L’esito delle tornate d’asta dello scorso 19 luglio 2014 alla Florence Number Nine, conferma il crescente interesse di mercato verso l’arte orientale.
Già durante l’esposizione precedente a quest’asta estiva, l’afflusso di pubblico è stato vivace e consistente. Durante l’asta “A Collection of Fine Thangka” la sala era gremita non solo di clienti cinesi, ma anche di collezionisti europei. Una Thangka raffigurante Buddha ha raggiunto i 26.000 euro (senza diritti d’asta)
Un’altra preziosa Thangka finemente ricamata ha sfiorato i 20.000 euro. Poi è stata la volta del pezzo più atteso dell’asta, la Thangka alla quale è stato dedicato un catalogo monografico, punta di diamante della collezione Whitaker, che è arrivata al prezzo record di 230.000 euro.
Anche il catalogo “Fine Chinese and Oriental Works of Art” ha regalato risultati inaspettati soprattutto per le giade, molto apprezzate dai collezionisti. Un paesaggio intagliato in giada verde pallido di epoca Qing ha raggiunto la cifra di 33.000 euro (senza diritti d’asta), quasi dieci volte il valore della sua stima. Sono stati molto apprezzati anche i bronzi tibetani e nepalesi come la parte di aureola statuaria (prabha) del XVI secolo, che è stata aggiudicata per 14.000 euro.
Molto ambite le pietre sacre Dzi e i rosari mala che sono stati contesi in sala e online raggiungendo risultati ragguardevoli. Grande interesse anche per l’esordio dell’asta dedicata all’arte indiana: Florence Number Nine è infatti la prima casa d’aste italiana a dedicare un’asta esclusivamente rivolta all’arte dell’India. Una miniatura con un soggetto unico, un cerbiatto ingioiellato di un episodio del Ramayana, ha visto la sua stima moltiplicarsi per dieci.
Il prossimo appuntamento con altre tornate d’asta è già fissato per il 17 e 18 ottobre.