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Le “divine” femme fleures di Giovanni Boldini sfilano al Vittoriano di Roma

Giovanni Boldini Ritratto della danzatrice spagnola Anita De La Feria 1901 Olio su tela, 54,5x42 cm Collezione privata Giovanni Boldini Ritratto della danzatrice spagnola Anita De La Feria 1901 Olio su tela, 54,5x42 cm Collezione privata
Giovanni Boldini Ritratto della danzatrice spagnola Anita De La Feria 1901 Olio su tela, 54,5x42 cm Collezione privata
Giovanni Boldini
Ritratto della danzatrice spagnola Anita
De La Feria
1901
Olio su tela, 54,5×42 cm
Collezione privata

La Parigi dei cafè chantant, degli abiti adornati di piume di struzzo e glitter, di quella spensierata Joie-de-vivre prima che spettro della Grande Guerra se la portasse via. La Parigi delle femmes fleures di Boldini, icone glamour della Belle Époque, rivive nella sua scintillante bellezza al Complesso monumentale del Vittoriano di Roma -Ala Brasini-  fino al 16 luglio 2017. Una mostra antologica con oltre 150 opere, fra oli e pastelli – provenienti da celebri musei nazionali, internazionali e collezioni private – tra i più rappresentativi della produzione di Boldini e dei più importanti artisti del suo tempo quali Cristiano Banti, Vittorio Matteo Corcos, Giuseppe  De  Nittis, Antonio  de  La  Gandara, Paul-César  Helleu, Telemaco  Signorini, James  Tissot, Ettore Tito, Federico Zandomeneghi.

Giovanni Boldini Ritratto di Donna Franca Florio 1901-1924 Olio su tela, 221x119 cm AMT Real Estate SPA in c.p.o.
Giovanni Boldini
Ritratto di Donna Franca Florio
1901-1924
Olio su tela, 221×119 cm
AMT Real Estate SPA in c.p.o.

Nell’allestimento espositivo, tra i ritratti più celebri e ammirati, spicca quello di Franca Florio (realizzato tra il 1901 e il 1924), il più importante sul mercato internazionale, al centro dell’attenzione mediatica proprio mentre si trova esposto al Vittoriano. L’opera infatti è stata eccezionalmente prestata alla mostra in quanto messa all’asta. Il 30 aprile il ritratto è stato aggiudicato alla cifra record di 1 milione 133 mila euro anche se entro 10 giorni sarà possibile presentare un’offerta superiore del 10 per cento. Ne serviranno poi altri venti al giudice per verificare la correttezza delle procedure di vendita. Negli ultimi mesi si era organizzata una raccolta fondi  via web per evitare che “La Regina di Sicilia” – come l’aveva definita d’Annunzio – lasciasse Palermo ma senza raggiungere risultati significativi. Il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha chiesto alla regione di esercitare il diritto di prelazione previsto dalla legge. Insomma, l’aggiudicazione dell’opera è ancora provvisoria.  Un’altra notizia che ha tenuto banco sui giornali in questi ultimi  giorni è un’importante scoperta che ha sciolto definitivamente ogni dubbio sull’esistenza di più versioni del celebre dipinto. Cliccando al seguente link troverete un dettagliato articolo di ArtsLife dove si esamina a fondo la questione. E’ noto infatti che Ignazio Florio, erede di una delle più importanti famiglie imprenditoriali siciliane, dopo aver affidato a Boldini il compito di ritrarre la splendida moglie Franca, chiese al pittore di apportare delle modifiche giudicandolo troppo sensuale. Evidentemente ignorava lo stile internazionale che caratterizzava l’artista.

Giovanni Boldini L’amazzone (Alice Regnault a cavallo) 1878 Olio su tavola, 69x59 cm Galleria d'Arte Moderna, Milano
Giovanni Boldini
L’amazzone (Alice Regnault a cavallo)
1878
Olio su tavola, 69×59 cm
Galleria d’Arte Moderna, Milano

Oltre al ritratto di Donna Florio e delle eleganti bellezze boldiniane, nelle sale del Vittoriano sono esposti anche i nudi,  i paesaggi naturali e le ambientazioni cittadine. E poi il celeberrimo ritratto di Verdi proveniente dalla  Casa  di  Riposo  per  Musicisti di Milano:  l’immagine iconica che tutti conosciamo del Maestro, è proprio quella realizzata sulla tela da Boldini, suo grande estimatore.

L’esposizione  è  divisa  in 4  sezioni cronologiche. Lo stile inconfondibile del pittore ritrattista infatti, si affina nel tempo, frutto di un percorso fatto di esperienze di vita, frequentazioni, amicizie, viaggi. L’artista si confrontò con le principali correnti artistiche del suo tempo ma non aderì completamente a nessuna di esse.

Giovanni Boldini Signora con ombrellino (o parasole) 1876 ca. Olio su tavola, 35,4x23,5 cm Collezione Palazzo Foresti, Carpi
Giovanni Boldini
Signora con ombrellino (o parasole)
1876 ca.
Olio su tavola, 35,4×23,5 cm
Collezione Palazzo Foresti, Carpi

La prima sezione “La  luce  nuova  della  macchia (1864-1870”) indaga i proficui scambi e collaborazioni con i compagni macchiaioli durante il lungo soggiorno a Firenze che in quegli anni era la capitale artistica italiana. In quel periodo di grande fermento ideologico e formale eredita dal movimento quella sensibilità luministica che accompagnerà per sempre le sue opere anche se non aderirà mai completamente,  come già esposto, a nessuna corrente artistica del tempo.

Nella seconda sezione “La  Maison  Goupil  fra  ‘chic’  e ‘impressione’  (1871-1878)”  troviamo le opere della fortunata collaborazione con il  potente  mercante  internazionale  Adolphe  Goupil. Quando arriva a Parigi nel 1871, il ventinovenne Giovanni Boldini , conscio del proprio talento, è animato da un fermo desiderio di affermazione in quella città , frontiera per gli artisti di tutto il mondo,  dove tutto sembrava possibile. Con l’affermazione della borghesia un nuovo pubblico si affaccia nel mondo dell’arte e la Maison Goupil intercetta la nuova domanda del mercato. Attraverso la riproducibilità delle opere, garantite anche da contratti in esclusiva con gli artisti che rispondevano ai nuovi gusti estetici del mercato, diventò in pochi anni una vera e propria multinazionale. Le opere di Boldini raggiungono subito quotazioni importanti: “piccole scene, prevalentemente con ambientazioni settecentesche o Impero che egli riuscì a rendere ‘leggerissime’, sfumandole con effetti vaporosi, forse, come affermò Ettore Camesasca, appresi dallo studio di Turner durante il soggiorno inglese” (cit.  del catalogo).

Giovanni Boldini Ritratto di Giuseppe Verdi seduto 1886 Olio su tela, 122x87 cm Casa di Riposo per Musicisti-Fondazione Giuseppe Verdi
Giovanni Boldini
Ritratto di Giuseppe Verdi seduto
1886
Olio su tela, 122×87 cm
Casa di Riposo per Musicisti-Fondazione
Giuseppe Verdi

Tuttavia è nelle ultime due sezioni “La  ricerca  dell’attimo  fuggente”  (1879-1891)  e  “Il  ritratto  Belle  Époque” (1892-1924) che il pubblico ritroverà le opere iconiche dell’artista, anche se in questa mostra antologica mancano i celebri ritratti della marchesa Luisa Casati .

Quando si reca a Parigi, Boldini riesce in breve tempo a integrarsi in quello che all’epoca era considerato il più grande palcoscenico del mondo. Il Conte di Montesquieu e la Contessa di Rasty gli aprono il mondo dei salotti parigini.  La sua pittura raffinata ben presto diventa l’interprete più ricercata del nuovo gusto del bello , dell’intensità dell’attimo fuggente , del piacere dell’effimero. Chiusa la collaborazione con la Maison Goupil che gli aveva permesso di ottenere un immediato successo,  l’artista sviluppa una sua personalissima cifra stilistica, facilmente riconoscibile e molto amata dal grande pubblico. Diverso il discorso per una parte della critica che in alcuni casi lo ha considerato un artista disimpegnato. In realtà, pur essendosi concentrato nella ritrattistica di genere, non c’è dubbio sulla portata innovativa delle sue opere, non solo dal punto di vista prettamente stilistico ma anche del  loro contenuto narrativo. Le donne di Boldini, rompono gli ingessati schemi della ritrattistica ottocentesca. L’artista libera le donne dai  rigidi busti che le opprimevano per svelarne attraverso pose serpentine e generose scollature, tutta la conturbante bellezza. Una bellezza intesa non tanto nella perfezione dei lineamenti ma nello charme, nella consapevolezza della loro sensualità e del loro talento, che le rendeva irresistibili. Le donne di Boldini, “le divine” come amava chiamarle, sono donne emancipate, colte, piene di carisma. Attraverso la moda esprimono una nuova femminilità.  Un ruolo nella società. Una donna svincolata dal quotidiano dove era stata relegata fino ad allora,  quasi  inafferrabile. E per questo non mancano in alcune opere, anche espressioni del volto, in particolare delle labbra colorate di rosso, che tradiscono una smorfia corrucciata. Una vena di malinconia appena accennata.

Giovanni Boldini Il vestito da ballo (signora che cuce; interno con giovane intenta a cucire) 1904 ca. Olio su tavola, 27x35 cm Collezioni d'Arte Fondazione Cariparma, donazione Renato Bruson
Giovanni Boldini
Il vestito da ballo (signora che cuce;
interno con giovane intenta a cucire)
1904 ca.
Olio su tavola, 27×35 cm
Collezioni d’Arte Fondazione Cariparma,
donazione Renato Bruson

Boldini conosceva bene le sue femmes fatales. Era perfettamente sintonizzato sulla loro sensibilità. Nessuno come lui ha saputo restituire sulla tela il complicato universo femminile dove bellezza e sensualità non erano un ostacolo ma un modo armonioso di essere e di esprimere sicurezza, determinazione, personalità. Durante le ore di posa l’artista riusciva a instaurare in breve tempo un rapporto di confidenza e conosceva i segreti delle belle dame, talvolta annoiate da matrimoni che duravano per inerzia o convenienza. Conosceva e rispettava i loro desideri reconditi, le aspirazioni trattenute, l’intelligenza e la personalità di ognuna. E nonostante non avesse di certo un bell’aspetto, alcune diventarono sue amanti. Anche nella scelta dei vestiti, delle ambientazioni e degli accessori, che anticipano l’importanza della scenografia nel teatro e nel cinema, Boldini porta una ventata di novità. Tuttavia, è nel tratto tipico della sue lunghe pennellate, rapide, sicure, chiamate dalla critica “sciabolate” che manifesta tutta la sua portata innovativa . Riesce a fermare l’attimo fuggente con un dinamismo che anticipa le successive ricerche delle avanguardie del Novecento.

Giovanni Boldini Coppia in abito spagnolo con due pappagalli 1873 ca. Olio su tavola, 25x35 cm Collezione d'arte Banca Carige
Giovanni Boldini
Coppia in abito spagnolo con due
pappagalli
1873 ca.
Olio su tavola, 25×35 cm
Collezione d’arte Banca Carige

Sotto l’egida dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle  Attività  Culturali  e  del  Turismo  (MiBACT)  e  della Regione  Lazio,  la    retrospettiva  è organizzata   e   prodotta   dal Gruppo   Arthemisia   in   collaborazione   con   l’Assessorato   alla   Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina  ai Beni Culturali di Roma Capitale ed è curata da Tiziano Panconi e Sergio Gaddi.

Il catalogo, edito da Skira, dedica un intero capitolo a una quarantina di lettere inedite di Boldini.

Giovanni Boldini Il cappellino azzurro 1912 ca. Olio su tela, 55x46 cm Museo MAGI '900 - Pieve di Cento, Bologna
Giovanni Boldini
Il cappellino azzurro
1912 ca.
Olio su tela, 55×46 cm
Museo MAGI ‘900 – Pieve di Cento,
Bologna
Giovanni Boldini Ritratto di signora 1880 Pastello su carta applicata su tela, 96,4x64,3 cm Galleria d'Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza
Giovanni Boldini
Ritratto di signora
1880
Pastello su carta applicata su tela,
96,4×64,3 cm
Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi,
Piacenza
Giovanni Boldini Ritratto di Josefina Alvear de Errazuriz 1892 Olio su tela, 80x60 cm Collezione Valter e Paola Mainetti
Giovanni Boldini
Ritratto di Josefina Alvear de Errazuriz
1892
Olio su tela, 80×60 cm
Collezione Valter e Paola Mainetti
Giovanni Boldini Autoritratto a sessantanove anni 1911 Olio su tela, 105x97 cm Ferrara, Museo Giovanni Boldini © Ferrara, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
Giovanni Boldini
Autoritratto a sessantanove anni
1911
Olio su tela, 105×97 cm
Ferrara, Museo Giovanni Boldini
© Ferrara, Gallerie d’Arte Moderna e
Contemporanea

Informazioni Utili

Giovanni Boldini

Complesso del Vittoriano – Ala Brasini Roma, Via di S. Pietro in Carcere

Orari :

 Dal lunedì al giovedì 9.30 – 19.30

Venerdì e sabato 9.30 – 22.00

Domenica 9.30 – 20.30

Aperture straordinarie : Venerdì 2 giugno 14.30 – 22.00  -Giovedì 29 giugno 9.30 – 20.30

(La biglietteria chiude un’ora prima)

 Biglietti : Intero € 14,00 –  Ridotto € 12,00 (audioguida inclusa)

Info e Prenotazioni : T. + 39 06 8715111

www.ilvittoriano.com

 Hashtag ufficiale per condividere foto e opinioni :  #BoldiniRoma

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