Nel 2007 i talebani cercarono di distruggere il Buddha di Jahanabad, una statua enorme che ha 1500 anni ed è costruita nella roccia della Swat Valley in Pakistan. Forarono la roccia e inserirono della dinamite che fortunatamente non esplose integralmente. Solo il volto del Buddha andò distrutto. La motivazione dell’insensata devastazione era stata la volontà degli estremisti musulmani di distruggere “un falso idolo”.
Cinque anni dopo, grazie all’archeologo italiano Luca Olivieri, la possibilità di recupero parziale è realtà. Il team ha iniziato l’operazione di restauro proprio questo mese.
Oliveri è sovvenzionato dal nostro Governo e sta studiando tutta l’area, dove ha già scoperto qualcosa circa 120 siti buddisti nel corso di anni di studi e di soggiorni nella zona. Parte della sua opera è rivolta alla formazione di guide locali, nella prospettiva di creare una forma di turismo culturale nell’area.