Prosegue da REPORTAGE CON TUTTE LE FOTO DAL SITO DELL’ESPOSIZIONE (1)
Tanti (forse troppi) marchi, qualche infausta (e inutile) multinazionale, inglesismi inutili ed eccessivi per essere sempre più “cool” (evitabilissimi) e qualche schifezza qua e là un po’ trash, un po’ kitsch (si veda e si senta la musica tamarra allo spazio Technogym con schiera di assatanati “ciclisti” guidati da imbarazzante motivatore urlante, che c’entrerà mai l’alimentazione..). Per il resto grandi architetture che si intrecciano fra loro, luci, spettacoli, musiche, danze, costumi e chincaglierie tradizionali (al limite del macchiettistico) e tonnellate di cibo di tutti i colori da tutte le parti del mondo. Una bella atmosfera che ogni tanto si infrange contro i nascondenti teloni camouflage e su qualche operaio con trapano e ruspa impegnato nelle retrovie ad ultimare scenari e scenografie varie. Expo comunque nel complesso c’è e non può che affascinare. Il giro del mondo in sei mesi, dal primo maggio al 31 ottobre a Milano.
Un mosaico espositivo composto da Cluster e Padiglioni all’insegna del tema, stranoto, di “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. L’alimentazione, quale tema vitale e quotidiano per l’intera popolazione mondiale, con tutte le sue peculiarità e problematiche, al centro dell’Esposizione. Ogni Paese, partendo dalla propria cultura e dalle proprie tradizioni, è chiamato a interrogarsi e a proporre soluzioni rispetto alle grandi sfide legate alle prospettive dell’alimentazione. 145 i paesi partecipanti più gli spazi di organizzazioni internazionali e no profit, aziende: Ferrero, Perugina, Lindt,… anche se il “privato” per eccellenza su cui tutto gravita è Eataly e i suoi ristoranti divisi per regione, genuini quanto radical a chilometro zero, spadroneggianti al centro del “mondo” – con annessa e connessa mostra di Sgarbi che si teme dalla strabordante retorica, manchevole di logica, aperta dal 15 maggio. Titolo: “I Tesori d’Italia”, concetto base: “far emergere la biodiversità dell’arte”. Detto tutto.
94 i Paesi che hanno presentato un progetto specifico sul tema della nutrizione, 53 i Paesi con un loro Padiglione con un tema personale collegato a quello generale di Expo, 9 i Cluster tematici (riso, cacao e cioccolato, caffè, frutta e legumi, spezie, cereali e tuberi, bio-mediterraneo, isole mare e cibo, zone aride) dove i paesi senza proprio padiglione hanno un loro spazio di azione ed esposizione, 13 organizzazioni civili (da Save the Children al Wwf, da Action Aid alla Caritas) e 3 organizzazioni internazionali: ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), UE (Unione Europea) e CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare).
Totale: un’area grande più di un milione di metri quadrati (110 ettari) tagliata da 2 strade ortogonali: il Cardo e il Decumano (detto anche World Avenue). Quest’ultima è la via principale coperta che attraversa tutta l’area di Expo sul lato lungo, da est a ovest, per circa un chilometro e mezzo, dall’Expo Centre fino alla Collina Mediterranea e la Piazza della Biodiversità. Il Cardo si interseca perpendicolarmente con il Decumano ed è lungo circa 350 metri, dall’ingresso a Sud, Merlata, all’estremo Nord dove sorge il simpatico (finché non si illumina e si bagna in un elogio clamoroso del kitsch) Albero della Vita di Balich, imprenditore e produttore, nonché Direttore Artistico del Padiglione Italia, prestato all’arte e all’architettura (e alla botanica). 40 metri di legno e acciaio intrecciati con chioma “michelangiolesca” scanditi da spettacoli molto scenografici di giochi d’acqua e di luce a ritmo di musica, circondati dalla Lake Arena, tremenda definizione semi-esterofila per definire lo spazio che dà sullo specchio d’acqua di centro metri quadrati di diametro su cui sorge l’albero.
Ieri, primo giorno, con già 200 mila visitatori, la gente era tanta anche sotto la pioggia. Via con gli ombrelli o le mantelle allora a girare a zonzo tra Expo, in fila all’ingresso dei padiglioni più ambiti o in coda ad assaporare i globalizzati panini del McDonald’s. Oggi, secondo giorno, cielo azzurro, caldo e sole, lunghe file agli ingressi e alle biglietterie. Sono (dicono) 10 milioni i biglietti venduti finora. Secondo le previsioni (ottimiste), circa 20 milioni di persone provenienti da tutto il mondo arriveranno a Milano per visitare l’Expo. Fermata Rho-Fiera Expo 2015, passante ferroviario, treno e metro. Poi: seguire il flusso.
Luca Zuccala
INFORMAZIONI UTILI
Expo 2015
ORARI:
Tutti i giorni, dalle 10 alle 23.PREZZI BIGLIETTI per data fissa:
– Adulti: 34 euro entrata singola, 57 euro entrata per due giorni (per forza consecutivi).
– Senior: 24 euro entrata singola, 42 entrata per due giorni (per forza consecutivi).
– Pacchetto famiglia per un giorno: 1 adulto + 1 bambino 43 euro; 2 adulti + 1 bambino 73 euro; 1 adulto + 2 bambini 56 euro; 2 adulti + 2 bambini 86 euro.
– Pacchetto famiglia per due giorni: 1 adulto + 1 bambino 77 euro; 2 adulti + 1 bambino 130 euro; 1 adulto + 2 bambini 101 euro; 2 adulti + 2 bambini 154 euroPREZZI BIGLIETTI per data aperta:
– Adulti: 39 euro entrata singola, 67 euro entrata per due giorni (per forza consecutivi).
– Senior: 28 euro entrata singola, 48 euro entrata per due giorni (per forza consecutivi).
– Pacchetto famiglia per un giorno: 1 adulto + 1 bambino 49,50 euro; 2 adulti + 1 bambino 84,50 euro; 1 adulto + 2 bambini 64 euro; 2 adulti + 2 bambini 99 euro.
– Pacchetto famiglia per due giorni: 1 adulto + 1 bambino 91 euro; 2 adulti + 1 bambino 154 euro; 1 adulto + 2 bambini 119 euro; 2 adulti + 2 bambini 182 euro.
Si può anche comprare il biglietto serale, soltanto con data aperta, a 5 euro: varrà dalle ore 19 alle 23, orario di chiusura dell’EXPO. Sono disponibili anche sconti per gli studenti, ma quei biglietti scontati non si possono comprare online: sarà infatti necessario fornire un documento che attesti la qualifica di studente (e avere fra i 14 e i 25 anni nel giorno della visita).