Lo avevamo lasciato pochi giorni prima di Natale con un accusa di plagio. E per la stella della pop art contemporanea Jeff Koons la vicenda non ha ancora trovato fine.
Il quotidiano francese Le Monde ha infatti confermato pochi giorni fa che è in corso un’azione legale mossa dal pubblicitario francese Franck Davidovici. Con l’opera “Fait d’Hiver”, esposta al Centre Pompidou in occasione della personale dedicata a Koons, l’artista americano avrebbe copiato una pubblicità realizzata da Davidovici negli anni ’80.
Entrambe le creazioni infatti mostrano una donna sdraiata nella neve e soccorsa da un maiale. E pochi particolari distinguono la scultura di Koons dalla pubblicità di Davidovici, tra questi il seno scoperto della donna, le manette ai suoi polsi e la collana di fiori al collo del maialino. Elementi che non sono valsi a placare l’ira del pubblicitario francese che ha immediatamente chiesto la confisca della scultura, oltre ad un risarcimento pari a €271.000.
Dopo la rimozione dell’opera dalla mostra, avvenuta per volere dei proprietari della stessa, il direttore del Centre Pompidou Alain Seban è intervenuto in difesa dell’artista, spiegando che l’appropriazione dell’immagine pubblicitaria da parte di Koons è una strategia artistica comune. Ma questa giustificazione non ha convinto né Davidovici né tanto meno il suo avvocato che in una lettera aperta ha parlato di contraffazione e di violazione dei diritti d’autore. E ha aggiunto: “E’ inimmaginabile che Seban e l’istituzione francese sostengano Koons”.
Ma le accuse di plagio per Jeff Koons non sono certo una novità. L’artista ha già perso due cause legate alla violazione dei diritti d’autore per alcune opere della serie Banality. E ancora non è noto se ne sarà aperta un’altra per l’opera “Naked” esposta anch’essa al Pompidou e molto simile ad una fotografia di Jean-François Bauret.
Ma mai come questa volta è stato chiesto un così cospicuo risarcimento. Dell’opera “Fait d’Hiver” esistono in totale tre copie, una delle quali nel 2007 è stata venduta da Christie’s per 4,3 milioni di dollari. Tuttavia il lotto non era stata messa all’asta dallo stesso artista, quindi potrebbe risultare molto difficile per Davidovici esporre un reclamo sui profitti di Koons da questa vendita.