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Artissima 2021. 10 opere nascoste di cui ricordarsi

La strada che conduce all’Oval Lingotto è lunga quanto l’attesa per il ritorno in presenza di Artissima. La fiera più contemporanea (e importante) d’Italia torna ad accogliere collezionisti e appassionati dopo lo stop imposto dalla pandemia. Si riprende da dove si è lasciato: qualità, tradizione, novità. Sempre più ricercata e selezionata la fiera, con meno espositori e un percorso di visita più ampio e scorrevole. Ne fanno le spese gli espositori meno pronti, che per il 2021 devono rinunciare a presenziare all’evento più atteso dalle parti della Mole. Le sezioni canoniche (Main Section, Dialogue/Monologue, New Entries e Art Spaces & Editions) si arricchiscono della risonanza online, sperimentata nella scorsa edizione e confermata anche quest’anno. Torna infatti Artissima XYZ, la “scatola digitale” in cui la fiera ha inserito le sezioni Present future (curata da Ilaria Gianni e Fernanda Brenner), Back to the future (Lorenzo Giusti e Mouna Mekouar) e Disegni (Letizia Ragaglia e Bettina Steinbrügge). Quest’anno le sezioni sono racchiuse in una dimensione espositiva che fa a meno degli stand delle gallerie ed esalta il taglio curatoriale dell’iniziativa. Spicca la presenza di ben 10 premi: fattore determinante per attirare attenzioni e amplificare le personalità di spicca passate dalla fiera. Il più longevo, il Premio Illy Present Future, se l’è aggiudicato Diana Policarpo. L’artista è presentata dalla galleria LEHMANN + SILVA di Porto. Nella sua pratica Diana Policarpo intreccia prospettive e quadri concettuali apparentemente opposti, mobilitando intelligentemente varie strategie e media, dal testo al video, attraverso il suono e la disposizione spaziale. Una delle tante chicche da trovare in fiera. Eccone qui delle altre.
Galleria Franco Noero. Due frammenti di marmo romano poste da Francesco Vezzoli su un delicato sfondo azzurro Spalletti (The Eternal Tears)

Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea. Un fango e pittura acrilica su legno (Untitled) di Richard Long dal fascino materico

Galleria Mazzoli. Una delicata C-print (Untitled) di Carlo Benvenuto che non può non ricordarci Domenico Gnoli

Sebastien Bertrand. I macro dettagli erotici di Natalia Gonzalez Martin

Mazzoleni. La città di segni (Pre-pensieri da New York, 2021) di David Reimondo sotto lo squarcio dorato (Crepa) di Andrea Francolino

Rosenfeld. Strane forme e colori esplosivi si intrecciano nel dipinto José Castiella e le sculture di Keita Miyazaki

Monitor. Un magmatico Nicola Samorì porta la sua Chimera su alluminio con un delicatissimo olio etereo

Repetto Gallery. Un Cubo alfabeto di Fausto Melotti andato subito venduto

Peola Simondi. Un blu Klein che illumina la Cronocamera di Gioberto Noro

Galleria Enrico Astuni. Use the future di Maurizio Nannucci si specchia in Orizzonte di Alberto Garutti

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