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Intervista a Emanuele Belotti

EMANUELE BELOTTI IPPOGRIFO ANTICHITA’ 

Continua il viaggio di ArtsLife nel mondo degli antiquari italiani, oggi sono nel cuore della Milano dei cortili storici, delle botteghe, del museo e Pinacoteca Ambrosiana, dei ristorantini e degli antiquari. In Via San Maurilio angolo Santa Marta  mi accoglie con un sorriso raggiante Emanuele Belotti, proprietario di Ippogrifo Antichità, il buon giorno si vede dalle piccole (grandi) cose. Ci accomodiamo in galleria dove Belotti e Laura Coridori sono impegnati nella definizione di una lista nozze con la sposina, un tavolo imbandito con porcellane antiche, cristalli, argenti, oggetti e curiosità di rara bellezza, per la fortuna degli sposi.

Ci spostiamo in un altro salone espositivo dove iniziamo la nostra chiacchierata:

Buon giorno Belotti, le spiace se registro la conversazione ?
Faccia pure, non ho segreti

Ci troviamo oggi con Emanuele Belotti proprietario della nota galleria d’arte antiquaria Ippogrifo a Milano.
Chiamiamola bottega, mi piace di più, è più contestualizzata. Questa è la zona delle dimore storiche sotto le quali si sviluppò il tessuto artigiano, le botteghe che fornivano i servizi, quindi c’era il restauratore, il mercante, l’alimentari. E’ importante a mio avviso in un epoca in cui il commercio omologato, che fornisce molti più servizi ma con sempre meno umanità, ed oggi oltre la ricerca credo che sia proprio il rapporto umano con il cliente a fornire un valore aggiunto.

Credo siano state le carte vincenti fin dall’inizio di questa avventura

Quando è nata
Ippogrifo nasce nel 1995, è stata una bella sfida, avevo solo 25 anni ed ero il più giovane antiquario d’Italia registrato al sindacato. Per completezza ho iniziato 5 anni prima affiancando un noto mercante ed antiquario Giuseppe Somaini con cui ho fatto la mia gavetta e successivamente è diventato il mio socio dando vita ad Ippogrifo.


Originariamente erano due sedi, ricordo male ?
Dopo altri 5 anni di attività, abbiamo deciso di aprire un’altra galleria in corso Matteotti, è stata una parentesi stimolante, ma presto mi sono accorto che era necessario occuparmi dei miei clienti rinunciando ad una prestigiosa sede ma a favore, a mio avviso, della qualità dei servizi.

Come sono cambiati i gusti dei vostri clienti ?
Le case sono molto cambiate, perché sono diventate più eclettiche, le abitazioni cariche di oggetti e mobili tramandati nelle generazioni, ora sono più leggere, è più facile trovare ambienti dove vedi il cassettone antico accostato alla fotografia del giovane artista. Lo trovo uno specchio dei tempi e trovo giusto provare e sperimentare senza però dimenticarsi da dove arriviamo.

Il pubblico milanese è sempre stato recettivo, la città un crocevia di culture, tendenze e spesso le ha dettate, il gusto e la personalità dei miei clienti me lo confermano quotidianamente tutte le volte che propongo loro delle novità interessanti.

Si nota in galleria una curiosa eterogenia dei pezzi esposti, ma non si avvertono sbavature, complimenti.
Grazie, cerco di fornire come detto degli spunti accostando il “classico” a novità come i divani su cui siamo seduti, disegnati da Gaetano Pesce e prodotti da Meritalia, pluripremiati come oggetti di design più venduti al mondo ma si inspirano ai classici Capitonnè tradizionali ottocenteschi, rivisitati e riaggiornati sono perfettamente contestualizzabili ad oggi.

Anche il Novecento è presente in galleria con Fornasetti, raccontaci la tua ricerca
Fatta salva la passione per gli oggetti che compro e vendo, l’aspetto più bello è stato diventare il consigliere, il fidato dei miei clienti. Quindi la necessità di cambiare pelle, e qui l’esigenza di ricercare cose diverse ed il lavoro di  Fornasetti ne è un esempio lampante.


Nel tuo incessante lavoro di ricerca, cosa hai scoperto che ti ha rapito ed appassionato.
Le ceramiche e le porcellane, che in passato vedevo come un discorso più che altro decorativo ed un po’ noioso, invece oggi rivaluto apprezzandone il pathos comunicativo,  le barbotines ad esempio che sempre in ambito decorativo e “veloci” ma mettono allegria, i milanesi ne sono sempre stati avidi fruitori.

Ci puoi svelare una scoperta museale nel tuo lavoro ?
Anni fa mi sono occupato di curare il passaggio ereditario della collezione di una nota famiglia milanese, ed è stato incredibile scoprire come oggetti della quotidianità fossero oggetti presenti nei più importanti musei del mondo, a New York mi sono accorto di avere avuto gli stessi cristalli e vetri soffiati esposti al Metropolitan, ma spesso non ci accorgiamo dell’importanza di ciò che abbiamo perchè ne siamo circondati da sempre, in ogni strada in ogni piazza, nelle nostre gallerie e ci sembrano quasi normali.

Qual è la vendita più importante che hai fatto
La vendita più importante è sempre l’ultima, sempre.

Ti sappiamo attivo nella promozione delle attività del tuo quartiere, ti sappiamo presidente di un’associazione, cosa fate ?
E’ nata un’associazione San Maurilio Santa Marta per identificare un crocevia ma in realtà abbraccia  un circondario importante che va dalla pinacoteca Ambrosiana a Sant’ambrogio, unendo le forze per valorizzare il patrimonio urbanistico e culturale dei nostri quartieri, che sono stati dimenticati dalle istituzioni ma non da noi. Nelle nostre agende abbiamo manifestazioni, eventi, valorizzazione dei nostri artigiani che portano avanti con fatica la tradizione, il decoro urbano.

A Maggio con il FleuR en Fleur, che è alla sua dodicesima edizione, con 40 spazi dei commercianti che portano avanti anche progetti per la promozione di giovani artisti e i progetti di solidarietà di cui siamo sostenitori.

Hai in mente di occuparti della apertura dei meravigliosi cortili milanesi?
I cortili milanesi sono sempre stati un gioiello segreto, dietro alle facciate austere spesso si nascondono dei veri e propri gioielli e i milanesi ne sono molto gelosi, come in quasi ogni importante collezione è difficile che venga resa pubblica, spesso rimane geloso feticcio del proprietario, il FAI se ne sta occupando e durante il Fleur en Fleur qualcosa accadrà..

Ti do uno scoop, faremo una edizione invernale del  Fleur en Fleur ad Ottobre e per l’occasione apriremo alcuni cortili e metteremo in mostra meravigliose auto d’epoca.

Ti sappiamo anche regista di successo ed impegnato nel charity
In Milano, con uno spettacolo divertente che insceniamo grazie al contributo di miei amici non attori professionisti e la gratuità di molti dei servizi necessari riusciamo a devolvere interamente l’incasso di un teatro pieno in cui interviene tutta la città. L’anno scorso siamo stati chiamati per l’ultimo spettacolo della sua esistenza per un teatro patrimonio dei milanesi, lo Smeraldo. Peccato.

Cosa ne pensi circa le decisioni della giunta sulla viabilità in centro.
I dati ufficiali dicono che l’inquinamento non è diminuito e che il problema vero sono le emissioni per il riscaldamento civile, spero abbia giovato alle casse del comune e che vorranno investire per iniziative per il miglioramento della vita, giardini, parchi pubblici.

Sicuramente ha influito negativamente per il discorso commerciale

Come vedi il futuro degli antiquari ?
Come il resto delle categorie che lavorano, dobbiamo imparare a capire il contesto storico, il momento di grandi cambiamenti, dobbiamo capire in che direzione sta andando il mondo e non solo l’Italia e cercare di cambiare pelle per adeguarci al momento. E’ vero che questa crisi si porterà dietro morti e feriti ma non dimentichiamoci che le crisi portano sempre grandi rivoluzioni, grandi cambiamenti. Sono fiducioso.

Se avessi in mente di partecipare ad una fiera internazionale, quale sarebbe ?
Una fiera a New York. Pensare al Tefaf sarebbe troppo semplice. Secondo me in un armadio ci deve essere il jeans ed il vestito della festa mettersi solo lo smoking è troppo riduttivo, scusa la metafora. Farei una fiera a New York per capire se il mio vestito è attuale.

Cosa ti emoziona in pittura
Troppo facile anche in questo parlare dei grandi maestri e capolavori, mi emoziona la pittura un po’ naif che cerca di cogliere  l’animo di ciò che vede, perché credo che prima di saper dipingere bisogna saper vedere.

E rispetto ai mobili antichi ?
In questo ho proprio il carattere lombardo, la grande ebanisteria austriaca,  magari sposata con la leggerezza delle strutture architettoniche francesi del massimo periodo. Il gusto toscano anche.

La curiosità mischiata alla tradizione.

Programmi futuri ?
Intanto vi aspetto al Fleur en Fleur a Maggio, e aspetto che Milano organizzi una grande mostra, il territorio vive anche di mille manifestazioni dal mercatino dell’usato al brocantage e nella nostra città manca una importante mostra internazionale dell’antiquariato e questa è una sfida che la città deve percepire ed affrontare.

Ci salutiamo con Emanuele Belotti e vi diamo appuntamento al prossimo incontro con gli antiquari italiani.

Ippogrifo Antichità
VIA SAN MAURILIO 18
MILANO  20123

Telefono: 02/72022010

Mobili, stampe, acquarelli ed oggetti dalla fine del ‘700 alla prima metà dell’800 con particolare attenzione alle collezioni di oggetti curiosi e rari.

Dal 1995 il Patron alla guida dell’Ippogrifo Giulio Emanuele Belotti.

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  • Non credo sia tutto rose e fiori. L’estate scorsa ha fatto tutto al 50% delle sue magnifiche barbotines. Lo dica chiaramenente che i milanesi non hanno gusto e non comprano più antiquariato. Questa è la verità. Tutti si buttano sul design perché sono ignoranti e il design non gli mette la soggezzione del non sapere del non apprezzare che ti viene davanti alle meraviglie antiquarie, che richiedono tempo e studio…ma le michette di Pesce sono più immediate, purtroppo.

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