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Max Ophüls, a Milano una rassegna celebra il grande regista

Max Ophüls Lettere da una sconosciuta
Max Ophüls
Lettere da una sconosciuta

A Milano una rassegna dedicata al cinema di Max Ophüls, melodrammi e protagoniste femminile tra dolori e pene d’amore

Max Ophüls, il re del melodramma al cinema. A molti (giovani) questo nome non dirà molto, una ragione in più per (ri)scoprire la filmografia di questo grande regista nella rassegna della Cineteca Milano, in programma dal 19 aprile al 15 maggio al MIC. 

Vero e proprio cittadino del mondo, Ophüls inizia la propria carriera in Germania, dirigendo titoli come Liebelei (Amanti folli, 1933), interpretato da Magda Schneider, madre di Romy. Con l’ascesa del Partito nazista, il regista, di origini ebree, fugge dalla Germania e si rifugia in Francia e in Italia. Qui, chiamato dal produttore Angelo Rizzoli, dirige La signora di tutti (1934), che lancia Isa Miranda. Nel ’48, fuggito anche dall’Italia, oltreoceano realizza il capolavoro Lettera da una sconosciuta con Joan Fontaine, storia di un amore impossibile che si apre con l’incipit strappalacrime “Quando leggerai questa lettera forse sarò morta”. Sempre negli Stati Uniti, Ophüls racconta relazioni malate e soffocate dalla tensione nei noir Caught (Presi nella morsa, 1949) e The Reckless Moment (Sgomento, 1949).

Max Ophüls
I Gioielli di Madame De…

Nella Francia degli anni Cinquanta il regista vive quello che viene considerato il periodo più felice della sua produzione. Prima adatta un testo teatrale di Arthur Schnitzler, La Ronde (Il piacere e l’amore, 1950) con Simone Signoret, e poi, a partire da alcuni racconti di Guy de Maupassant, analizza la vacuità del piacere e la difficoltà di essere felici in Il piacere (1950), con Jean Gabin. Per questi titoli ottiene due candidature all’Oscar, rispettivamente come migliore sceneggiatura (La Ronde) e migliore scenografia (Le Plaisir. Dopo la coproduzione italo-francese Madame De… (I gioielli di Madame De…, 1953), interpretato, tra gli altri, da Vittorio De Sica, Ophüls termina la sua carriera con Lola Montès (1955), pellicola in cui una ex ballerina, ora attrazione in un circo, ripercorre le proprie disavventure sentimentali.

Un appuntamento imperdibile per chi vuole riscoprire le indimenticabili protagoniste femminili e gli amori melodrammatici raccontati con stile e eleganza da uno dei grandi maestri del cinema.

>> Sul sito della Cineteca Milano il calendario completo con info e orari

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