Come d’incanto, si aprono le danze alle Gallerie Estensi. Prima a Modena e poi a Ferrara, il polo museale delle Gallerie Estensi -che comprende anche la sede di Sassuolo- ha inaugurato mercoledì 12 e giovedì 13 dicembre 2018 il rinnovamento del proprio assetto. Nuove sale e due grandi mostre coronano il lavoro di più di due anni di studio e ricerca con grandi novità legate, anche e soprattutto, ai supporti tecnologici d’avanguardia che accompagneranno il visitatore all’interno del percorso espositivo, per una fruizione consapevole e approfondita.
(Qui tutto quello che c’è da sapere sulle nuove sale e le due mostre Galleria Metallica. Ritratti e imprese dal medagliere estense alla Galleria di Modena e Cantieri paralleli. Lo studiolo di Belfiore e la Bibbia di Borso. 1447-1463 alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara)
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La padrona di casa Martina Bagnoli, Direttore Generale delle Gallerie da dicembre 2015, porta la propria esperienza a servizio della palingenesi delle due realtà museali scrigno di importanti collezioni che raccolgono più di cinquecento anni di storia: la Galleria Estense di Modena presenta opere come La Pietà di Cima da Conegliano, la Madonna col Bambino del Correggio, il Ritratto di Francesco I d’Este di Velazquez, medesimo soggetto per il busto marmoreo realizzato da Bernini, il Trittico di El Greco e il Crocefisso di Guido Reni; mentre la Pinacoteca Nazionale di Ferrara in Palazzo dei Diamanti -comprendente il salone d’onore e l’appartamento cinquecentesco di Virginia de’ Medici- accoglie una significativa rassegna della pittura ferrarese dal Due al Settecento, dai grandi cicli di affreschi medievali provenienti dalle chiese di San Bartolomeo e di Sant’Andrea, alle tele seicentesche dello Scarsellino, di Carlo Bononi e del Guercino, fino ai bozzetti dei Gandolfi e dei Crespi, passando per i maestri quattrocenteschi come Cosmè Tura, Ercole de’ Roberti e gli altri pittori che Roberto Longhi identificò come “Officina ferrarese” che condussero un serrato dialogo con i forestieri Gentile da Fabriano, Mantegna e Carpaccio, e quelli cinquecenteschi fra cui Garofalo e Dosso Dossi (imponente il Polittico Costabili realizzato dai due, gioiello custodito in una sala speciale).
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Nel febbraio 2018, in un’intervista per ArtsLife (qui il link), la Direttrice elencava in tre punti gli obiettivi prefissati per il nuovo anno e in occasione della nuova veste conferita alle Gallerie siamo tornati, alle soglie del 2019, proprio su quei punti:
“Mi fa piacere avere la possibilità di fare, di nuovo insieme, questo bilancio. Sono molto soddisfatta perchè nonostante i tempi serrati abbiamo raggiunto i nostri obiettivi. Ho viaggiato, nella storia delle collezioni proponendo un percorso cronologico che nello stesso tempo mira a sottolineare come ogni periodo sia in stretto dialogo con il precedente, e anche geograficamente: ospite d’eccezione per la mostra dedicata allo studiolo di Belfiore a Ferrara è la tavola della Musa Polimnia proveniente dalla Gemäldegalerie di Berlino che finalmente si riunisce con le Muse Erato e Urania”.
Nel 1447 Lionello d’Este fece allestire nella villa di Belfiore un ambiente riservato alla meditazione e allo studio del signore. Questo divenne il primo modello di studiolo principesco, un luogo privato dove raccogliere gli oggetti più cari e successivamente testimonianza dello status symbol della casata. Per la decorazione l’umanista Guarino Veronese pensò ad un ciclo pittorico dedicato alle Muse, di cui indicò -in una lettera del 5 novembre 1447- numero, nomi e iconografia specifica. Nonostante il programma iconografico non venne completamente rispettato, attraverso le sei tavole raffiguranti le Muse lo studiolo diventava simbolo -tipico di quell’umanesimo platonico- di uno Stato retto da un principe filosofo. I lavori vennero ultimati nel 1463, durante la reggenza del fratello Borso, subendo diverse modifiche: la realizzazione delle tavole decorative sono infatti riconducibili a diversi autori, ai quali ancora oggi, nonostante le diverse posizioni della critica, non si è trovata sicura identificazione. Tuttavia, per quanto riguarda le tre tavole esposte alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara -Muse Polimnia, Erato e Urania- si approfitta dell’occasione per sottolineare le significative somiglianze da cui sono accomunate, come nel panneggio delle vesti, nei tratti del viso o nello scorcio di sottinsù che testimonierebbero la paternità, se non totale ma almeno in parte, di uno stesso autore.
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“Ho aiutato i giovani e loro hanno aiutato me. Basta pensare che le Pinacoteche siano luoghi polverosi, è necessario che chi come noi fa questo mestiere si adegui ai tempi e inizi a trasmettere i valori di queste opere mediante supporti sempre più all’avanguardia . Per questo nella sede di Modena, come in quella di Ferrara, i visitatori avranno la possibilità di essere guidati, nel rigore scientifico, da dispositivi touch screen con approfondimenti e curiosità sulle esposizioni”.
In particolare l’allestimento dedicato allo studiolo gioca la sua carta vincente proprio grazie a due postazioni multimediali, l’una realizzata da FrameLAB -Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna- che permette di visitare virtualmente lo studiolo di Belfiore approfondendo vari elementi della sua costruzione e decorazione, l’altra creata dalla FCP editore con l’AImage Labs -dell’Università di Modena e Reggio Emilia- che consente di sfogliare attraverso una riproduzione digitale la Bibbia di Borso per intero.
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“Ci siamo fatte belle, io e le Gallerie Estensi. Finalmente abbiamo chiuso i cantieri ed entrambe le sedi presentano un radicale rifacimento dell’impianto di climatizzazione, d’illuminazione e di sicurezza antropica, nel pieno rispetto della manutenzione delle opere. L’allestimento è stato completamente ripensato, a Modena è stato inaugurato un moderno spazio per mostre temporanee e tre nuove sale tematiche -sui reperti etruschi e egizi; sulla cultura cortese della casata; sul rapporto tra Rinascimento e antichità classica-, mentre a Ferrara sono ben 10 le nuove sale, tra le quali quella a cui tengo di più è sicuramente la sala delle tecniche artistiche, dove viene ricreato il laboratorio di un pittore rinascimentale e che veramente trasmette tutto il fascino e la complessità di quest’arte”.
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Informazioni utili
Ferrara:
Pinacoteca Nazionale di Ferrara – Palazzo dei Diamanti
Corso Ercole I d’Este, 21
Cantieri paralleli. Lo studiolo di Belfiore e la Bibbia di Borso. 1447-1463
13 dicembre 2018 – 22 aprile 2019
Tel. 0532.205844
Sito web
Modena:
Galleria Estense
Largo Porta Sant’Agostino, 337
Galleria metallica. Ritratti e imprese dal medagliere estense
14 dicembre 2018 – 31 marzo 2019
Tel. 059 4395711
Sito web
[Prima immagine: Giovan Francesco Barbieri detto Guercino, Venere, Marte e Amore, 1633. Galleria Estense di Modena | ArtsLife]