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Da Expo alla Biennale. A/R Milano Venezia. Le proposte del Regno Unito

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Dalla Biennale di Venezia (fino al 22 novembre) a Expo a Milano (fino al 31 ottobre) il passo è breve. Cosa propone il Regno Unito nelle due esposizioni?

Il Padiglione ai Giardini espone I SCREAM DADDIO, una mostra monografica di Sarah Lucas. Salita la scalinata dell’edificio neoclassico, si incontra la prima opera, “Gold Cup Maradona”. L’ex Young British Artist presenta un ambiente giallo con disseminate sculture, alcune gialle, altre nere, altre in gesso. Tutte inedite. Spaziano dalla dimensione domestica a quella monumentale e riprendono i temi cari alla Lucas: la morte, il sesso e le allusioni presenti negli oggetti di uso quotidiano.

Sarah Lucas, I SCREAM DADDIO, Installation View, British Pavilion 2015, Photo by Cristiano Corte © British Council
Sarah Lucas, I SCREAM DADDIO, Installation View, British Pavilion 2015, Photo by Cristiano Corte
© British Council

Così spiega l’artista: “Le sculture sono posizionate in un mare di crema pasticcera. Crème Anglaise in altre parole. Questo è uno dei compiti del giallo. L’altra sua missione è di inondare il Padiglione con la luce del sole e mettere tutti di buon umore. Tuttavia la prova del budino sta nel mangiarlo”

Sarah Lucas, Deep Cream Maradona, British Pavilion 2015, Photo by Cristiano Corte © British Council
Sarah Lucas, Deep Cream Maradona, British Pavilion 2015, Photo by Cristiano Corte
© British Council

Classe 1962, Sarah Lucas ha realizzato una mostra irriverente. Lei stessa avverte il visitatore riguardo le donne di gesso con annesse sigarette: “Se per caso sei una di quelle persone che sente che le sculture sarebbero state migliori senza le sigarette, beh, le ho messe lì anche per te”.

Il mercato di Sarah Lucas  è in continua espansione come per molti altri artisti che arrivano dal movimento – degli anni Novanta – YBA (come Chris Ofili, e  Jake & Dinos Chapman)  che hanno trovato negli ultimi tempi molti nuovi record d’asta.

Il top price dell’artista inglese in asta risale al maggio dello scorso anno e conta ben 537.027 £ (905.000 $). Il colpo di martello è stato realizzato da una installazione del 1998 battuta da Sotheby’s a New York nel maggio del 2014, anno in cui il fatturato delle sue opere ha raddoppiato rispetto a quello del 2013.


Continua fino al 31 ottobre Expo 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. Il padiglione del Regno Unito a Milano è forse uno dei migliori di tutta l’Esposizione Universale. Sia concettualmente che per il godimento estetico che ci regala. E’ davvero di impatto visivo –  ha anche vinto il premio “Le Architetture dei padiglioni di Expo Milano 2015”, assegnato il 29 settembre alla Triennale di Milano – ma, soprattutto, il messaggio che ci propone ha un forte valore formativo.

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Il gigantesco alveare si impone a metà Decumano. Solido nella sua materia – l’alluminio- ma allo stesso tempo arioso e “leggero”. E’ stato progettato dall’artista Wolfgang Buttress in collaborazione con l’ingegnere Tristan Simmonds e lo studio di architettura BDP.

Non tutti sanno che la struttura è collegata a un  vero alveare, che si trova a Nottingham. Attraversato una sorta di piccolo labirinto di prato fiorito, l’ape-visitatore raggiunge la casa delle piccole operaie: ronzii e luci ci permettono di “sentire” i loro movimenti in Inghilterra, come se fossero qui. In linea perfetta con il tema scelto dal Regno Unito, “Coltivato in Gran Bretagna, condiviso globalmente”.

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La salvaguardia degli “insetti impollinatori” è importantissima. Sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo delle api, è fondamentale per la tutela della Terra. L’impollinazione è infatti indispensabile per nutrire il pianeta. Delle 100 colture che producono il 90% delle derrate alimentari mondiali, 70 sono impollinate dalle api. Dal 2006 a oggi in Europa e negli Stati Uniti gli apicoltori hanno perso oltre un terzo delle loro colonie.

E poi, come dice Andrea Rosani* nel suo intervento proiettato a Palazzo Italia, cosa c’è di più bello della danza delle api?

 

www.expo2015.org
venicebiennale.britishcouncil.org

* L’intervento di Andrea Rosani fa parte di “Potenza del saper fare” al primo piano di Palazzo Italia, in cui un’installazione di sculture che compongono una sorta di tableau vivant, racconta 22 storie del nostro “saper fare”. Andrea Rosani, ingegnere, insieme a un gruppo di colleghi impegnati nell’agricoltura di precisione, ha ideato Melixa: un sistema di controllo e gestione dell’apicoltura attraverso hardware e software “cloud based”, che permettono di monitorare e controllare il lavoro delle api e preservarle da pericoli che porterebbero alla riduzione delle colonie.

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