La firma sulla iuta che “calorosamente” avvolge la mostra di Van Gogh a Milano porta il nome del famoso architetto giapponese Kengo Kuma. Immergendo lo spettatore/visitatore nel tema dell’esposizione (“l’uomo e la terra”), lo scenografico progetto allestitivo rievoca la matericità, l’organicità e il profumo della campagna sul quale quotidianamente si piegano quasi religiosamente gli attori dei quadri del maestro olandese. Contadini e contadinelle, eroi silenziosi nobilitati dal pennello di Van Gogh, elegantemente “sospesi” per le stanze in penombra di Palazzo Reale dal compasso di Kuma. Un allestimento fatto da luci soffuse, giochi di ombre fluttuanti dietro le opere e tele che emergono dalle pareti come spinte dalla forza della “terra” retrostante, quella iuta grezza e ondulata che rievoca il campo arato. Esperienza immersiva e totale nel mondo vangoghiano, eleganza allestitiva impeccabile quanto quella del suo artefice che ci racconta a fondo la sua “opera”.
C’è una tela in particolare che ti ha ispirato a concepire questo progetto?
Sì, sicuramente “Paesaggio con covoni” del 1889, un’opera fantastica.
Hai avvolto campi, contadini e nature morte di Van Gogh nella iuta, nel suo intreccio grezzo, nella sua “povera” materialità richiamo al mondo rurale tanto caro all’artista. Che atmosfera hai voluto ricreare per le sale?
Ho voluto in un modo o nell’altro ricreare all’interno di Palazzo Reale la campagna ondulata che Van Gogh amava tanto, creare un’atmosfera naturale che amplificasse l’esperienza della visione dei dipinti. Ho riflettuto a lungo sul modo in cui trasmettere alla gente la morbidezza e il calore di quel paesaggio e alla fine ho scelto un materiale rustico come la iuta per ricoprire sia la pavimentazione che le pareti.
Calore che risalta “prepotentemente” dalle luci soffuse che lasciano le stanze in penombra, l’attenzione è completamente incentrata sui dipinti illuminati da lampade collocate in balaustre sottostanti. Prima delle sale espositive vere e proprie, però, si inizia l'”esperienza” in una spazio rivestito da morbidi panneggi che evocano la campagna.
Sì, è molto importante questo. I visitatori si addentrano da subito, all’ingresso, in uno spazio rivestito da tessuto. La luce che filtra dai piccoli fori nella stoffa crea un’atmosfera effimera. Drappeggi e sollevamenti naturali danno origine ad una forma organica, conferendo intensità e fascino a questo spazio che attira subito l’attenzione dei visitatori predisponendoli all’esperienza della mostra.
Un’esperienza che definirei “terrena” e “materica”.
Van Gogh è un artista unico nel suo genere e aveva un rapporto molto speciale sia con la terra che con la materialità.
Materialità appunto, ti vien voglia di toccare e accarezzare le pareti, quasi di “assaggiarne” la matericità grezza (e ondulata).
Un po’ ruvido al tatto, questo materiale ha il colore della terra, una calda tonalità marrone che dà il senso della semplicità della vita contadina. Se ci si appoggia la guancia si ha persino l’impressione di sentirne il profumo.
Ondulazione poi che deriva dalle forme e dalle curve della campagna e del campo arato.
Certo, in Van Gogh la terra è sempre ondulata e fluente. Con queste ondulazioni del materiale volevo proprio rappresentare il movimento ondulatorio proprio della terra, quella resa magistralmente in pittura dall’artista.
Hai trasportato la sensibilità e la poetica dell’artista alle pareti.
Spero di sì. Solitamente sui muri delle esposizioni si mettono dei materiali neutri, in questo caso però penso che questo fosse completamente contrario alla filosofia del genio olandese.
Dalla forza della “Madre Terra” dei muri emergono i quadri come fossero sospesi nello spazio, regolando perfino la configurazione architettonica del tessuto.
Le opere sono sospese su questa superficie ondulata come sospinti dalla forza straordinaria della terra. Anche gli esseri umani, in fondo, devono distaccarsi dalle cose terrene e fluttuare liberi, è così che interpreto il messaggio di Van Gogh.
Proprio l’altro giorno, Luciano Caramel, grande storico dell’arte, mi raccontava che ha “paura” a fare le mostre con gli architetti perché spesso splafonano e travalicano i propri confini “architettonici”. Creano una mostra nella mostra. Il tuo è un segno forte (oltreché ondulato). Pensi di aver “esagerato”?
No, spero di no. Penso che in qualsiasi mostra, come in questo specifico caso, il protagonista sia sempre l’artista. Io ho voluto semplicemente creare uno sfondo a questa mostra e non ho mai voluto apparire come protagonista ma, solamente, dare risalto all’artista.
“Studio e disegno tutto ciò che appartiene alla vita contadina… adesso non sono più così impotente davanti alla natura come un tempo”. (Van Gogh)
La mostra comprende anche una straordinaria raccolta di lettere private di Van Gogh che ne delineano la figura come uomo e come pittore. La bacheca centrale che le contiene è vivacemente illuminata per catturare l’attenzione dei visitatori.
“Noi altri dovremmo invecchiare lavorando duramente, ed ecco perché allora ci deprimiamo quando le cose non vanno”. (Van Gogh)
“Nella vita di Vincent, eternamente in movimento, precario, tormentato, incapace di mettere radici, di adeguarsi alle convenzioni della società e in perenne conflitto anche con la famiglia, esiste un unico legame costante e indissolubile: quello con la terra e le sue fatiche”. (Kathleen Adler, curatrice dell’esposizione)
“Vorrei fare dei ritratti che tra un secolo, alla gente di quel tempo, sembrassero delle apparizioni. Non cerco di raggiungere questo risultato attraverso la somiglianza fotografica, ma attraverso un’espressione appassionata, impiegando come mezzo di espressione e di esaltazione del carattere la nostra conoscenza e il nostro gusto moderno del colore.” (Van Gogh)
Grazie a Marina Fracchia
INFORMAZIONI UTILI
Van Gogh. L’uomo e la terra
A cura di Kathleen Adler
In collaborazione con Kröller-Müller Museum
Sede Palazzo Reale – Piazza del Duomo 12 – Milano
Dal 18 ottobre 2014 all’8 marzo 2015
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica
Una mostra Comune di Milano – Cultura
Palazzo Reale
Arthemisia Group
24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE
Catalogo 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE
Orari di apertura Lunedì dalle 14.30 alle 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì, domenica dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì e sabato dalle 9.30 alle 22.30
La biglietteria chiude un’ora prima
Informazioni e prenotazioni T +39 02 54913
Biglietteria on line www.ticket.it/vangogh
INGRESSO
VISITATORI INDIVIDUALI
€ 12,00 INGRESSO SINGOLO INTERO audioguida gratuita
€ 10,00 INGRESSO SINGOLO RIDOTTO audioguida gratuita
€ 6,00 INGRESSO RIDOTTO SPECIALE audioguida gratuita
BIGLIETTO FAMIGLIA audioguida gratuita
1 o 2 adulti + bambini (da 6 a 14 anni) = adulto € 10,00 – bambino € 6,00
SCONTI RECIPROCI ALLE MOSTRE DI PALAZZO REALE “CHAGALL. UNA RETROSPETTIVA 1908-1985”,
“SEGANTINI” E “VAN GOGH. L’UOMO E LA TERRA”
Presentando il biglietto d’ingresso (intero o ridotto) di una delle tre mostre alla biglietteria delle altre due, si otterrà l’ingresso
speciale a 9 euro.
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