Print Friendly and PDF

La ‘Settimana dell’Arte’ di Pandolfini vale oltre 3 milioni €

Fiat 500 A "Topolino"
BMW 327/28 del 1938
BMW 327/28 del 1938

Oltre 3 milioni di euro per la settimana dell’arte da Pandolfini a Firenze. Le aste battute tra il 29 maggio e il 1° giugno hanno visto ottimi numeri e buone percentuali sia in rapporto ai lotti venduti sia per valore.

29 maggio – AUTO CLASSICHE

A Villa La Massa (Firenze) sono state proposte le AUTO CLASSICHE. Top lot della vendita è stata la BMW 327/28 del 1938 che ha chiuso una vivace competizione a 229.280 euro (lotto 22). Questa vettura, definita una BMW “M” ante litteram, è una grande cabriolet prodotta in pochissime unità che unisce il potente motore della 328 alla lussuosa carrozzeria della 327, una versione ibrida dei due modelli nata per quei clienti che volevano unire lusso e sportività.

La FERRARI MONDIAL del 1988 (lotto 4) è stata battuta a 30.953 euro e a 25.221 euro la MERCEDES BENZ 450 SEL 6.9 del 1975, considerata la più performante berlina della Casa tedesca (lotto 10). La FIAT TOPOLINO del 1944 ha raddoppiato la stima di partenza chiudendo la gara a 22.928 euro (lotto 31).

Fiat 500 A "Topolino"
Fiat 500 A “Topolino”

Con questa vendita Pandolfini consolida la sua posizione nell’ambito del settore delle auto d’epoca in Italia, il capo dipartimento Marco Makaus, che da quest’anno si giova della collaborazione di Luca Gambarini, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto in questo momento di riflessione del mercato, che ha premiato la ricerca della qualità e del corretto posizionamento delle valutazioni”.

30 maggio – GIOIELLI E OROLOGI

Il 30 maggio, Pandolfini ha aperto le vendite di Palazzo Ramirez-Montalvo con i GIOIELLI. L’aste ha visto grande interesse per  i diamanti e le pietre di colore importanti. Su tutti gli zaffiri i più richiesti sia in sala, che fra i clienti attivi sulla piattaforma PANDOLFINI LIVE e collegati telefonicamente.
Top lot, quindi, un elegante PAIO DI ORECCHINI dei primi anni del ‘900 che montavano, in argento, due diamanti taglio antico per complessivi 14 ct, aggiudicati per 137.200 euro (lotto 321), mentre erano 6.08 i ct del diamante taglio ottagonale montato su un ANELLO in platino che è passato di mano per 58.750 euro (lotto 263), e 6 ct circa quelli del diamante taglio vecchio montato su un ANELLO in oro bianco aggiudicato a 28.750 euro (lotto 35).
Ha acceso l’interesse anche un BRACCIALE costituito da due file di diamanti taglio a goccia montati in platino che ha chiuso la gara a 47.500 euro (lotto 217), ugualmente hanno attratto l’attenzione una SPILLA in platino e diamanti taglio navette a forma di elegante foglia che è stata battuta per 25.000 euro (lotto 274).

orecchini_diamanti

Unisce l’interesse per diamanti e pietre di colore l’ANELLO in oro e platino che montava al centro di una serie di brillanti taglio navette uno zaffiro taglio cuscino di 9.70 ct, che è stato aggiudicato dopo un’accesa competizione per 67.750 euro (lotto 279); va ricordato anche un ANELLO con zaffiro di Ceylon taglio cuscino affiancato da diamanti taglio vecchio che ha triplicato la stima chiudendo a 30.000 euro (lotto 48). Ancora parlando di diamanti e pietre di colore non si può dimenticare l’aggiudicazione per 55.000 euro della PARURE in diamanti e zaffiri di Ceylon composta da anello, orecchini e collier (lotto 256).
Una grande perla naturale grigia con sfumature tendenti al rosa montata tra due coppie di diamanti al centro di un ANELLO  ha chiuso a 90.000 euro, aumentando in modo considerevole il valore iniziale, una lunga e combattuta gara tra diversi compratori collegati telefonicamente e presenti in sala (lotto 328). Sempre ricercati i monili delle grandi firme della gioielleria internazionale.

In chiusura Cesare Bianchi, capo dipartimento, ha commentato: “Siamo certamente contenti dell’ottimo risultato che hanno avuto alcuni dei lotti più importanti e comunque soddisfatti dall’esito di oggetti da considerarsi puro collezionismo che hanno avuto un riscontro interessante. Nell’insieme i risultati fotografano in pieno l’andamento internazionale del mercato sempre alla ricerca di esemplari molto rari e così interessanti da compiere in sede di vendita degli exploit che a volte sono imprevedibili anche per gli addetti ai lavori”.

Il pomeriggio del 30 maggio si è chiuso con l’asta di OROLOGI che anche questa volta ha visto l’attenzione concentrarsi sui Rolex declinati in tutte le versioni, e su esemplari rari e particolari di altri marchi.

Andrea De Miglio, che con Cesare Bianchi e il consulente Fabrizio Zanini si occupa del dipartimento, ha affermato: “I Rolex vintage sono sempre protagonisti importanti così come le rarità delle altre grandi firme dell’orologeria internazionale. I vintage eccellenti costituiscono un ottimo investimento destinato a crescere nel tempo, regola non scritta che i collezionisti più attenti hanno perfettamente compreso”.

31 maggio – SCULTURE E OGGETTI D’ARTE, PORCELLANE E MAIOLICHE, ARGENTI

L’ultimo grande catalogo, che si potrebbe definire una summa di arte applicata, è stato esitato giovedì 31 maggio. La prima sessione  dedicata alla scultura ha aperto con i lotti provenienti dalla collezione veneziana Ligabue che comprendeva opere scolpite in pietra, marmo e legno ma anche oggetti quali calici, pissidi e bicchieri in rame dorato o smaltato come quelli provenienti da Limoges e ancora piccole placchette in avorio o osso sapientemente intagliate con scene allegoriche.

Alberto Vianello, esperto di Oggetti d’Arte e Porcellane, esprime così la sua soddisfazione: “L’importante risultato ottenuto dagli oggetti d’arte, evidente in maniera particolare nella performance dei lotti provenienti dalla collezione del paleontologo veneziano Giancarlo Ligabue di Venezia, tutti venduti dopo gare molto accese, testimonia un rinnovato interesse per gli oggetti da wunderkammer, meglio se risalenti ai secolo XIV e XV. Ed è proprio questa la strada che cercheremo di percorrere per le prossime vendite”.

Top lot di questa selezione è stata la PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO, un altorilievo in legno dipinto in policromia da uno scultore tedesco a cavallo tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo che è entrato in una nuova collezione per 17.500 euro (lotto 19). Bene anche la PLACCA CENTRALE di Croce in rame con tracce di doratura e smalti che ha chiuso a 9.375 euro (lotto 8), in evidenza anche il bel BICCHIERE veneziano del 1500 circa in rame e smalti aggiudicato per 6.250 euro (lotto 10), poi il CALICE toscano della prima metà del XV secolo in rame dorato passato di mano a 7.500 euro (lotto 11).

19
PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO, fine XV e inizi XVI secolo

Jacopo Boni, curatore della sezione di scultura del catalogo, commenta così l’ottimo risultato della vendita: “Quest’asta ci dimostra che la scultura piace ai collezionisti e amanti dell’arte in genere, ma anche funziona sul mercato sia nazionale che internazionale. Il successo della vendita, e i tanti complimenti ricevuti per il catalogo e per l’allestimento espositivo, ci incoraggiano a proseguire su questa strada”.

NOVE SCIMMIETTE MUSICANTI della manifattura di Meissen XIX secolo, tratte da modelli di J.J. Kaendler hanno quadruplicato la stima chiudendo a 12.500 euro (lotto 104). Tra gli ARGENTI ITALIANI ED EUROPEI la GRANDE GUANTIERA con angoli sagomati anse disegnate a in forma di fiocchi vegetali dell’argentiere romano Giuseppe Valadier ha acceso una vivacissima competizione tra sala e telefoni, per chiudere dopo una lunga serie di rilanci a 40.000 euro (lotto 178).

Chiara Sabbadini Sodi, junior expert del dipartimento guidato da Roberto Dabbene ha commentato: “I grandi argentieri accendono l’interesse dei collezionisti e ravvivano il mercato, da Valadier e la sua eleganza di fine Settecento, alla maestria francese di Puifocart. La grande selezione effettuata nelle scelte dei lotti proposti si è dimostrata vincente”.

1 GIUGNO – NUMISMATICA

“I buoni risultati sono indubbiamente imputabili all’attenta selezione dei pezzi di qualità e rarità, rappresentati senza ombra di dubbio dalle rarissime monete e medaglie mantovane della collezione Magnaguti, oltre che alla proposta ormai consolidata di monete in oro da collezione e investimento, certamente un bene rifugio in momenti di instabilità economica dei mercati come questo”, così Alessio Montagnano, capo dipartimento NUMISMATICA, commenta la vendita del 1 giugno che ha chiuso la “Settimana dell’Arte” di Pandolfini.

Dopo una intensa serie di rilanci decisi e immediati tra un collezionista presente in sala e due ai telefoni top lot dei 303 lotti in catalogo con 40.000 euro è risultato il DOPPIO TESTONE DI FRANCESCO II GONZAGA coniata in argento e attribuita a Gian Marco Cavalli o Bartolomeo Melioli (lotto 372). Medesima avvincente gara per un altro dei lotti di monete dei Gonzaga proveniente dalla Collezione Malaguti, è il DOPPIO DUCATONE di MARIA GONZAGA, REGGENZAPER IL FIGLIO CARLO II che alla fine è entrato in una nuova collezione per 31.250 euro (lotto 379).

DOPPIO TESTONE DI FRANCESCO II GONZAGA
DOPPIO TESTONE DI FRANCESCO II GONZAGA

Ottimo risultato anche per una OSELLA DA 4 ZECCHINI ANNO II 1780 rarissima moneta che faceva parte di una interessante serie di lotti dedicati ai conii dei Dogi Veneziani che è passata di mano per 6.500 euro (lotto 451), mentre hanno più che raddoppiato la stima fermandosi a 9.375 euro le TRENTADUE STERLINE che facevano parte della sezione dedicata alle monete da investimento aggiudicate nella loro totalità, in questo senso va ricordato anche l’interesse ottenuto dalle monete di Malta e da tutte quelle straniere in genere, dalla Russia alle Americhe passando dalla Cina.

 

FIRENZE
Palazzo Ramirez-Montalvo
Borgo Albizi, 26
Tel. +39 055 2340888
Fax +39 055 244343
info@pandoldini.it

Commenta con Facebook

leave a reply

*