Print Friendly and PDF

Milano – Ultimi dieci giorni per la mostra “Gehard Demetz. OBJEKTE”

Chiude sabato 27 ottobre  la mostra “Objekte” di  Gehard Demetz (Milano, Galleria Rubin). Si chiude così un anno che lo ha visto partecipare ad Art Basel Miami Beach,The Armory Show e tenere la sua prima personale negli Stati Uniti: “Threshold Space” alla Jack Shainman Gallery di New York.

La mostra raccoglie quattro opere inedite e di recentissima produzione. I primi object nascono infatti nel 2011 con la personale “Contenitore” alla galleria Beck & Eggeling di Düsseldorf.

Le nuove sculture di Gehard Demetz non rappresentano figure umane. Sono particolari di architetture e oggetti di arredo estrapolati dal loro contesto originale che l’artista ricostruisce e scompone per dare forma a una personale riflessione sul tema del sacro dal forte contenuto meditativo.

“Objekt 1” raffigura una tanica di benzina sostenuta e trafitta da guglie e pinnacoli. “Objekt 3” trae origine da un tabernacolo a muro arricchito di elementi decorativi gotici. Nel suo procedere verso l’alto la scultura si incurva, come se una forza magnetica fosse in grado di modificare le intenzioni originali del progettista. “Objekt 5” rappresenta un reliquiario che ha subito un’inaspettata deformazione nella parte centrale e dove la reliquia è sostituita da un oggetto in legno che Demetz ha scolpito e logorato con le proprie mani.

La mostra propone un nuovo repertorio di immagini, concepite in parallelo alla produzione più nota dell’artista. Negli objekte di Gehard Demetz è sempre presente, insieme alle esperienze della scultura moderna (ready-made) e al pensiero di Walter Benjamin (perdita dell’Aura sostituita da riproducibilità tecnica della forma), una attenta ricerca di soluzioni piccole e piccolissime, che l’autore sa trarre con cura e allo stesso tempo con vigore dalla tradizione della scultura lignea.

Così scrive il curatore Tobia Moroder: […] Tali oggetti si prestano a molteplici interpretazioni: essi mettono a nudo, in modo raffinato e irriverente al tempo stesso, la superficialità con cui ci rapportiamo al sacro, ma ci inducono anche a rivedere le nostre certezze in merito all’impalcatura di valori e ideali che sorreggono la società occidentale contemporanea.

Gehard Demetz è nato a Bolzano, 1972. Vive e lavora a Selva di Val Gardena, Bz.

Commenta con Facebook

leave a reply

*