La riduzione del budget decisa dal governo Johnson, da 36 a 19 milioni di sterline, riguarda materie come danza, teatro, arte, design e archeologia
“Questi cambiamenti contribuiranno a garantire che l’aumento delle sovvenzioni sia diretto al supporto a industrie chiave nella fornitura di servizi pubblici vitali. Rispettando le priorità emerse alla luce della pandemia di coronavirus“. Così il segretario all’istruzione del governo inglese di Boris Johnson, Gavin Williamson, contestualizza quello che alcuni media definiscono “un duro colpo allo status culturale del paese”. Ovvero il taglio del 50 percento della spesa per le arti nell’istruzione superiore nel Regno Unito.
Williamson cita una valutazione dell’Ufficio per gli studenti (OFS) che indica l’insegnamento delle “arti” come “costo elevato” e di minore priorità. Rispetto a materie come scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. Da qui la scelta di ridurre drasticamente i finanziamenti per le materie legate all’arte e alla cultura, introdotta all’inizio di quest’anno. Citando la crisi da Covid-19 come uno dei motivi per lo spostamento degli stanziamenti all’interno.
“Questo drastico taglio ai finanziamenti è uno dei più grandi attacchi alle arti creative nelle università inglesi a memoria d’uomo“, ha commentato Jo Grady, segretario generale della University and College Union. Quasi 200mila persone hanno firmato una petizione lanciata dalla Public Campaign for the Arts against the cultural-education funding cuts, dopo che l’OFS ha comunicato che avrebbe preso in considerazione le risposte delle università e degli studenti prima di prendere una decisione. Gli sforzi dei manifestanti si sono tuttavia rivelati inutili, tuttavia, e il 20 luglio l’OFS ha confermato i tagli. La riduzione del budget, da 36 a 19 milioni di sterline, riguarda materie come danza, teatro, arte, design e archeologia.
https://www.officeforstudents.org.uk/
