In scena fino al 24 marzo Sugar – A qualcuno piace caldo, la commedia musicale tratta dal film di Billy Wilder.
A qualcuno piace caldo di Billy Wilder è la commedia perfetta per definizione. Uscito nelle sale cinematografiche nel 1959 il film fu un enorme successo di pubblico e critica, grazie anche ai suoi protagonisti: Jack Lemmon, Tony Curtis e Marilyn Monroe. La storia è nota: Chicago nel 1929; Joe e Jerry sono due musicisti squattrinati che un giorno, per caso, assistono alla strage di San Valentino. Per nascondersi i due amici si intrufolano quindi in una piccola orchestra tutta femminile diretta a Miami. I due, travestiti da donne, fanno subito amicizia con Sugar Kane, splendida cantante del gruppo, un po’ cinica e un po’ svampita. Sugar confida alle due nuove amiche -Josephine e Daphne- la sua intenzione di trovare un miliardario in Florida e di sposarselo. Per i due, obbligati a non rivelare la loro vera identità, sarà solo l’inizio di un’esilarante serie di equivoci… È gioco di finzioni multiple -Joe e Jerry che diventano Josephine e Dafne, Joe/Josephine che si trasforma nel miliardario Shell Junior per sedurre Sugar- che funziona come un ingranaggio perfetto.
David O. Selznick, produttore della pellicola non era affatto convinto dell’efficacia di una commedia che prendesse le mosse da un massacro, ma Wilder voleva giocare con il pubblico facendo trovare sadicamente i suoi due protagonisti accanto alla più desiderabile delle donne non potendo però svelare il loro travestimento femminile, pena la morte.
E Wilder in questo precisissimo meccanismo di maschere gioca in maniera raffinata ma sfacciata con i temi della seduzione e della sessualità: nel 1959 trattare di travestimento sotto forma di commedia -di gioco- non disturbava il grande pubblico, ma proporre il tema l’omosessualità latente (Jerry/Dafne che scopre di essersi divertito a ballare con il suo ricco corteggiatore che nell’impeccabile finale non batterà ciglio di fronte alla scoperta della vera identità del musicista…) era un approccio coraggioso per un film mainstrem. Così come far simulare un’impotenza incurabile a Joe, nei falsi panni del magnate del petrolio, per ribaltare con Sugar il ruolo uomo/donna e trasformare così il seduttore in sedotto.
Qualche anno dopo l’uscita del film il soggetto dopo viene affidato a Stone, Styne e Merrill, celebri autori di musical e film, con il compito di trasportare la storia dallo schermo al palcoscenico trasformandola in un musical; era il 1972 e Sugar, come venne intitolata la versione teatrale, andò in scena a Broadway. La sceneggiatura, che si presta in modo particolare a un adattamento teatrale, ed il riferimento alla musica jazz si combinano spontaneamente in quella che è una commedia musicale dalla struttura e dai tempi impeccabile.
Federico Bellone ne dirige l’adattamento italiano, riportando in primo piano i dialoghi e le situazioni irresistibilmente comiche del film e la sensualità leggendaria del mito di Marilyn Monroe, come se tutto provenisse direttamente dal film in bianco e nero. L’espediente usato è infatti una particolare tecnica nota nel passato in Italia con il nome di Fregoligraph (in onore del famoso trasformista italiano Leopoldo Fregoli) che permette a interpreti in carne ed ossa di passare dalla proiezione su uno schermo alla realtà in palcoscenico e viceversa. Una scelta registica intelligente che da una parte accentua le atmosfere vintage e fa rivivere al pubblico in sala la suggestione del film originale e dall’altra serve a tenere serrato il ritmo “breathless” della commedia. Un’occasione quindi per rivedere sul palco un evergreen della commedia americana i cui temi e trovate sono sempre attuali anche oggi.
Christian Ginepro e Pietro Pignatelli, due veterani del teatro musicale italiano reduci da musical quali Grease e Sette spose per sette fratelli, vestono i panni di Jerry e Joe (Josephine e Dafne) con ottimi tempi comici ed energia coinvolgente; a completare il trio di protagonisti c’è Justine Mattera, nuovamente nei panni di Marylin: bellezza mozzafiato e finta svampita che in maniera sensuale e spiritosa incarna alla perfezione il topos della “jazz baby”.
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SUGAR – A qualcuno piace caldo
Libretto di Peter Stone, musica di Jule Styne, canzoni di Bob Merrill
Traduzione libretto e Liriche Michele Renzullo
Adattamento Saverio Marconi e Michele Renzullo
Liriche aggiunte Franco Travaglio
con
Justine Mattera
Christian Ginepro Pietro Pignatelli
coreografie di Gillian Bruce,
scenografie di Roberto e Andrea Comotti,
costumi Beatrice Laurora,
direzione musicale di Simone Giusti
disegno luci di Valerio Tiberi
disegno suono di Armando Vertullo
regia di Federico Bellone
Prossime date
La Spezia | Teatro Civico |
il 14 marzo 2014
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Prato | Teatro Politeama Pratese |
il 15 marzo 2014
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Gemona del Friuli | Teatro Sociale |
il 18 marzo 2014
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Gorizia | Teatro Verdi |
il 19 marzo 2014
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Mestre | Teatro Toniolo |
il 20 marzo 2014
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Trieste | Teatro Orazio Bobbio |
dal 21 al 24 marzo 2014
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