensione dinamica tra l’individuale e il collettivo. Le visioni radicali proposte e realizzate dal movimento moderno non hanno mai sostituito le immagini convenzionali che utilizziamo per rappresentare la nostra idea di pubblico e privato: le strade, le piazze, i portici, i viali.
La nostra ambigua sfera pubblica contemporanea di consumi, viaggi e tempo libero, è modellata da criteri che tendono a contraddire l’impossibile, ma irresistibile idea di un ordine sociale significativo formalmente espresso.
Il territorio dell’architettura è stato in molti casi ridotto all’applicazione delle normative, alla massimizzazione di dimensioni e densità in un dato sito, al raggiungimento di un vago senso di compatibilità con il contesto circostante.
Contro questo contesto cerchiamo di mantenere salde le idee sulla sfera pubblica, ma esse si manifestano perlopiù in scenografate occasioni commerciali per impiegati o clienti nel loro tempo libero. In tale inevitabile e inesauribile sforzo di dare identità a spazi che si conformano a sempre più sottili sfumature di grigio tra privato e pubblico, gli strumenti e i termini a nostra disposizione possono sembrare goffi e rudimentali.
Il terreno comune (in contrapposizione allo spazio pubblico) implica un territorio condiviso all’interno di un contesto di differenze. Il tema identifica la ricerca degli elementi condivisi all’interno di ciò che è apparentemente diverso, e ci aiuta ad elaborare strategie per affrontare la nostra condizione comune e il nostro stranamente costante bisogno di sentirci parte di un mondo più grande di quello necessario al benessere individuale.
Naturalmente Common Ground si riferisce anche alle idee che condividiamo sull’architettura, entro e oltre i nostri stessi confini professionali. Il titolo ci invita a riflettere su come poter meglio indirizzare queste intuizioni condivise, queste preoccupazioni e queste aspettative.
L’architettura richiede collaborazione. È difficile pensare a un’attività pacifica che attinga da così tante e diverse partecipazioni e aspettative. Coinvolge forze commerciali e visione sociale, deve fare i conti con le richieste delle istituzioni e delle grandi aziende, e con i bisogni e i desideri dei singoli. Che lo si puntualizzi o no, ogni grande costruzione è una straordinaria prova dell’abilità dell’uomo a unire forze per realizzare qualcosa per conto di altri. Il fatto che tale sforzo sia così spesso considerato negativo piuttosto che straordinario è da parte nostra un errore di comunicazione.
Il ruolo dell’architetto è, nel migliore dei casi, adempienza critica. Gli architetti possono operare solo attraverso la procedura che conferisce loro l’incarico e che ne regola l’attività. Le nostre idee sono vincolate e convalidate dalla reazione della società. Questa relazione non è soltanto concreta ma riguarda il profondo significato del nostro lavoro. Nel crescente e complesso confronto tra le motivazioni commerciali dello sviluppo e il nostro continuo desiderio di un ambiente a misura d’uomo, sembra ci sia poco dialogo. Se l’architettura deve rappresentare qualcosa di più rispetto ai momenti privilegiati ed eccezionali del nostro mondo costruito, dobbiamo attivare una collaborazione di talenti e di risorse più impegnata.
La buona architettura ci è d’esempio e ispirazione. Non è una manifestazione naturale: richiede il concorso di circostanze e di persone. Nel momento in cui gli architetti presentano delle idee, il rilievo e l’importanza di queste idee dipendono da un impegno verso la società. La tendenza a definire il ruolo dell’architetto allo stesso tempo come un antagonista o come un fornitore di servizi va solo a rafforzare il problema e a compromettere il potenziale stesso dell’architettura.
L’architettura è sempre stata un atto di resistenza, resistenza agli elementi e alle forze del caos. L’architettura dà rifugio e può creare un mondo all’interno di un altro mondo, dando ordine e senso attraverso il valore dei propri sforzi. Siamo sicuri che l’unione di questi sforzi ci ricompenserà tutti?
Nel contesto della Biennale Architettura, Common Ground evoca l’immagine non solo di uno spazio condiviso e di idee condivise ma anche un terreno ricco di storia, esperienze, immagini e linguaggi. Strati di materiale esplicito e subliminale formano i nostri ricordi e plasmano i nostri giudizi. Mentre ci sforziamo di orientarci in un mondo in continuo cambiamento, ciò che ci risulta familiare è parte inevitabile della nostra capacità di comprendere il nostro posto nel mondo. È fondamentale che le nostre aspettative e la nostra storia non diventino una giustificazione alsentimentalismo o alla resistenza al progresso.Dobbiamo quindi articolare meglio le nostre valutazioni e i nostri pregiudizi senza considerare il passato come qualcosa da cui rifuggire, valorizzando una cultura architettonica che si stratifica e si evolve e che non sia un flusso casuale di immagini e forme senza senso.
Il tema di Common Ground permette di avvicinarci a tali questioni e ci esorta a meditare sull’espressione fisica delle nostre aspirazioni collettive e sulla nostra idea di società. Ci ricorda la nostra storia condivisa e ci incoraggia a pensare alla natura collaborativa dell’architettura e al potenziale straordinario del suo processo collettivo.
Sono grato ai partecipanti che si sono impegnati con tanto entusiasmo in questa azione di condivisione e hanno impiegato il loro tempo per costruire un dialogo e presentare le loro idee.
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CLICCA SUI LINK PER SCARICARE TUTTI GLI APPROFONDIMENTI E LE INFORMAZIONI UTILI

13. Mostra Internazionale di Architettura
COMMON GROUND

– Intervento di Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia
– 13. Mostra Internazionale di Architettura – Common Ground
– Progetto Università: Biennale Sessions
– Educational
– Intervento di David Chipperfield, Direttore della 13. Mostra
– Partecipanti
– Padiglione Italia
– Partecipazioni nazionali
– Eventi collaterali

– Prenotazione hotel online
– Biglietteria

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