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La “meraviglia della natura morta” in mostra a Tortona

Emilio Longoni, Ortensie (Foto: Luca Zuccala © ArsLife)

TORTONA IN FIORE

 

Emilio Longoni, Ortensie (Foto: Luca Zuccala © ArsLife)


 

24 settembre 2011 – 19 febbraio 2012,

Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona – Tortona

Inizia l’Autunno e a Tortona sboccia la Primavera.

Vivi profumi antichi di calde nature morte riempono le sale della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona per tutto l’inverno tortonese dando vita alla rigogliosa rassegna “La meraviglia della natura morta. 1830 – 1910. Dall’Accademia ai maestri del Divisionismo“: la passione di una grande curatrice, Giovanna Ginex, e il fascino artistico delle molteplici rappresentazioni della natura morta in tutta la sua ricchezza iconografica.

Una riflessione riguardo allo speciale rapporto tra il genere della natura morta, le Accademie delle Belle Arti e la nuova committenza borghese. Una mostra di studio e un importante progetto scientifico che ha portato a Tortona una sessantina di opere di grandi artisti ottocenteschi di area settentrionale, diciassette delle quali provenienti dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano riemerse dai depositi e restaurate per l’occasione.

Un percorso che traccia l’evoluzione del genere pittorico della natura morta del secondo, “lungo” Ottocento d’ambito lombardo coincidente con la penetrazione culturale e territoriale dell’Accademia di Brera. Dalla bellezza perfetta della composizione floreale di Francesco Hayez che prosegue la gloria dei Maestri Fiamminghi: “tulipani, rose, garofani, camelie… tutta la freschezza propria di fiori già colti in una mirabile armonia” (*1) fino alla pura cromia divisionista dei capolavori intimisti di Previati che chiudono la rassegna entrando nel Novecento.

 

 

Luigi Monteverde – Grappoli d’uva, particolare (Foto: Luca Zuccala © ArsLife)


E in mezzo? Fiori, frutta, animali, oggetti d’uso quotidiano, ognuno con la sua particolarità, ognuno con la sua originale sfumatura pittorica. 

Dopo la riscoperta e la rinascita del genere con Hayez cresce in maniera esponenziale il collezionismo delle nature morte: la nuova borghesia deve arredare le proprie dimore, si moltiplicano le committenze, si riducono le dimensioni dei dipinti in quadretti fatti su misura per le sale conviviali della nuova classe in ascesa.

Nel 1862 viene istituita a Brera una nuova cattedra di Ornato, denominata Decorazione pratica e Pittura floreale, affidata al pittore Luigi Scrosati: un corso speciale per divini artigiani. Si inaugura una nuova età dell’oro della natura morta dopo le seicentesche pratiche barocche: il verismo trionfante dei primi anni ottanta e la “nuova scuola lombarda” figlia della Scapigliatura.

La natura morta diventa soggetto unico del dipinto, scompiglia l’ordine e la rassicurante fissità di frutta e fiori (in quelli di Hayez – prima opera in mostra – pare non passi un soffio d’aria), spariglia gli elementi, sconvolge le simmetrie: le ceste si aprono e ne sfuggono frutti imperfetti e maturi. Longoni crea delicate ortensie rosa adagiate su un violino, Segantini scopre la tridimensionalità dell’opera nei suoi rossi Malvoni, compaiono i leggeri calici di vino di Mosè Bianchi, le morbide Uva di Feragutti Visconti e il dolce gorgonzola di Cesare Tallone. Nel pollo appeso di Pellizza si contano infiniti toni di bianco e quasi vien voglia di accarezzarne le soffici piume.

E infine gli ultimi anni del secolo, il culmine della rivoluzione divisionista nei mistici viola Ireos di Previati, trittico simbolista panteista del 1913.

Poi Boccioni si inginocchia a Previati e scoppia il Cocomero di Hannover in dinamica esplosione futurista: la morte di un genere, la nascita delle avanguardie.

Gaetano Previati – Ireos (Foto: Luca Zuccala © ArsLife)

 

“… Previati è un solitario. I soggetti ch’egli preferisce ce lo dicono. La sua anima fugge di mezzo alla falsità della vita reale che ci circonda e si ripara nella verità ideale dei simboli, delle istorie medievali, della leggenda cristiana. Oppure, come fece di recente, dipinge dei fiori. Forse egli pensa che i fiori sono creature spirituali…” (*2)

Da non perdere:

Le indagini diagnostiche e le analisi scientifiche svolte su alcuni quadri in mostra che rivelano e approfondiscono le tecniche pittoriche, l’evoluzione delle cromie negli anni, le composizioni chimiche dei colori, la storia conservativa del quadro.

La collezione d’arte permanente della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, qualificato polo di studio e valorizzazione della pittura italiana fra Otto e Novecento, meravigliosa.

Qualche chilometro verso Pavia vicino al confine con la Lombardia, da visitare assolutamente Volpedo, borgo – museo a cielo aperto con il magico studio – atelier di Giuseppe Pellizza e la mitica Piazza Quarto Stato dove venne creato il capolavoro.


INFORMAZIONI UTILI

 

La meraviglia della natura morta. 1830-1910
Dall’accademia ai maestri del Divisionismo
Tortona. Spazi espositivi della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona
24 settembre 2011 – 19 febbraio 2012
Palazzetto medievale. Pinacoteca, Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona 
Date: Dal 24 settembre 2011 al 19 febbraio 2012
Orari: Dal giovedì alla domenica dalle 11.00 alle 19.00
La biglietteria chiude 30 minuti prima
Mostra e catalogo a cura di Giovanna Ginex

Catalogo SKIRA

Mostra e Foto: Luca Zuccala © ArtsLife

*1: Le Glorie delle Belle Arti…, 1834, pp. 75-76

 

*2: Nino Barbantini, L’Arte di Gaetano Previati, 1910, p.86

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