Ai Weiwei e Jankowski per i cinque anni della Lisson Gallery di Milano

di Beatrice Carducci

Ai Weiwei F Size, 2011

Lisson Gallery Milano — Interno della galleria con l’opera di Ryan Gander sulla sinistra e quella di Ai Weiwei sulla destra

Lisson Gallery, Milano. Dal 22 settembre al 28 ottobre 2016

Correva l’anno 1967 quando Nicholas Logsdail fondò la Lisson Gallery a Londra, galleria tra le più importanti e longeve sul panorama internazionale. A essa il merito di avere introdotto al pubblico europeo importanti movimenti artistici, come l’arte concettuale e minimalista. Sostenitrice di alcuni artisti come Sol LeWitt, Richard Long, Daniel Buren, Donald Judd e Carl Andre – senza dimenticare alcuni scultori britannici quali Richard Deacon, Anish Kapoor e Tony Cragg – nel 2011 inaugura la sede espositiva di Milano. Con la mostra Five / Fifty / Five Hundred celebra il suo quinto anno di attività. L’esposizione trae ispirazione dalla prima esibizione tenutasi in questa galleria e intitolata “I Know About Creative Block And I Know Not To Call It By Name”.

La mostra corrente include lavori di alcuni artisti rappresentati dalla Lisson che hanno esposto all’interno dello spazio milanese durante questi cinque anni. L’intendo è di mettere in evidenza la loro importanza e capacità di essere costantemente una fonte di ispirazione per la galleria.

Tra le opere di maggior interesse troviamo una grande scultura in legno realizzata dall’artista e attivista cinese Ai Weiwei. Un’installazione al neon di Christian Jankowski – artista e curatore della undicesima edizione di Manifesta – intitolata “Wow!”. Una scultura in acciaio inox di Shirazeh Houshiary e altre opere di Angela de la Cruz, Spencer Finch, Ryan Gander, Douglas Gordon, John Lathman, Richard Long, Haroon Mirza, Julian Opie e Florian Pumhösl.