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La pornografia nell’arte a Paratissima

“Paratissima?…C’est Moi!”: l’ottava edizione della rassegna “off” di arte contemporanea, in programma all’ex M.O.I. (via Giordano Bruno 191) propone, accanto alle opere di artisti e giovani creativi, un percorso di “senso” e di “sensi”.

Foto, video, pitture, sculture e installazioni raccontano la proliferazione dell’erotismo, ma anche la degenerazione dell’oggi, la cultura di massa e l’attualità. In mostra opere di artisti storici, come Keith Haring, Carol Rama, Man Ray e Carlo Mollino e di autori più contemporanei, come Vanessa Beecroft, Jim Dine, Nobuyoshi Araky, Daniele Galliano e Richard Kern.

Non vi è nulla di gratuito. Il ricorso all’erotismo è esplicito nell’arte di CAROL RAMA, pioniera della provocazione. E l’attaccamento alla pornografia è evidente nell’opera di DANIELE GALLIANO e nei suoi affreschi generazionali. I soggetti ritratti in scene erotiche sono donne sedute in vasche da bagno o su bidet prese dalle prime web cam. L’immaginario, allora, era quello che risultava dalla sua vita quotidiana e soprattutto da quella notturna, dei riti delle tribù giovanili. Immagini di sessualità esplicita, che fanno parte della nostra quotidianità, sono anche quelle di KEITH HARING (dalla collezione di Paolo Tonin), che denunciano i miti della civiltà dei consumi. Attratto dall’Eros, MAN RAY disegna e dipinge quadri ispirati al Marchese de Sade e ritrae donne, modelle, amiche e amanti. VANESSA BEECROFT, con la serie di corpi femminili esposti, messi in scena ed esibiti, racconta invece la nudità priva di erotismo.

Nell’arte contemporanea la pornografia perde la sua vocazione e la sua missione originaria, per diventare un mezzo attraverso il quale viene fotografato il presente. A prevalere, nelle opere, è l’aspetto ludico o ironico o il dato più cerebrale di critica sociale e di costume, oppure ancora l’aspetto più onirico e introspettivo in cui l’interiorità, il lato oscuro, viene liberato dalle sue inquietanti fantasie erotiche. Qualsiasi tipo di immagine filtrata dall’arte, anche quella sessualmente più esplicita, viene spogliata del suo scopo originario, univoco e diretto, per acquisire nuovi contenuti e significati. Le visioni più crude di atti o organi sessuali diventano così, nella rielaborazione artistica del fenomeno pop-porno, suggestioni metaforiche rivolte all’eccitamento del pensiero e dell’intelletto.

L’opera di CARLO MOLLINO, ad esempio, appartiene alla serie di piccole polaroid di nudi erotici realizzate negli anni ’60. Mollino fu uno dei primi ad usare la Polaroid ritraendo più di 1000 nudi femminili in interni meticolosamente allestiti, scegliendo i soggetti tra fidanzate, amiche e prostitute. Tra le immagini in mostra, proveniente da una collezione privata, JEFF KOONS e l’ex moglie ILONA STALLER fotografati dall’obiettivo di RICCARDO SCHICCHI.

Complementare alla parte più prettamente artistica è, infine, l’ampia sezione dedicata al fumetto con tavole e disegni originali di autori come Milo Manara, con la sua immagine per il finale di Casanova di Fellini, Crepax e Leone Frollo.

PORNdemia

Il porno, da genere di nicchia a fenomeno pop

a cura di: Francesca Canfora e Daniele Ratti

con opere di: Haring, Rama, Ray, Mollino, Galliano, Beecroft, Manara, Crepax, Schicchi

Paratissima, 7-11 novembre, Ex Moi, Torino

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