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Il primato del disegno. Opere su carta dei grandi maestri a confronto con i dipinti di Brera

Bernardino Luini
Bernardino Luini (Bernardino Scapi)
Due bambini che si abbracciano (Gesù Bambino e san Giovannino) (1520-1525)
pietra nera e carboncino, profili incisi per trasferimento, integrazioni successive a matita nera
Parigi, Ecole nationale supérieure des Beaux-Arts

Ha aperto i battenti sabato 9 maggio (e proseguirà fino al 19 luglio) nelle sale della Pinacoteca di Brera a Milano la mostra “Il primato del disegno”, che pone in questa tecnica il suo centro ideale innalzandola a esercizio intellettuale e permette di leggere con una lente speciale le opere esposte nella Pinacoteca stessa.

Bernardino Luini
Bernardino Luini (Bernardino Scapi)
Madonna del Roseto (1500-1510 ca.)
olio su tavola ; 70×63 cm
Milano, Pinacoteca di Brera

Il sottotitolo è emblematico: “I disegni dei grandi maestri a confronto con i dipinti della Pinacoteca di Brera. Dai Primitivi a Modigliani”. La mostra, in un raccolto allestimento, propone infatti confronti e parallelismi, come una sorta di filtro che aiuta a capire meglio le collezioni permanenti.

 

Sandrina Bandrera, nel comitato scientifico che ha ideato l’esposizione, ha spiegato: “La tecnica del disegno è molto italiana e costituisce uno degli aspetti principali dell’essenza stessa della Pinacoteca di Brera, che nasce come museo proprio legato all’Accademia di Belle Arti: il disegno è fondamentale  per la formazione degli artisti. L’allestimento di questa mostra temporanea permette un confronto continuo tra le opere esposte e quelle appartenenti la museo”.

Sotto ogni disegno è segnalata infatti, tramite un piccolo cartellino, la riproduzione dell’opera con la quale è in “collegamento”, che sia un disegno preparatorio o uno studio di soggetto.

Questa scelta permette così una visione in sequenza unitaria, che non sarebbe stata favorita – per così dire- dalla “caccia al tesoro” all’interno delle diverse sale dove sono ubicate le opere di riferimento. Inoltre, vi è anche una mera motivazione pratica, ma fondamentale: la conservazione degli stessi disegni, che per la loro delicata natura devono essere esposti con una luce particolare.

La scelta temporale dal Trecento al Novecento, che di primo acchito può sembrare un po’ dispersiva, è dovuta all’intento di ricreare una sorta di percorso nella storia del disegno, con una immersione ideale che parte dalle antiche botteghe fino ad arrivare agli studi degli artisti del XIX secolo.

Impossibile non notare il nesso con la mostra in corso a Palazzo Reale dedicata a  Leonardo da Vinci, che realizza disegni come se fossero un’opera pittorica. Lo esplicita chiaramente il titolo “Il disegno del mondo” e  l’ampia sezione dedicata a questa tecnica che rende ancora più lampante l’importanza di questa tecnica:  a Palazzo Reale si parla di  “Disegno come fondamento”,  a Brera di “Primato del disegno”. Concetti molto vicini.

Da un punto di vista del mercato delle opere su carta, c’è un grande richiesta soprattutto a livello internazionale. Spesso i “Works on Paper” risultano economicamente più abbordabili. Ma in alcuni casi collezionisti con enormi portafogli hanno commesso follie per possederne uno.

Ricordiamo il caso della “Testa di Apostolo” di Raffaello venduta in asta da Sotheby’s a Londra nel dicembre del 2012. Partito da 9 milioni di sterline, il disegno è stato aggiudicato per quasi 30 milioni di pound (pari a 47,8 milioni di dollari).  Eseguito in gesso nero,  si trattava di un cartone preparatorio per una figura centrale della Trasfigurazione, custodita a Roma presso i Musei Vaticani.

Raffaello Sanzio Testa di Apostolo
Raffaello Sanzio
Testa di Apostolo

Dopo il pastello di Munch “L’Urlo” (acquistato da Leon Black nel maggio 2012  per 119,9 milioni $), questa testa di giovane apostolo si è conquistato il posto di secondo record mondiale assoluto per un’opera su carta battuta in asta. Sembra che l’acquirente sia stato ancora Black, che nel 2009 aveva acquistato anche una “Testa di Musa”  sempre di Raffaello per oltre 47 milioni di dollari.

Raffaello Sanzio è presente nell’esposizione a Brera con un disegno dello Sposalizio della Vergine. Posizionato al centro della mostra – come centro anche ideale – è l’unico disegno preparatorio conosciuto per una delle opere simbolo della Pinacoteca ed è arrivato a Milano da Oxford.

Raffaello Sanzio
Raffaello Sanzio
Studio per due volti femminili rivolti a destra (verso) (1503-1504)
pietra nera ; 161×111 mm
Oxford, The Ashmolean Museum of Art and Archaeology, presented by a Body of Subscribers, 1846
54. Antonio Allegri, detto Correggio
Adorazione dei Magi (1516-1517)
olio su tela ; 84×108 cm
Milano, Pinacoteca di Brera

La grande stagione del disegno è proprio il XVI secolo. E’  in questo periodo che diventa strumento di ricerca per eccellenza ed è proprio il Cinquecento il secolo fondamentale per lo sviluppo del collezionismo e l’affermazione del suo valore autonomo. Successivamente, nella metà del XIX secolo, entra un po’ crisi. Gli artisti continuano ad utilizzare questa tecnica, ma dandogli un valore differente.

Francesco Hayez – presente in mostra con uno studio di “Bestsabea al bagno” del 1834, da relazionarsi al dipinto della Pinacoteca  dell’anno successivo – all’apice della sua carriera inizia a riprodurre i suoi quadri più riusciti in disegni d’apres, realizzati a lapis e inchiostro, o all’acquarello.  Un esempio è quello  dalla “Tamar di Giuda”  realizzato dal maestro del romanticismo nel 1847 per Gaetano Taccioli e ora conservato al Museo Civico di Varese.

FRANCESCO HAYEZ TAMAR DI GIUDA
FRANCESCO HAYEZ.  TAMAR DI GIUDA

Come ha scritto il critico Fernando Mazzocca riguardo questo disegno venduto da Wannenes a Genova nel maggio del 2014 per ben 21.080 € : “Queste prove della versatilità del grande pittore hanno goduto sempre di una certa considerazione presso i collezionisti e la critica. Il nostro disegno venne infatti esposto alla retrospettiva dedicata al pittore a Brera subito dopo la sua morte e poi a quella del 1934 al  Castello Sforzesco […]. Questi d’après confermano l’affezione del pittore verso un’opera che si inseriva, con un esito particolarmente alto, in uno dei suoi più affascinanti percorsi creativi, quello, alternativo alla più impegnativa pittura di storia, relativo alla rappresentazione della figura femminile nuda […]”.

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La mostra, che prosegue fino al 19 luglio 2015, propone anche un video che mette a confronto alcuni dipinti di Brera con le riflettografie che permettono di “vedere” sotto il colore, quindi il disegno prepatorio oi possibili pentimenti dell’artista.

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Per altre informazioni: www.brera.beniculturali.it

Il Primato del Disegno.
I disegni dei grandi maestri a confronto con i dipinti
della Pinacoteca di Brera. Dai Primitivi a Modigliani
Pinacoteca di Brera – Sala I
9 maggio – 19 luglio 2015
Comitato scientifico:
Carmen Bambach, Sandrina Bandera, Giulio Bora, Marzia Faietti, Letizia Lodi, Furio Rinaldi,
Francesca Rossi, Claudio Spadoni, Francesca Valli, Giorgio Verzotti, con la collaborazione di Giorgio
Marini.
via Brera, 28 – Milano
(accesso disabili da via Fiori Oscuri, 2)
Orari
8.30-19.15 da martedì a domenica
(la biglietteria chiude alle 18.40)
chiuso lunedì
Biglietti
Intero € 10.00
Ridotto € 7
Abbonamento 2015 € 25.00 (ingresso a Pinacoteca e mostre fino al 10 gennaio 2016)
Gratuito: ogni prima domenica del mese

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