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IL POETA E GLI ARTISTI. Davide Rondoni, Ciro Palumbo e le rotte di Ulisse

Opere di Ciro Palumbo esposte a Pisa Opere di Ciro Palumbo esposte a Pisa
Opere di Ciro Palumbo esposte a Pisa
Opere di Ciro Palumbo esposte a Pisa
Il poeta Davide Rondoni torna con la sua rubrica per ArtsLife per un omaggio all’artista Ciro Palumbo, in occasione della sua nuova mostra a Pisa

Fino al 25 maggio la suggestiva cornice gotica della Chiesa di Santa Maria della Spina a Pisa ospita la mostra “Viandanti. Ulisse Dante Francesco” dell’artista Ciro Palumbo. Un’esposizione che intreccia mito, letteratura e spiritualità, evocando tre archetipi del viaggio. Ulisse, simbolo della conoscenza e della sfida. Dante, pellegrino dell’anima. E San Francesco, viandante della fede e della natura. Un percorso di riflessione sul senso del cammino umano e sull’eterna tensione verso l’ignoto.

 

Davide Rondoni con Ciro Palumbo all'inaugurazione della mostra
Davide Rondoni con Ciro Palumbo all’inaugurazione della mostra

Il progetto ha avuto il contributo del grande poeta Davide Rondoni: e questo è il suo componimento dedicato a Ulisse…

Parlerete sempre di me…

Il mio nome come una eco una bestia
che vi insegue
Parlerete di me
parlando della vostra stessa carne inquieta
e di quel che vi tira in petto. Parlerete
sempre di me
vostra ombra tragedia diletto…

**

Vi condanna la vostra natura.
Omero il cieco la comprese
toccandovi il viso, leggendo
una frase invisibile nel vostro cuore.

Il mio nome vi sta attaccato come sale
alla pelle

come una eco del vostro stesso nome

o il mare alla pupilla una volta
che lo fissa sotto le stelle…

***

voi – sì voi, con quelle facce lì,
quei vestiti ridicoli, e le infinite protesi
la vostra patetica mancanza di coraggio

e quegli sguardi tra ebbrezza e
tristezza – voi, sì
siete voi il mio viaggio…

*

le onde non hanno limiti, le sponde
sono il punto, il momento in cui muoiono
o nascono ?

l’urlo che danno frangendosi agli scogli
è di morte o di vittoria?
cantano, ammutoliscono ?

**

ti chiamò il mare
perché nel suo infinito mutamento
potevi mutare le rotte
ma restavano simili nostalgia
e inseguimento…

nulla ti poteva fermare
divenendo simile a lui

tornando all’isola
che esiste solo perché esiste il mare

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