
Il 16 marzo a Castello Mackenzie, sede genovese di Cambi, saranno esitate due aste dedicate alla pittura ottocentesca con i cataloghi Dipinti del XIX-XX secolo e Da Viazzi a Balla: artisti italiani da una collezione genovese.
Il primo catalogo all’incanto è quello di Dipinti del XIX-XX secolo, ricca raccolta di opere provenienti da affidamenti privati italiani, al cui interno si trovano alcuni dei più importanti artisti a cavallo tra i due secoli. A spiccare come top lot della sessione sono curiosamente tutti dipinti ritraenti figure femminili: primo per stima, un grande ritratto di Giovanni Boldini, il Ritratto di Mademoiselle Emilienne Le Roy, datato 1912 circa (100.000 – 120.000 euro), una Signora in costume settecentesco di Federico Zandomeneghi, datato 1870 (14.000 – 16.000 euro) e una Figura femminile di Gerolamo Induno, datata 1869 (stima 10.000 – 15.000 euro).

Tra le scene campestri, tema ricorrente nella pittura dell’Ottocento, spiccano la tela di Adolfo Tommasi Pomeriggio in villa (9.000 – 12.000), il Paesaggio con armenti di Beppe Ciardi (5.000 – 7.000 euro) e la tavola di Raffaello Sorbi intitolata La serenata, ritraente una romantica scena di villaggio (65.000- 75.000 euro). Si distingue inoltre la grande tela celebrativa di Massimo Taparelli D’Azeglio, Muzio Attendolo Sforza che lancia l’accetta sull’albero (18.000 – 24.000 euro), opera commissionata nel 1858 dal duca Lorenzo Sforza Cesarini per onorare il nobile condottiero.

Successivamente sarà esitato il catalogo Da Viazzi a Balla: artisti italiani da una collezione genovese, oltre 100 opere raccolte da un appassionato conoscitore del capoluogo ligure. I top lot del catalogo sono tre capolavori di Giacomo Balla realizzati negli anni ’20, all’interno della prolifica Casa Balla. Un periodo ricco di ricerca artistica e di intensi affetti familiari, dove si intrecciavano realismo e futurismo, come nel celebre Autocaffè (Firenze, Uffizi) in cui Balla si ritrae con analitica precisione mentre sorseggia una tazza di caffè sullo sfondo di una delle sue composizioni futuriste. Alì (25.000 – 35.000 euro), come ricorda la figlia Elica Balla, ritrae un uomo di origine Somala frequentatore dell’appartamento; infine, lo spirito anticonformista e giocoso di Balla si riflette anche nello studio di frutti Natura Viva (14.000 – 16.000 euro) del 1949, in cui la capacità demiurgica del pittore si spinge a ricreare non una natura morta ma, appunto, viva.

Tra le altre opere che brillano all’incanto c’è Il mezzaro di Cesare Viazzi (5.000 – 7.000 euro). Il titolo si riferisce al termine usato per definire un grande scialle decorato a motivi floreali, tipicamente genovese, usato sia in abbigliamento che in arredamento. L’opera appartiene al periodo verista giovanile, prima del suo incarico come professore all’Accademia Ligustica di Belle Arti nel 1893.

Infine, si vogliono citare l’acquarello di Plinio Nomellini, Ritorno dai campi (stima 4.000 – 5.000 euro), opera che risale agli anni ’20 in cui l’autore celebra il rapporto con la terra si trasforma in un’onda il cui dinamismo avvolge uomini e paesaggio. La tela di Pompeo Mariani intitolata Il porto di Genova (stima 8.000 – 10.000 euro), Case e Figure di Filippo de Pisis (stima 6.000 – 8.000 euro) e Papillons, datato 1920, a firma di Giuseppe Cominetti (stima 8.000 – 10.000 euro).
