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Robert Capa, una lezione di umanità e empatia. 100 fotografie “oltre la guerra”

Henri Matisse in his studio, Nice, France, August 1949 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos Henri Matisse in his studio, Nice, France, August 1949 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
Henri Matisse in his studio, Nice, France, August 1949 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
Henri Matisse in his studio, Nice, France, August 1949 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos

È un Robert Capa “altro”, quello che la mostra ad Abano Terme (PD), a cura di Marco Minuz, propone. E lo dichiara già dal sottotitolo, quel “fotografie oltre la guerra”, frase emblematica dello stesso Capa, che pone l’attenzione proprio sui reportage poco noti del grande fotografo”. Reportage poco noti, ma non meno importanti e potenti.

Semplicemente sopraffatti dall’immagine di lui come straordinario interprete dei grandi conflitti. Dal 15 gennaio al 5 giugno 2022 questa inedita esposizione allestita negli storia ambienti di Villa Bassi Rathgeb, attraverso un centinaio di opere vuole far uscire Capa dallo stereotipo di “miglior fotoreporter di guerra del mondo”, come ebbe a definirlo, nel 1938 la prestigiosa rivista inglese Picture Post. L’obiettivo è invece puntare tutta l’attenzione sulla sua fotografia lontana dalla guerra.

Pablo Picasso with Françoise Gilot and his nephew Javier Vilato. Golfe-Juan, France, August 1948 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
Pablo Picasso with Françoise Gilot and his nephew Javier Vilato. Golfe-Juan, France, August 1948 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos

“Non vi è dubbio – riconosce il curatore – che l’esperienza bellica sia stata al centro della sua attività di fotografo: la guerra civile spagnola, la resistenza cinese di fronte all’invasione del Giappone, la seconda guerra mondiale e quella francese in Indocina (1954), durante il quale morì, ucciso da una mina antiuomo, a soli 40 anni. Acquisendo, in queste azioni, una fama che gli permise di pubblicare nelle più importanti riviste internazionali, fra le quali Life e Picture Post, con quello stile di fotografare potente e toccante allo stesso tempo, senza alcuna retorica e con un’urgenza tale da spingersi a scattare a pochi metri dai campi di battaglia, fin dentro il cuore dei conflitti; celebre, in tal senso, la sua dichiarazione: Se non hai fatto una buona fotografia, vuol dire che non ti sei avvicinato a sufficienza alla realtà. Queste sue fotografie sono ormai patrimonio della cultura iconografica del secolo scorso”.

Ma il lavoro di Robert Capa non si limitò solo esclusivamente a testimoniare eventi drammatici, ma spaziò anche in altre dimensioni non riconducibili alla sofferenza della guerra. Proprio da qui prende avvio l’originale progetto espositivo a Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme che vuole esplorare, attraverso circa un centinaio di fotografie, parti del lavoro di questo celebre fotografo ancora poco conosciute.

Ingrid Bergman in a scene from "Arch of Triumph”, Hollywood, USA, 1946 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
Ingrid Bergman in a scene from “Arch of Triumph”, Hollywood, USA, 1946 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos

“Robert Capa. Fotografie oltre la guerra” esplora il rapporto del fotografo con il mondo della cultura dell’epoca con ritratti di celebri personaggi come Picasso, Hemingway e Matisse, mostrando così la sua capacità di penetrare in fondo nella vita delle persone immortalate.

Completa il percorso la sezione dedicata alla collaborazione tra lo scrittore americano Steinbeck e Robert Capa che darà avvio al progetto “Diario russo”. Nel 1947 John Steinbeck e Robert Capa decisero di partire insieme per un viaggio alla scoperta di quel nemico che era stato l’alleato più forte nella seconda guerra mondiale: l’Unione Sovietica. Ne emerse un resoconto onesto e privo di ideologia sulla vita quotidiana di un popolo che non poteva essere più lontano dall’American way of life. Le pagine del diario e le fotografie che raccontano la vita a Mosca, Kiev, Stalingrado e nella Georgia sono il distillato di un viaggio straordinario e un documento storico unico di un’epoca, salutato dal New York Times come “un libro magnifico”.

Per info orari e biglietti: http://www.museovillabassiabano.it/

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