Giulia Cenci vince la 21^ edizione del Premio Cairo con “Untitled”
In corsa vi erano venti giovani promesse dell’arte contemporanea selezionate dalla redazione di Arte (Cairo Editore). Tutti quanti saranno in mostra a Palazzo Reale di Milano dall’11 al 16 ottobre.
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Chi è Giulia Cenci
Due fasi parallele compongono il processo creativo di Giulia Cenci (nata a Cortona nel 1988, vive ad Amsterdam e a Cortona). La costante ricerca di materiali in discariche o riciclerie di metallo dà vita a un vasto archivio dal quale l’artista attinge per le sue composizioni, realizzando calchi degli oggetti di volta in volta prescelti. Ne risultano installazioni spiazzanti, che intercettano e amplificano le forme dello spazio espositivo inserendovi presenze paradossali e ambigue: ibridi di animale, uomo e macchina che stimolano e poi depistano un’interpretazione univoca. Esposte in Italia e all’estero non solo in musei e gallerie ma anche en plein air, le sue opere intrattengono con lo spettatore un rapporto di attrazione e di “sfida”: per osservarle nei particolari bisogna attraversarle, ma il cammino è reso complicato da continui ostacoli.
“Untitled”
I protagonisti delle opere di Giulia Cenci sono perturbanti ibridazioni di uomo, animale e macchinario- spiega Stefano Castelli- Nel caso dell’opera realizzata per il Premio Cairo, Untitled, un lupo (il calco di una sagoma da tassidermista) è immerso in una vasca idromassaggio: la sua postura distesa può ricordare quella di un uomo che si gode il refrigerio, ma anche quella di un animale esanime oppure morto − e come sottinteso occhieggia una grottesca citazione della Morte di Marat di Jacques-Louis David. La vasca è “sventrata” e lascia intravedere le sue componenti interne, il suo “scheletro”, come se fosse anch’essa un organismo o come se facesse parte di un unico corpo assieme al lupo. Con il suo abituale uso di materiali di recupero associato alla tecnica del calco, l’artista porta avanti la sua riflessione su “corpo organico e corpo artificiale”, come spiega lei stessa.
«Mi preme esplorare il rapporto con i macchinari che abbiamo creato: sono nostre estensioni, ma allo stesso tempo siamo sottomessi a essi». Spesso organizzati in installazioni complesse ed estese a un’intera stanza, in questo caso sotto forma di singolo elemento scultoreo/installativo, i lavori dell’artista corteggiano il macabro e il paradossale spingendo lo spettatore a interrogarsi su ciò che sta vedendo. La repulsione iniziale porta anche a un rispecchiamento nell’opera da parte di chi guarda, a interrogativi sulla deriva tecnologica contemporanea, sull’idea di violenza soggiacente ed esplicita, ma anche sulla resistenza dell’individuo in un mondo complesso e per molti versi ostile.
La giuria del Premio Cairo 2022
Premio Cairo è un importante trampolino di lancio per tutti gli artisti che vi partecipano e non solo per il vincitore. Per il premio gli artisti sono chiamati a produrre opere inedite e sottoporle al giudizio di una giuria di alto livello. Questa è stata presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell’omonima Fondazione di Torino. Al suo fianco Luca Massimo Barbero, direttore Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia; Mariolina Bassetti, Chairman Christie’s Italia; Gabriella Belli, direttrice Fondazione MUVE – Musei Civici di Venezia; Ilaria Bonacossa, direttrice del Museo nazionale dell’Arte Digitale di Milano; Lorenzo Giusti, direttore Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (Gamec) di Bergamo; Andrea Viliani, direttore del Museo delle Civiltà di Roma e l’artista di fama internazionale Emilio Isgrò.
I venti artisti selezionati per il Premio Cairo 2022
Thomas Braida, Bros (Daniele Nicolosi), Elia Cantori, Linda Carrara, Giulia Cenci, Valentina De’ Mathà, Luca Di Luzio, Federica Di Pietrantonio, Alice Faloretti, Bruno Fantelli, Andrea Fontanari, Gaia Fugazza, Alessandro Gerull, Corinna Gosmaro, Cecilia Granara, Giulio Malinverni, Jacopo Martinotti, Adinda-Putri Palma, Diego Scroppo, Marta Spagnoli