SOTHEBY’S. Milano, 21 aprile 2009
La vendita tenutasi a Palazzo Broggi ha totalizzato 2,283,500 euro. Di seguito il commento dell’asta a cura di di Cristiana Curti
Giorgio Soavi e Alberto Giacometti, 1963 (Foto: Rolly Marchi)
Scintille il 21 aprile sera a Milano da Sotheby’s, come forse neanche gli organizzatori, i compratori e, soprattutto, i venditori speravano. Ecco le cifre di un’asta per alcuni motivi unica nel suo genere in questo periodo. Oltre l’87,5% del venduto (131 lotti su 150); tutti i lotti aggiudicati hanno abbondantemente superato la stima, sino ad arrivare in molti casi alla decuplicazione – e oltre – della stessa (dei 131 venduti, solo 9 si attestano entro la valutazione della casa d’aste); l’incanto ha reso, compresi i diritti d’asta per il compratore, € 2.283.500,00.
Alcuni esempi di “contesa all’ultimo sangue”: lotto 119, G. Vangi (senza titolo, 1986, bronzo dipinto, cm. 87h) dalla base di € 4./6.000 è passato di mano a € 66.750; tutte le opere di Ferroni (lotti 67-75) incrementano da 7 a 15 volte la quotazione; le tre cartelle di Guccione (lotti 87-89) offerte ciascuna a partire da € 2./3.000 rendono tutte da 9 a 14 volte la stima; il disegno di Buzzati con dedica (lotto 122) parte da € 500/700 per arrivare a € 5.000; mentre – udite udite – l’acquerellino di Pignatelli del 1985 (lotto 130) decuplica la valutazione di € 400/500 e taglia il traguardo a € 5.625; tutte le tele del “gioielliere” Ventrone (lotti 143-146) non hanno pace sino a quando, anch’esse, non raggiungono il decuplo del proprio valore stimato. E, per i maggiori, da Sutherland a Giacometti (peccato: invenduto il bellissimo disegno della “cucitrice”, lotto 20), da Alechinsky a Mattioli, da Baj al “mio” piccolo Campigli, sino a tutti i – piuttosto “correnti” – Pomodoro, si è registrato un successo che, in altra occasione, forse non sarebbe stato così esaltante. Il top lot, il ritratto di Soavi che Giacometti gli dedicò (lotto 22), supera di poco la pur buona quotazione (“per un ritratto”!) di € 400./600.000 e trova un felice e intelligente nuovo proprietario. Il motivo di tanta fortuna è uno e uno solo: la Collezione e la figura del Collezionista. L’unità, la scelta decisa e intelligibile, la coerenza, la notorietà di cui Soavi meritatamente si circondava e che faceva delle sue ricerche artistiche non tanto un esempio di algida eccellenza, quanto di “umanità” dedicata all’arte e agli artisti hanno convinto tutti, amici, colleghi e ammiratori, nella commozione del ricordo e nel desiderio di ritrovare nell’oggetto un frammento della sua anima colta e sensibile. Oltre a questo, è necessario, con gli occhi della ragione, sottolineare che l’assunto di Sotheby’s, generalmente piuttosto sostenuta nelle stime di partenza, anticipato dal nostro articolo (cautela e qualità; prezzi di stima decisamente sottovalutati e opere “medie”, ma volontà di raggiungere l’obiettivo) è parte complementare dell’ottimo risultato raggiunto. Un catalogo non di “primissima fila”, tranne che nella personalità del Collezionista, ma supportato da un ottimo battage (l’azzeccata esposizione torinese allo Spazio Ersel del 31 marzo scorso e il coinvolgimento del partner sino alla vendita) e composto da opere di gusto e di sicura provenienza, anche perché tutte acquisite direttamente dall’Artista (un aspetto, questo, che per il mercato italiano non è affatto scontato e che costituisce un valore aggiunto di grande importanza), vince la ritrosia anche per l’esemplare meno brillante, che, in altro contesto, sarebbe rimasto al palo. Siamo ancora sicuri che, a forza di annunciare e augurarsi la fine di certi parossismi privi di sostanza, non si stia iniziando, e neanche con troppo clamore, a ripartire finalmente da una più misurata consapevolezza del mercato dell’arte? Misura che – non sembri affatto un controsenso – recupera anche l’euforia della battaglia in sala. Vedremo come andrà l’incanto romano di domani, le cui caratteristiche – pur non presentando le qualità principali di quest’asta – sono informate sui medesimi principi che hanno decretato l’incredibile vittoria di un collezionismo confortato dalla certezza della qualità.
Info: www.sothebys.com