Manfredi Beninati (1970), dopo Manifesta, approda a Milano con la sua prima personale. Con la biennale internazionale nomade, di stanza quest’anno a Palermo, ancora in corso, l’artista siciliano presenta nella sede milanese della Galleria Poggiali Se questo è un sabato, dal 13 settembre fino al 14 dicembre 2018.

L’artista, noto per le sue opere pittoriche e per l’estrema qualità del disegno, oltre che per essersi distinto alle Biennali di Venezia (2005-2009), di Liverpool, di Madrid ed Istanbul, ha deciso ancora una volta di far precedere alle produzioni bidimensionali dei lavori su tela e su carta un’installazione ambientale concepita appositamente per lo spazio della galleria della metropoli lombarda.  

Questo nuovo progetto prende le mosse dal secondo dei due film che l’artista ha girato all’interno di un appartamento Liberty a Palermo durante Manifesta, il quale suggerisce un senso di raffinata decadenza ed è colmo di colti riferimenti da sempre associati alla poetica dell’artista.

La project room di Foro Buonaparte 52 ospita dunque un lavoro intrinsecamente legato a tutta la produzione precedente di Beninati. Si tratta di un’installazione non praticabile e visibile dalla strada o da un corridoio sottile dentro la galleria. L’interfaccia della vetrina permette all’artista di associare bidimensionalità e tridimensionalità così da costruire punti di vista variabili e via via sempre più sorprendenti al tempo stesso per sé e per lo spettatore.

L’installazione milanese vuole presentarsi come una seconda puntata di quella messa in scena a Palermo -nella quale si indagava rispetto ad un presunto crimine- e rappresenta una sorta di rebus nel quale ci sono segni di vari accadimenti con i quali il pubblico si relaziona. L’arredo, composto di uno scrittoio e un letto allude allo studio di un artista, le opere compaiono alle pareti e sullo scrittoio.