Da Balla a Schifano. Tre ricche sessioni per l'asta online di Farsetti

Il 2022 si inaugura da Farsetti con le aste a tempo (solo online) dedicate all’arte del Novecento, contemporanea, alla grafica e a dipinti, disegni e sculture del XIX e XX secolo

Intitolata “Parade”, la vendita sarà divisa in tre sessioni e sarà possibile fare offerte fino al 9 febbraio per le prime due (asta 215 I e II) e dall’8 al 16 febbraio per la terza (asta 216).

I primi due cataloghi sono già online e vi sono proposte per vari portafogli. Diversi lotti sono presentati a offerta libera, mentre le stime degli highlight arrivano fino a 38 mila euro.

Tanto Novecento con nomi del panorama italiano e internazionale. Il Futurismo è rappresentato da Giacomo Balla, che detiene il primato del lotto più caro in catalogo con “BALFIORI” del 1925-29, una piccola tempera grassa su carta applicata su tela timbrata in basso a destra: “Balla / Futurista” presentata a una stima di 28.000 – 38.000 euro.
Sempre suoi il secondo e il terzo top lot, due smalti su vetro smerigliato “SPECCHIO D’ACQUA” del 1918 – 1920 (cm. 20,5×31, stima € 24.000-34.000) e “LINEA DI VELOCITÀ + SPAZIO” del 1913-20 (cm. 19×23,5, stima: € 23.000-28.000).

Nove lotti sono opere di Mario Sironi. Tra i più costosi una tempera su carta della metà degli anni Quaranta stimata € 7.000-12.000. Una colorata litografia di Gino Severini “Danzatrice” quota 300-500 euro.

Nella prima sessione spicca un lavoro su carta dello scultore Leoncillo che negli ultimi anni, con le sculture, ha visto grandi exploit sul mercato italiano e inglese. “LE DUE MUTILAZIONI”, del 1962, è un collage con tempera e vinavil su cartoncino che misura cm. 95×56 e stima €7.000-10.000.

Si segnalano anche un cartoncino di Baldessari “STUDIO DI FIGURA 2” del 1916 circa che sul retro presenta un’altra composizione a carboncino, “Studio Dinamico”, probabilmente della fine del 1915 (stima €12.000 / 18.000), Mario Schifano e Mimmo Paladino. Il primo presente con uno smalto della prima metà degli anni Settanta, proprio nel periodo in cui l’artista ha una crisi nei confronti della pittura ed elabora un immaginario nuovo, basato sulle immagini degli schermi televisivi sempre accesi in casa e in studio. Paladino invece è presente con un grande olio del 1980 intitolato “TUTTE LE COSE DI CASA” che è offerto a 12-18 mila euro.