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Successo per la Biennale des Antiquaires 2014

biennalke antiquariato

11 – 21 settembre 2014, Grand Palais, Parigi

Manca ancora un fine settimana alla chiusura di Domenica 21 Settembre ma la Biennale des Antiquaires 2014 ha già surclassato le passate edizioni sia per visitatori (100.000 il numero che probabilmente verrà superato) che per acquirenti, visto il diffuso gradimento dei galleristi e le prime dichiarazioni del Syndicat National des Antiquaires (SNA) organizzatore dell’evento dal 1956.

La Biennale 2014 conferma la crescita degli investimenti sull’arte antica e sulle opere di grande qualità, oltre che su gioielli di altissima manifattura. In particolare abbiamo registrato anche un rinnovato interesse per le arti decorative e gli arredi del XVIII secolo” sottolinea Hervé Araron, portavoce SNA nonché erede della storica galleria Didier Aaron.

Un interesse confermato da un altro grande specialista, Laurent Kraemer che ha presentato in forma originale -all’interno di container, pronti per la spedizione- i ‘gemelli’ di opere presenti nei principali musei del mondo, da Versailles al Louvre, dall’Hermitage al British Museum.  Il XVIII secolo è del resto protagonista di un grande rilancio nella capitale francese sia per la riapertura di un percorso dedicato su ben 33 stanze del Louvre, sia per la mostra di prossima apertura a Versailles “XVIII aux sources du Design“.

Tra gli affari da capogiro la vendita di una vetrina di Edouard Lièvre conclusa da Steinitz per 1 milione e mezzo di euro, mentre Chadelaud sta per vendere il vaso “Anacreonte” (1873) a un’istituzione statunitense per 3 milioni di euro. Nessuna conferma ufficiale invece per i 5 milioni di euro che la galleria svizzera Phoenix Ancient Art avrebbe chiesto per la testa di Dioniso in bronzo, risalente al periodo ellenistico.

L’esperto d’arte africana Didier Claes dichiarava il sold out già al secondo giorno della Biennale: “Partecipo a fiere internazionali da oltre 19 anni ma non ho mai visto un successo simile. Sono soprattutto contento dei nuovi contatti perché abbiamo venduto una ventina di opere da ‘inizio collezione’, fra i 2 e i 40.000 euro“.

Il suo collega Bernard Dulon ha venduto a un collezionista francese una maschera Okuyi del Gabon per 500.000 euro. Un tavolo di Lucio Fontana è stato ceduto per 180.000 euro da Pierre Passebon della Galerie du Passage a un collezionistra londinese. Una curiosa panca ottocentesca in ‘stile vichingo’ presentata da Franck Laigneau ha trovato un acquirente americano che ha staccato un assegno da 50.000 dollari.

Fra le presenze italiane la galleria Robilant & Voena pare essere in trattativa per il “Concetto Spaziale” di Fontana valutato 6 milioni di euro mentre Fabrizio Moretti, entusiasta, commenta:“La Biennale è elegante, ha una cornice stupenda e una clientela interessante. Cosa si può volere di più da una mostra?” nessuna dichiarazione specifica sulle vendite ma- la Madonna col Bambino dello studio di Botticelli -recentemente riapparsa sul mercato dopo essere stata al Metropolitan di New York dal 1941- sembra aver avuto più di una manifestazione d’interesse, così come  la tavola di un anonimo pittore veronese dall’iconografia particolarissima. Cesare Lampronti sembrava particolarmente soddisfatto per l’attenzione registrata dalle vedute di Guardi e Vanvitelli nonché dal ritratto “Bathsheba at her bath” di un discepolo di Artemisia Gentileschi.

Fra le moltissime opere e curiosità italiane in mostra alla kermesse parigina la galleria Thomas Scheler, specializzata in libri preziosi, ha presentato (e sembra venduto) un grande libro sui giardini di Villa Doria Pamphili illustrato nel 1690 da Giovanni Giacomo da Rossi per un valore di 400mila euro.  Avevano anche una serie di 13 libri facenti parte di una collezione di 160 volumi che Odorico Pillone e suo figlio Giorgio – patrizi veneziani- avevano fatto ‘personalizzare’ dal nipote di Tiziano Vecellio, Cesare, chiedendo di dipingere sul dorso di ognuno una sorta di ‘sintesi’ del contenuto.

Il nuovo presidente SNA Jean-Gabriel Peyre commentando l’elegante allestimento dell’interior designer Jacques Grange ha sottolineato infine come “La Biennale svolga anche un ruolo fondamentale in termini di vetrina internazionale del gusto e del ‘saper fare’”.

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