Tutto può cambiare, il nuovo film dello sceneggiatore e regista John Carney (Once). è in arrivo nelle sale italiane il 16 ottobre. Una commedia che racconta cosa succede quando due anime alla deriva si incontrano e insieme danno vita ad una nuova musica.
Greta (Keira Knightley) e Dave (Adam Levine), fidanzati dai tempi del liceo ed entrambi cantautori, si trasferiscono a New York quando lui riceve un’offerta da un colosso dell’industria musicale… La celebrità e le molte tentazioni che la accompagnano fanno perdere la testa a Dave e incrinano il loro rapporto. Anche se sola e sconfortata Greta continua a suonare e proprio grazie alla musica incontra Dan (Mark Ruffalo), un ex dirigente di un’etichetta musicale che, assistendo per caso ad una sua esibizione nell’East Village, resta subito colpito dal suo talento naturale. Intorno a questo incontro casuale, nel corso di un’estate newyorkese, prende vita la storia di due persone che si aiutano reciprocamente a cambiare, non smettendo mai di inseguire i propri sogni…
Carney spiega come l’idea di partenza del film ruoti attorno al rapporto tra Greta e Dave, il suo fidanzato musicista: “Volevo raccontare la storia di una coppia formata da due persone che lavorano nello stesso ambito artistico, e cosa succede al loro rapporto quando il loro campo da gioco smette di essere lo stesso perché uno dei due spicca il volo. Cosa succede all’intesa, alla fiducia e alla lealtà reciproca, quando per uno dei due arriva la celebrità?”
Keira Knightley perfetta in questo ruolo, anche se fino ad ora più conosciuta per ruoli in film drammatici e in costume, racconta: “Nei film che ho girato negli ultimi cinque anni il mio personaggio muore praticamente sempre. Così ho deciso che, se fosse stato possibile, avrei fatto qualcosa in cui non ero costretta a grandi tormenti e poi a morire. In questo film c’è un po’ di trambusto emotivo, ma in fondo è pieno di speranza. Ed è raro trovare oggi dei film che trasmettano speranza”.
“Abbiamo messo insieme un cast incredibile” osserva il produttore Anthony Bregman. “Oltre a Mark Ruffalo e Catherine Keener, che lavorano nel cinema da anni, e Keira Knightley, che ha alle spalle interpretazioni da candidatura agli Oscar e la serie di film Pirati dei Caraibi, c’è Hailee Steinfeld, che era ne Il Grinta; Corden, che lavora per la televisione inglese e ha appena vinto un Tony Award; e professionisti del mondo della musica come Adam Levine dei Maroon 5, CeeLo Green e Yasiin Bey (noto anche come Mos Def). È raro trovare in un film un cast di attori con esperienze tanto diverse”.
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“Non avevo mai fatto niente di simile” ammette la Knightley. “Gran parte della musica non era stata completata quando sono arrivata a New York. Ho lavorato con un vocal coach per trovare un timbro che si adattasse bene al personaggio, ma due o tre delle canzoni di Greta mi sono state consegnate il giorno stesso in cui le abbiamo registrate, per cui ci siamo affidati molto all’improvvisazione, sperando che tutto andasse bene. C’è un vecchio detto della gente di spettacolo che dice: ‘Alla fine andrà tutto bene’. E in effetti sembra che tutto sia andato per il meglio”.
Adam Levine, leader dei Maroon 5, non aveva ancora affrontato in maniera così importante il ruolo dell’attore (prima di questo solo un cameo nella seconda stagione di American Horror Story): “Mi sentivo onorato solo per il fatto che me l’avesse chiesto, e mi sono innamorato della sceneggiatura subito dopo averla letta. Il fatto che John abbia creduto in me è stato molto emozionante” dice. “John ha visto in me qualcosa del personaggio di David, anche se non sono sicuro che questo debba lusingarmi. Ma non avrei mai preso in considerazione l’idea di girare un film se non avessi sentito una certa familiarità con la storia. Lo stile del personaggio mi piace, si tratta di un musicista, e credo che la sua sensibilità sia quella di un musicista, per cui mi sono sentito perfettamente in sintonia con lui”.
“Per la musica è stato facile –continua la popstar- È un po’ il mio campo, credo, ma recitare è stata per me una vera sfida. Le sole cose che mi sono state dette sono state: ‘impara le battute’ e ‘non recitare, ascolta e reagisci’, e questo è stato sicuramente un ottimo consiglio. Ho anche scoperto che sentirsi a proprio agio ed essere ricettivi nei confronti del regista rende le cose decisamente più semplici. Ero un po’ spaventato all’idea di entrare in questo mondo, ma tutti sono stati talmente carini con me e mi hanno fatto sentire così a mio agio, che mi è sembrato di riuscire a dare il massimo anche se ho relativamente poca esperienza nel campo”.
Il film oltre che a raccontare la storia di giovani cantautori innamorati e anche una vera e propria dedica d’amore alla città di New York: “New York gioca un ruolo importante, per cui è stato interessante andare alla ricerca delle location migliori e immaginare i luoghi in cui la band avrebbe suonato” spiega lo scenografo Chad Keith. “Volevamo mostrare una New York reale e diversa dal solito, e ci serviva trovare il giusto equilibrio tra panorami di grande impatto e suoni interessanti”.