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In arrivo al Centro Pecci la più importante mostra mai realizzata su Massimo Bartolini

 

Massimo Bartolini, Hagoromo, 2005, Performance, Foto: Attilio Maranz

Con Hagoromo il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato dedica un’importante mostra a Massimo Bartolini (Cecina, 1962) dal 16 settembre 2022 all’8 gennaio 2023. La mostra è a cura di Luca Cerizza ed Elena Magini.

La mostra è un nuovo capitolo del ciclo di monografie che il Centro organizza annualmente per presentare al pubblico l’opera di artisti e artiste italiane. La mostra presenta una nuova installazione–la più grande mai realizzata dall’artista–appositamente concepita per gli spazi del museo, una sorta di nuova spina dorsale che guida lo spettatore alla scoperta di opere appartenenti a momenti diversi della sua carriera.

Eludendo il carattere retrospettivo, l’organizzazione cronologica e tematica, la mostra funziona come un itinerario fatto di incontri sorprendenti e rivelatori. Hagoromo è il titolo di una nota pièce del teatro Noh giapponese, che racconta la storia di un pescatore che un giorno trova l’hagoromo, il manto di piume della tennin, spirito celeste femminile di sovrannaturale bellezza, parte della mitologia giapponese. Alla richiesta dello spirito di riavere indietro il manto senza il quale non avrebbe potuto tornare in cielo, il pescatore risponde che glielo avrebbe consegnato solo dopo averla vista danzare.

Massimo Bartolini, Caudu e Fridu,2018courtesythe artist and Fondazione Volume!, Ph. OKNO Studi

Hagoromo (1989) è anche il titolo di quella che Bartolini considera la sua prima opera matura: all’interno del suo vecchio studio, su un palco illuminato, un musicista improvvisa una musica per sassofono. Una danzatrice reagisce alla musica, muovendosi dentro un parallelepipedo su ruote, che ha le sembianze di una minuscola unità abitativa. In questa performance sono già anticipati alcuni dei temi e dei caratteri che accompagnano ancora oggi la sua ricerca: la dimensione narrativa, che si sviluppa a partire da omaggi, riferimenti, prelievi di altre storie, opere e biografie; il rapporto con l’architettura e lo spazio; la relazione con il contesto teatrale e performativo, anche attraverso l’uso del suono e della musica; la delineazione all’interno dell’opera di rapporti tra opposti apparentemente inconciliabili.

 

Massimo Bartolini,25 aprile 1936, 2008courtesythe artist and MAXXI Rome. Ph R. Galasso

La mostra è accompagnata da Hagoromo: Massimo Bartolini, la più ampia pubblicazione mai dedicata all’artista toscano. A cura di Luca Cerizza e Cristiana Perrella, e pubblicato da NERO, il volume è un progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione 2021), programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Con più di 400 pagine, il volume presenta un ricco apparato iconografico che segue in ordine cronologico tutto il percorso dell’artista accompagnato da dettagliati apparati bio-bibliografici; la pubblicazione comprende testi di: a.titolo, Fiona Bradley, Luca Cerizza, Laura Cherubini, Carlo Falciani, Chus Martínez, Jeremy Millar,Cristiana Perrella, Marco Scotini, David Toop, Andrea Viliani.

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