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Marco Andrea Magni presenta “Più giovani di così non si poteva”

Marco Andrea Magni ha sempre visto nella scultura un ampliamento dei sensi, una forma di educazione sentimentale in cui imparare a seguire se stessi e accogliere l’incontro con l’altro.
La scultura diventa così un continuo interrogarsi sulle imperfezioni dei propri stati d’esistenza, sugli entusiasmi che si sono prodotti quando dall’imperfezione si è giunti a un diverso grado d’armonia.
La storia della sua scultura coincide con la storia della pelle.
Questa storia è piena di paradossi essendo la pelle un sistema di protezione della nostra individualità e contemporaneamente luogo di scambio con gli altri.
La pelle preserva il nostro interno da perturbazioni e nella tessitura ne porta i segni.
La forma dellʼeducazione sentimentale parte da uno spazio condiviso tra me e te: essere lʼuno per lʼaltro. Da queste premesse nascono i suoi piccoli ambienti domestici, dimensione ideale del suo apparato scultoreo.
La scultura si occupa delle caratteristiche personali e delle differenze tra di noi, e cerca di identificare le cause di queste caratteristiche e delle loro variazioni. La struttura della scultura diventa una sorta di struttura conoscitiva aperta all’esperienza affettiva. L’ambito della scultura diventa così l’ambito della personalità condivisa: una costellazione di abitudini, propensioni, disposizioni e tratti comportamentali prendono forma e corpo. L’individualità condivisa in uno spazio vulnerabile ma aperto.
Le tavole lignee in mostra costruiscono uno spazio aperto allo spettatore e diventano la struttura portante della pelle che si presenta sotto forma di velluto.
Una doppia pelle di velluto rosa carne e una cipria di argilla bianca, rende visibile uno spazio relazionale in cui ciò che conta non è percepire la novità che vince sull’altro ma l’apertura in cui essere l’uno per l’altro.
Il velluto si presenta nei tre toni dell’incarnato, a volte impregnato di pulviscolo d’argilla bianca o polvere di grafite nera. Il bianco dell’argilla è intesa come luce, una sorta di pulviscolo che rende visibile la luce e il tratto in movimento sul velluto toccato (infinite maree d’amore). Il nero è invece inteso come ombra e suggerisce il tratto che copre. Il pulviscolo diventa oggetto che si libera nello spazio se viene toccato e svela il contatto sulla pelle della scultura. L’umore invade così tutta la stanza e lascia un segno. La pelle vellutata riflette lo stato d’animo nel momento dell’incontro: amplia il sentimento dello stare insieme.
Questo è un primo momento per rieducare la nostra educazione sentimentale.
Con la pelle vellutata Marco Andrea Magni ha la possibilità di ricreare quello spazio caldo e accogliente: una pratica cruda che diventa una pratica quotidiana focalizzata verso uno spazio dellʼincontro e dellʼaccoglienza, quasi a voler ridestinare lʼuso dei materiali, delle sculture, dei luoghi e dei soggetti.

Riappare uno spazio della contrattazione pur mantenendo aperto il prezzo delle reciproche differenze.

In mostra saranno esposte le tavole con i velluti e una lettera scritta a due mani in forma bustrofedica.

Marco Andrea Magni nasce a Sorengo (Svizzera), di nazionalità Italo/Tedesca.
Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, conseguito Master FSE in tecniche di organizzazione e comunicazione delle Arti Visive. Ha frequentato il corso superiore di Arte Visiva alla Fondazione Antonio Ratti con l’artista Richard Nonas. Presso lo IUAV di Venezia ha frequentato i laboratori di Remo Salvadori e Giorgio Agamben. Ha contribuito con un lavoro e un testo al libro “Isola Isole Insulae” incontri e riflessioni al suono della parola isola, di Remo Salvadori, edito da Johan & Levi.
Una selezione di mostre passate: Extradelicato, via privata Pantelleria 5, Milano. Cantiere -Assab One- a cura di Remo Salvadori, Milano. Corto Circuito – Coincidenze ed incontri segnici  Ex Palazzo Enel, a cura di Marco Tagliafierro, Novara. La sola prova possibile dell’esistenza dell’acqua e la più intimamente vera è la sete, Placentia Arte, Piacenza. Noparachute, Milano. Flash Art Show – Amici miei a cura di Lino Baldini e Giancarlo Politi. – Tracce di un seminario IX edizione a cura di Angela Vettese e Giacinto Di Pietrantonio, Viafarini Milano. Fondazione Antonio Ratti – Place / Non place = New place a cura di Angela Vettese e di Giacinto di Pietrantonio, Ex chiesa di San Francesco, Como.

Marco Andrea Magni
PIU’ GIOVANI DI COSI’ NON SI POTEVA
Inaugurazione venerdì 26 ottobre 2012, ore 19.00
27 ottobre – 5 gennaio 2013

Fuoricampo

Via Salicotto 1/3, Angolo piazza del Campo, Siena, Italy
info@galleriafuoricampo.com www.galleriafuoricampo.com

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