La Casa d’Aste Pandolfini compie 90 anni. Un traguardo importante per una casa d’aste italiana e il direttore Pietro De Bernardi, pronipote del fondatore Luigi Pandolfini, lo festeggerà il 28 ottobre, insieme a tutto il suo staff, con una giornata di vendita molto particolare. Una giornata che vuole presentare il meglio di ogni dipartimento della casa d’aste, dai Dipinti Antichi all’Arte Moderna e Contemporanea, dall’Archeologia all’Arte dell’Estremo Oriente e alle Maioliche, dagli Argenti e Gioielli alle Arti decorative del XX secolo.
C’è imbarazzo nello scegliere cosa anticipare tra i circa novanta lotti esposti e battuti a Palazzo Ramirez Montalvo, ciò nonostante è obbligo porre l’attenzione su un inedito vaso decorativo ad anfora in terracotta invetriata in azzurro ceruleo di Giovanni della Robbia. Al centro del corpo reca, su di una sola faccia, lo stemma mediceo sul quale si riscontrano ancora lievi tracce di doratura sui gigli e rosso sulle otto palle, tracce che permettono di riferirlo a un ramo particolarmente importante della famiglia.
Poi un seducente e affabile altorilievo in stucco dipinto e dorato di Lorenzo Ghiberti e bottega, databile al 1420 ca. che raffigura una Madonna col Bambino protetto dal manto.
Quindi uno splendido bronzo del periodo milanese di Medardo Rosso, quell’ Aetas – Aurea in cui ritrae la moglie che abbraccia loro figlio e il bellissimo Bianco e Nero di Alberto Burri, del 1952, proveniente dalle prestigiose collezioni Jucker e d’Alessandro, segno tangibile del modus operandi che l’artista svilupperà nella serie dei sacchi.
Ancora un incredibile mobile bar del 1950 in mogano firmato da Osvaldo Borsani con Lucio Fontana, che apre una finestra sui gusti dell’alta borghesia milanese di quegli anni, nelle cui decorazioni, un artista come Fontana mette in pratica tutta la sua progettualità di scultore.
Segue un Vaso cinese della dinastia Qing, marchio Qianlong, in porcellana a fondo giallo con “decoro segreto” su cui s’intrecciano, con eccellente qualità pittorica e in ricca policromia, fiori, ramages, simboli taoisti, buddisti e “gli oggetti preziosi”.
Ricordiamo anche una grande scultura di Moro in legno ebanizzato con inserti in avorio dipinto; il gruppo in marmo, singolare per il soggetto più consueto alla pittura, Agar e Ismaele di Lodovico Caselli; Santa Elisabetta e un’ancella, una matita rossa di Pellegrino Tibaldi; l’olio si tela di Jacopo Vignali Il ritrovamento di Mosè; una collana in oro bianco, platino e diamanti con parte centrale composta da due clips amovibili eseguita intorno alla metà degli anni ’50 da Cartier, la maison d’haute joaillerie per eccellenza; una coppia di coppe in argento vermeil alte quasi settanta centimetri dell’argentiere Robert Garrard II.
Molte delle opere in catalogo hanno importanti provenienze quali la collezione Rotschild, Rueff, Adda, Beit, Spitzer, ecc.
Un catalogo a parte sarà dedicato a una sorprendente Collezione di Importanti Maioliche Rinascimentali: una settantina di maioliche italiane prevalentemente del XVI secolo, istoriate, decorate a grottesche o con stemmi araldici, provenienti dalle botteghe di Urbino, Gubbio, Faenza, Deruta, Castel Durante, Montelupo e Venezia. Tra i mastri decoratori segnaliamo i nomi di Xanto Avelli, Nicola di Gabriele Sbraghe, Francesco Durantino, Mastro Domenico, Mastro Giorgio. Uno dei pezzi più di rilevo è un piatto con stemma araldico e decoro a grottesche datato 1524.
Catalogo dedicato, diversamente non poteva essere, anche alla bellissima tela del maestro francese J.J.Tissot intitolata The Rivals, eseguita nel 1878-1879 e acquistata nei primi anni del ‘900 da Paolo Ingegnoli, un collezionista illuminato guidato da un gusto internazionale.
Tre cataloghi che nell’insieme formano un corpus di opere la cui scelta definisce come la Casa d’Aste Pandolfini interpreti l’evoluzione del mercato dell’arte, oggi particolarmente difficile da leggere.
Esposizione e asta saranno precedute il 22 ottobre da una conversazione sul “Collezionismo negli ultimi novant’anni” tra Alvar Gonzáles Palacios e Nicola Spinosa, moderata da Fausto Calderai, che avrà luogo anch’essa nelle sale di Palazzo Ramirez Montalvo.