La Galleria parigina GIOVANNI SARTI sarà presente alla prossima edizione di Frieze Masters che si terrà a Londra dal 17 al 20 ottobre. Presenterà rari e importanti dipinti dal XV al XVIII secolo.
“La nostra selezione, per questa edizione di Frieze Masters, include diversi magnifici esempi di rari e importanti dipinti tutti in perfetto stato di conservazione” così ha dichiarato Giovanni Sarti .
Una selezione delle opere in fiera:
Neri di Bicci (Firenze, 1419 – 1493)
Madonna col Bambino in trono tra i Santi Domenico, Zanobi, Francesco e Miniato
Tavola, 110 x 174,5 cm.
Si tratta di una pala d’altare di particolare fascino per la sua ambientazione in « plein air » con i santi che poggiano i loro piedi su un manto erboso e alle loro spalle vi sono alberi di differenti varietà. Un caso raro nella produzione di Neri di Bicci le cui pale hanno in genere fondi oro.
Jusepe de Ribera (Játiva 1591 – Napoli 1685)
Re David in adorazione (1616-1617)
Olio su tela, cm. 121×85
Tuttora inedito, questo dipinto in ottimo stato di conservazione costituisce una rilevante « aggiunta » al catalogo costantemente in progress del giovane Ribera attivo tra Roma e Napoli. A fianco del re, a sinistra, sebbene in una zona in penombra, si puo’ scorgere l’arpa uno degli attributi più ricorrenti che affianca Re David, raffigurato in età avanzata e probabilmente mentre intona uno dei Salmi.
Pittore toscano (?) attivo a Roma, circa 1620
Il ratto di Ganimede
Olio su tela; cm 150,5 x 214 cm.
Il dipinto qui rappresentato si rifa al celebrato modello di Michelangelo. Identica è ad esempio la posizione delle gambe, saldamente artigliate dall’aquila. Nel tenersi stretto al collo dell’aquila che lo rapisce, il ragazzo esprime il propri timore, ma anche una sorta di affetto ritroso. Nel guardarlo, l’aquila che lo ghermisce e lo sostiene manifesta un’espressione di compiacimento e di trionfo. Il ragazzo è Ganimede; l’aquila è Giove nel più araldico e vittorioso dei suoi molteplici travestimenti. Il dipinto ha il tipico formato “sovrapporta” ed era dunque destinato a ornare, insieme ad altri, il salone di un palazzo aristocratico: il numero d’inventario sul retro della tela allude a una quadreria forse più che cospicua. In questa situazione di incertezza, si può forse ipotizzare che il dipinto sia stato eseguito a Roma, che all’inizio del XVII secolo è, insieme a Venezia, il maggior centro di produzione di dipinti “da stanza”
Paolo da Visso (?)
attivo tra Umbria e Marche fra il 1438 e settimo decennio del sec.XV)
Fronte di cassone con tre episodi dal Teseida di Boccaccio
- Trionfo di Teseo vincitore di Creonte tiranno di Tebe, con al seguito i prigionieri tebani Arcita e Palemone
- Arcita e Palemone al cospetto di Teseo
- Arcita e Palemone scorgono Emilia dalla finestra del carcere e se ne innamorano
Tempera, oro e pastiglia su tavola, cm 65,5 x 153
Circa 1440
Il soggetto di questo cassone, riconosciuto da Federico Zeri (lettera del 24 marzo 1976), ricorre in alcuni dei più antichi cassoni fiorentini, della produzione del cosiddetto Maestro di Carlo III di Durazzo, con cui si inaugurò a Firenze, alla fine del Trecento, il genere del cassone nuziale dipinto istoriato, attingendo ampiamente ai poemi volgari di Boccaccio, che conobbero una popolarità straordinaria. I tre episodi erano integrati da altri tre, costituenti il seguito tragico e commovente, con il duello fra i due cavalieri innamorati di Emilia, Arcita e Palemone, e la cessione della sposa da parte del vincitore Arcita, morente, all’amico e rivale sconfitto, Palemone.
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Frieze Masters
STAND G 12
Regent’s Park Londra
17-20 Ottobre 2013
GALERIE G. SARTI,
137 RUE DU FAUBOURG SAINT-HONORÉ, 75008 PARIS
01 42 89 33 66.
www.sarti-gallery.com