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Assiomi, numeri, macchine drogate. Vincenzo Agnetti in mostra a Torino

V. Agnetti, Frammenti di tavola di Dario tradotto in tutte le lingue (1973)

La GAM di Torino presenta, dal 22 febbraio al 12 giugno 2022, la mostra dedicata a Vincenzo Agnetti (Milano, 1926-1981), a cura di Elena Volpato. La mostra rappresenta il quinto appuntamento del ciclo espositivo nato tra l’Archivio Storico della Biennale di Venezia e VideoecaGAM.

L’esposizione affronta attraverso poche, irrinunciabili opere un aspetto centrale del lavoro di Agnetti: la sostituzione tra parola e numero come ultimo grado di analisi critica e azzeramento del linguaggio. Il tema emerge nelle sue opere a partire dal 1968 con la realizzazione della Macchina drogata, una calcolatrice che traduce i numeri digitati in sequenze di lettere che si combinano senza alcun significato.

Una delle più note frasi che Agnetti ci abbia consegnato afferma: “Una parola vale l’altra ma tutte tendono all’ambiguità”La parola è ambigua e ogni esercizio di traduzione ne è la riprova. E i numeri, che comunemente ci appaiono come un alfabeto universale e come elementi di un linguaggio esatto, si mostrano nel lavoro di Agnetti altrettanto deserti di ogni capacità di comunicare significati, ma si offrono come supporti all’intonazione della voce.

V. Agnetti, Quando le parole si elevano a valori di numeri i numeri valgono le parole (1969)

Un’opera presente in mostra, facente parte della serie Assiomi (1969), mostra una serie di lettere rovesciate ed elevate a diversi valori numerici. Nella parte sottostante si legge chiaramente la frase “Quando e parole si elevano a valori di numeri i numeri valgono le parole”. Lettere e numeri si trovano allora in una posizione di simmetrico rispecchiamento, visivo e concettuale.

Il tema della permutabilità di parole e numeri giunge a compiuta espressione nel 1973, anno di realizzazione del video presentato in mostra, Documentario N.2, girato da Vincenzo Agnetti presso il suo studio a Milano. Nell’arco di pochi minuti si assiste al passaggio dalla messa in scena dei più tipici codici didascalici del linguaggio documentario, ad un audio della voce dell’artista che intona un discorso fatto unicamente da numeri e diverse intonazioni espressive.

V. Agnetti, Documentario N. 2 (1973) video, b/n, mono, 8’24”Archivio Storico della Biennale di Venezia

Il 1973 è anche l’anno di realizzazione di Frammento di Tavola di Dario tradotto in tutte le lingue, dove l’evocazione di un passato abissale si presenta con i caratteri della scrittura cuneiforme per confrontarsi con una sequenza numerica, linguaggio del presente tecnologico.

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