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Gli alberi feriti di Massimo Lippi

Grande successo in Perù per il Maestro Massimo Lippi, artista e poeta, dopo la sua installazione che si è tenuta dal 27 gennaio al 7 febbraio 2013 a Lima, nel Parco Centrale di Miraflores, su invito del Sindaco José Muῆoz.

Lippi, pubblicato da Einaudi tra i Nuovi Poeti Italiani–1982, è definito dalla critica internazionale un “Magicien de la terre” per la sua poetica ricerca sulla natura e sulle antiche tradizioni culturali.

A Lima, ha stupito tutti con la sua performance: le sue tele bianche, vaste come un veliero che sbarca nel nuovo mondo, uscite dalla ristrettezza degli spigoli del quadro, hanno fasciato una breve porzione del tronco di alberi monumentali. Da quelle bende fuoriusciva, dipinto, un alfabeto rosso sangue che ha fortemente impressionato la critica ed il pubblico.

“La Natura Splende e Grida”, questo è il titolo del suo intervento che evoca il dolore e la speranza attraverso simboli e situazioni dove la natura e l’uomo sono offesi.

L’azione artistica di Lippi, la performance, fa vibrare di un significato nuovo la perenne bellezza del mondo e dell’arte. Questa opera irradia energia e speranza pur nel grido di una lotta per la sopravvivenza e si organizza nello spazio Miraflores, nel parco dedicato a J.F. Kennedy, con le sue geometrie stellari che risplendono come lampi di luce nel verde di una foresta cittadina.

Il maggiore quotidiano del Perù “El Comercio”, il 31 gennaio scorso, ha pubblicato un’intera pagina con intervista e foto di Lippi che abbraccia un albero ferito, come fosse un suo fratello di sangue. L’immagine sintetizza perfettamente il grido della natura e la partecipazione emotiva che coinvolge interamente all’artista, anima e corpo.

La forza espressiva dei suoi lavori scaturisce dell’essere immerso, da sempre, nell’armonia del creato. Massimo Lippi cammina scalzo, dunque vuole sentire il palpito della terra e della brezza dell’aria, per un contatto più vivo e sincero con l’ambiente e con la vita.

Attualmente sta lavorando ad un più vasto progetto in America Latina che lo vedrà impegnato in Messico, Brasile, Argentina e nelle più grandi città europee, per ribadire quel canto soave di mistero e di concretezza.

Massimo Lippi ha in programma interventi sugli alberi anche a New York in occasione della mostra personale che si terrà dal 5 aprile al 2 maggio 2013 presso la William Holman Gallery.

Biografia

Massimo Lippi è nato a Ponte a Trèssa (Siena) il 14 gennaio 1951. Poeta e artista, impegnato da sempre nelle opere d’arte che vivono e parlano dell’ambiente naturale. Il suo stile è prossimo ai ritmi segreti di arcane geometrie e di una sintesi lirica che passa per la fulgida bellezza dei materiali poveri.

Ha scolpito monumenti e portali in bronzo, pietra e marmo in Italia e all’estero. Di lui hanno parlato importanti critici d’arte e di letteratura, poeti ed artisti, scrittori e tanti altri uomini di cultura: Elsa Morante, Franco Fortini, Giovanni Raboni, Giorgo Caproni, Mario Luzi, Pier Vincenzo Mengaldo, Giorgo Agamben, Luigi Baldacci, Ruggero Savinio, Giovanni Testori e Amnon Barzel.

Finalista al Premio Viareggio per ben due volte, ha pubblicato, presso Einaudi una raccolta di versi nella collana Nuovi Poeti Italiani, 2 (1982). In seguito ha pubblicato il volume di poesie “Non Popolo Mio” Scheiwiller, Milano (1991), prefazione di Franco Fortini. Nel 1999, sempre per i tipi di Vanni Scheiwiller, pubblica “Passi il Mondo e Venga la Grazia”, prefazione di Giovanni Raboni: con questo volume, che dà vita a una vivace polemica intellettuale, Lippi risulta finalista del premio Viareggio. Più tardi pubblica una raccolta di poesie dal titolo: “Nuziale”, Lucini, Milano (2003). Raccoglie altre liriche nel 2004, pubblicando “Dell’invincibile sogno” Lucini, Milano. Nel 2008 esce il suo più recente libro di versi: “Exilium”, per la casa editrice Cantagalli, ristampato nel 2009.

Massimo Lippi è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

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